Sostegno per l’autodeterminazione del popolo Saharawi: ci sono anche Lucca e Capannori

7 novembre 2015 | 14:18
Share0
Sostegno per l’autodeterminazione del popolo Saharawi: ci sono anche Lucca e Capannori

L’associazione di solidiarietà con il Popolo Saharawi ringrazia le amministrazioni comunali di Lucca e Capannori, e l’amministrazione Provinciale di Lucca per aver partecipato alla IV° conferenza internazionale delle città gemellate con il Popolo Saharawi, organizzata dall’Aiccre duranta la quale sono stati ufficialmente rinnovati i Patti di Amicizia stipulati tra i vari comuni della Toscana e i rappresentanti della Repubblica Araba Saharawi Democratica. In particolare si è voluto manifestare nuovamente un forte appoggio affinché le risoluzioni delle Nazioni Unite per l’autodeterminazione del popolo saharawi attraverso il referendum vengano finalmente soddisfatte e si concluda lo strazio di questa popolazione che da 40 anni – proprio i primi di novembre del 1975 il Marocco iniziò la sua invasione – vive in grande disagio tra campi profughi, territori occupati e liberati. In tal senso proseguirà a partire dall’incontro del 20 novembre p.v.l’impegno dell’Aiccre per realizzare iniziative di concrete di aiuto alla popolazione saharawi e per sollecitare all’Onu la realizzazione del Referendum di autodeterminazione. “Oggi, fortunamente è possibile tramite i nuovi strumenti di comunicazione – spiega l’associazione in una nota –  accedere ai siti delle organizzazioni internazionali per verificare e seguire i loro report, le loro attività in merito alla questione saharawi. Tuttavia meraviglia trovare ancora sulla stampa (come accaduto di recente sulle memorie di questi eventi storici) lo spazio per interpretazioni che travisano completamente la realtà degli avvenimenti accaduti a questa popolazione. Meraviglia e ferisce in primo luogo i saharawi che tuttora soffrono profughi o sotto occupazione (se ne può ancora negare l’esistenza?), ed in secondo luogo tutti coloro che da anni operano nell’ambito della solidarietà al fine di far conoscere la vicenda di un popolo che vede ancora violati il diritto internazionale, la giustizia internazionale ed i diritti umani”.