Partecipate in Consiglio, bocciati odg opposizione

10 novembre 2015 | 17:50
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Partecipate in Consiglio, bocciati odg opposizione

Tornano ancora una volta al centro del dibattito politico le società partecipate del Comune di Lucca che hanno monopolizzato il consiglio comunale di oggi pomeriggio (10 novembre) su richiesta delle opposizioni. Alla fine, però, i tre ordini del giorni presentati all’assise, uno a firma del consigliere Piero Angelini di Governare Lucca, uno firmato dai consiglieri di Forza Italia-Alternativa Civica Macera e Martineli, da Mura (Noi per Lucca al Centro), Pini (Gruppo Misto) e Monticelli (Insieme per Favilla) e uno presentato dalla consigliera del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi sono stati respinti dai voti della maggioranza.
Ma il “veleno” del Consiglio è nella coda, quando l’amministratore unico di Lucca Holding, Andrea Bortoli, dice a chiare lettere due cose che non mancheranno di scatenare commenti e repliche: “Il regolamento di gruppo – dice – ci ha fatto capire che c’è una società (la Geal, ndr) dove il Comune da sempre non ha alcun controllo rispetto al privato. La Gesam? Fase delicatissima, se non si trova un equilibrio in vista della gara rischia grosso”.

Ma al di là dell’esito del voto il consiglio comunale è stata l’ennesima occasione per confrontarsi sul tema, sulle novità normative e sull’adeguamento alle stesse voluto dalla giunta Tambellini con l’opera dell’amministratore unico della Lucca Holding Andrea Bortoli. E per chiarire anche la diversità di posizioni delle diverse opposizioni in Consiglio, che si sono presentate divise nei testi da proporre all’approvazione.
Da una parte il proponente iniziale della richiesta di Consiglio, Piero Angelini (in allegato l’ordine del giorno integrale), che ha criticato punto per punto le scelte dell’amministrazione su Clap, confluito in Ctt Nord, Geal, Gesam, Farmacie Comunali e Polis e sulla vendita delle quote Salt chiedendo a sindaco e giunta di “rivedere e integrare la politica delle società partecipate, conformandola agli indirizzi espressi nel piano operativo di riorganizzazione approvato nel 2014, con particolare riguardo ai problemi del controllo del Consiglio comunale sulle società partecipate, alla salvaguardia del gruppo Gesam spa e alla trasformazione della Polis in Stu”. Dall’altra il testo degli altri consiglieri di centrodestra che rilevando criticità nella gestione delle società Polis, Gesam, Salt e Ctt Nord invitavano sindaco e giunta, oltre che a garantire il più ampio coinvolgimento e comunicazione “a valutare una diversa azione in relazione al futuro di Polis Spa, perseguendo l’eventuale messa in liquidazione e scioglimento solo dopo aver informato il Consiglio circa l’impossibilità di procedere alla trasformazione in Stu, conferendone capitale sociale in termini di immobilizzazioni significative (esempio Mercato del Carmine, mercato di Pulia, ex Campo di Marte attraverso il coinvolgimento di privati e della Regione); a rinviare la riduzione del capitale sociale della Lucca Holding solo dopo aver definito con chiarezza il punto precedente, chiarendone gli eventuali riflessi sul bilancio 2015; a destinare le somme derivanti dalla plusvalenza delle azioni Salt, a conto economico del bilancio 2015 della Lucca Holding Spa, quando assegnate al Comune in termini di dividendo, unicamente a spese produttive ed in modo particolare all’edilizia scolastica e al settore sociale e familiare; a riferire prontamente al Consiglio ogni concreto e nuovo indirizzo riguardo al gruppo Gesam Spa, compreso quello di lasciare invariata l’attuale gestone di Gesam Energia e di Gesam Gas & Luce per il quale ogni eventuale operazione, pur rispettosa del ruolo e delle prerogative del priato, non può avvenire senza un’ampia condivisione da parte del Consiglio comunale; a valutare la cessione della partecipazione in Farmacie Comunali Spa ritenuta non più significativa e strategica e a riferire prontamente al Consiglio riguardo alla situazione del Top e alle vicende societarie di Ctt Nord e Vaibus, salvaguardando il servizio e il personale direttamente e indirettamente coinvolto”. Infine il testo della consigliera Giorgi che punta tutto sulla trasparenza delle partecipate: “Chiediamo – ha detto la consigiera illustrando l’odg – al sindaco il rispetto del programma: chiediamo che tutti i dati siano di libero accesso a tutti i cittadini. Ci vuole la garanzia che Lucca sia al centro come si merita e che il patrimonio della città non venga speso secondo le regole restrittive del patto di stabilità interno. Esigiamo di sapere infine cosa verrà fatto con i soldi della Salt”.

