
La prima edizione del Master App – sviluppo di applicazioni mobili è pronta a partire a Lucca. Il master, che si introduce all’interno della terza serie di iniziative analoghe portate avanti dal 2011, è realizzato dal dipartimento di informatica dell’università di Pisa, in collaborazione con la Fondazione Lucchese per l’alta formazione e ricerca, con il sostegno della Cassa di Risparmio di Lucca e con il supporto tecnico-organizzativo di Celsius. L’iniziativa è stata presentata stamani (6 novembre) alla presenza del professor Vincenzo Gervasi (direttore del master), dell’amministratore Celsius e membro della Fondazione Crl Vittorio Armani e di Simona Godini (membro Celsius).
L’idea di fondo? Formare in anticipo studenti e lavoratori sull’utilizzo di tecnologie destinate ad uscire sul mercato nel giro di di 2-3 anni, per rispondere alla pressante domanda di capitale umano altamente specializzato proveniente dalle imprese del territorio e non soltanto. “Nelle edizioni precedenti – spiega Gervasi – ci siamo concentrati molto sullo sviluppo di alcune tecnologie, come quella degli smart watches, che oggi si trovano puntualmente sui nostri polsi. La carta vincente è propria questa: lavoriamo in anticipo sui prodotti che usciranno sul mercato. E’ per questo che, dati alla mano, coloro che si iscrivono vengono assunti ancor prima di aver finito l’anno di durata dei corsi”. Gervasi ricorda come l’area di operatività, sulla carta, sia quella che comprende le zone di Pisa, Lucca e Livorno, ma i fatti dimostrano che l’appeal del master valica agevolmente questi confini: ad oggi ci sono già 16 iscritti (scadenza il 16 novembre, da 18 a 35 posti massimo, info su www.di.unipi.it/didattica/masterapp) quasi tutti provenienti da fuori Toscana: “Ci fa piacere – puntualizza il professore – ma aspettiamo ulteriori iscrizioni anche da parte di persone del territorio, perché l’intento è anche quello di creare un circolo virtuoso qui, che faccia dialogare formazione e mondo del lavoro. A Pisa ci siamo riusciti e pensiamo di farcela anche qui, perché il territorio ha tutto quello che serve”.
Le domande di iscrizione vengono vagliate in base al curriculum: possono presentarle informatici puri, ingegneri informatici, informatici umanisti ed anche laureati in altre materie che dimostrino la loro esperienza sul campo. Il master prevede anche la redazione di una tesi ed un tirocinio, da svolgersi in aziende del territorio o nelle vicinanze del complesso di San Micheletto (dove si tengono le lezioni): l’idea è quella di ottenere una sorta di garage laboratorio alla Steve Jobs prima dell’inizio del corso (11 dicembre) dove consentire alle menti più brillanti di sperimentare e confrontarsi.
Gli argomenti trattati, con un approccio che prevede lezioni teoriche al mattino e pratica nel pomeriggio (il venerdì ed il sabato) sono davvero molti: smartphone, watchs, infrastrutture per automobili, tecnologie geolocalizzate, applicazioni, tecnologia 3d e molto altro. “Nel giro di due anni – prosegue Gervasi – ogni auto avrà una plancia touch come computer di bordo. Gli smart objects diventeranno parti indispensabili della nostra vita quotidiana e, con essi, i sistemi operativi destinati a connetterli tra loro per semplificarci la vita. Si calcola che entro il 2020 saranno collegati alla rete globale ben 26 miliardi di oggetti e i due app store maggiori, Apple e Google, intermediano ormai acquisti per 25 miliardi all’anno. Ecco, da parte delle aziende specializzate c’è una grande fame di persone che sappiano gestire queste tecnologie”.
Gervasi ricorda come, dopo una fase stagnante, il mondo si trovi immerso in un nuovo boom informatico: aziende di portata mondiale hanno oggi la possibilità di effettuare investimenti pesanti, consce di un ritorno immenso in termini di fatturato. Il professore fornisce anche una dimostrazione di alcuni oggetti intelligenti, estraendoli ad uno ad uno da uno zaino: c’è Oculus rift, che consente di vivere esperienze tridimensionali estremamente realistiche ed utili, specie se abbinate al mondo della medicina; c’è Arduino, un controllo elettronico automatico che costa non più di 20 dollari e poi ecco un lettore di onde alfa che stabilisce lo stato di relax o di eccitazione del nostro cervello. Sbalorditivo anche il Lip motion control: un oggetto di piccole dimensione del costo di 35 dollari capace di codificare i nostri gesti e di tradurli su un supporto, al punto che tutti i maggiori produttori di laptop stanno pensando di inserirlo nei nuovi modelli, accanto alla tastiera. “Pensate a cosa potrebbero fare i medici – osserva il professore – utilizzando al contempo Oculus ed il sistema di gestione degli ologrammi”. Un giorno forse non molto lontano, insomma, potremmo tutti sentirci un po’ Tony Stark.
“Il nostro intento è proprio quello di riuscire a proiettare lo sguardo nel futuro – afferma Armani – perché questa città deve sì vivere di storia e di cultura, ma anche di tecnologia. Noi stiamo dimostrando che questo è possibile e curiamo anche tutta la parte relativa al dialogo tra formazione e domanda. Nei locali di San Micheletto queste giovani menti possono contare su ampi spazi e su 40 computer Mac: questo facilita molto il loro lavoro sul sistema operativo iOS”. Per i più meritevoli sono previste anche 3 borse di studio e 2 alloggi per l’intera durata del master. Celsius si dimostra ancora una volta officina di talenti e cuore pulsante capace di rispondere ad un mix di domande: “Master carta, finanza, doppiaggio e adesso questo – conclude Armani – il nostro lavoro dà sempre grandi risultati in termini di formazione e conseguente occupazione”.