I carabinieri nell’arte nel calendario 2016 dell’Arma






I carabinieri nell’arte, in una rivisitazione delle opere dei pittori italiani ed europei, i cui nomi hanno sovrastato il panorama delle avanguardie artistiche, dalla fine dell’Ottocento e in particolare tra le due guerre mondiali. E’ il filo rosso che sottende al calendario 2016 dell’Arma dei carabinieri, presentato anche a Lucca stamani (10 novembre) dal comandante provinciale, il colonnello Marco Rosi. Un almanacco che nella copertina riporta il verde, il bianco e il rosso nella bandiera italiana, insieme al blu e al rosso dell’Arma, con i colori che ricordano i vessilli dell’Onu e dell’Unione Europea.
Le tavolo che compongono i mesi dell’anno sono state realizzate citando le opere di grandi artisti, frapponendo o giustapponendo ad esse immagini di carabinieri, per sottolineare la presenza dell’Arma in quei decenni cruciali. Così vicino alle fanciulle di Toulouse Lautrec appare un carabiniere: sullo sfondo non c’è, invece, la Parigi di fine ‘800 ma Torino, sovrastata dalla mole antonelliana, dove è nata l’Arma dei carabinieri.
C’è anche un militare nel dipinto del pontillista Gearges Seurat, e su un cavallo tratto dalla famosa opera di Giorgio De Chirico. In quella tavola figura anche l’artista, in divisa da carabiniere. Non poteva mancare Amedeo Modigliani, celeberrimo per i suoi ritratti e l’immaginifico cavallo di Salvador Dalì, tenuto per le enormi briglie da un militare. Inevitabile il futurismo, a rendere il concetto di un’Arma dei carabinieri che ha saputo stare al passo con i tempi. Così nelle opere di Giacomo Balla appare la gazzella del 112, che mima il bellissimo quadro La velocità, o ancora in Carrà. Al termine dei 12 mesi, un ulteriore sguardo al futuro con Magritte: due carabinieri, un uomo e una donna, varcano il buio di una porta squarciata, sempre presenti nella risposta quotidiana al bisogno di sicurezza di tutti.