L’intervento del sindaco Tambellini
Alle richieste analitiche dei tre ordini del giorno ha tentato di dare una risposta, con un lungo intervento, il sindaco Alessandro Tambellini. Che ha affrontato singolarmente la situazione delle singole società. Partendo dalla questione Ctt Nord: “Quella di far confluire Clap in Ctt Nord è stata una scelta obbligata – dice – Quando ci siamo insediati Clap non aveva più i soldi per pagare gli stipendi. Entrare in Ctt Nord ci permette di arrivare alla gara all’interno di un consorzio che legittimamente ha possibilità di vincerla. Al momento sappiamo che ci sono due componenti in gara: Ratp e Mobit. Vedremo poi i passaggi a chi daranno ragione”. Tambellini difende anche la scelta di fondere le società Polo Fiere e Lucca Comics and Games: “Quando si dice che Elaia – ricorda il sindaco – è stata liquidata con 0,8 euro ad azione si dimentica di quando si è liquidata la Valore a 2,30 euro ad azione. Ai tempi in cui l’ex sindaco Favilla giustificava le spese per mantenere in piedi il Polo Fiere dicendo che l’edificio valeva oltre 18 milioni di euro. La scelta fatta ci è sembrata una scelta naturale e ci porterà a fare qualche fiera in più già dalla prossima stagione”. Anche sulle quote Salt Tambellini è categorico: “Tutti sanno – dice – che l’unico soggetto interessato ad acquistare le quote è l’azionista di maggioranza. E noi pensiamo che quell fatta sia stata un’azione ponderata e ragionevole. Il rendimento di Salt nell’arco di un decennio si è ridotto a circa un terzo. E se la concessione a scadenza per Salt non venisse rinnovata? Allora sì che quelle quote non varrebbero un euro. Tutte considerazioni che abbiamo fatto ci hanno condotto a ritenere che la vendita del cespite Salt sia utile in questa fase storica”. Sul tema Geal il sindaco, invece, guarda al passato: “Il consigliere Angelini – dice – parla ancora della questione legata all’acqua di Lucca, ma sa allo stesso tempo che la materia è regolata da una legge regionale. C’è un consiglio regionale e vediano se riterrà di continuare sulla linea intrapresa. Intanto la nostra concessione scade nel 2025 per cui siamo in salvaguardia. All’interno di questo consiglio, però, il centrodestra dovrebbe ricordare quando Geal doveva diventare la società capofila di tutte le altre società di ambito: da Lucca fino alla Versilia fino alla Garfagnana. Due ordini del giorno del centrodestra da Massarosa e Pietrasanta, però, spazzarono in una sera la possibilità per Lucca di diventare capofila di ambito”.
Anche per Polis si tratta, per il sindaco, di “vecchie storie legate al passato”. “Polis – dice Tambellini – ha avuto diverse attività e mi chiedo come mai non si è continuato con l’attività prevista alla Bacchettoni, per esempio, intervento dai 8 milioni di euro con un concessionario. Il concessionario era o non era un problema, visto che lo è per il Carmine? E poi è giusto che sia il Comune di Lucca ad assumersi il rischio imprenditoriale? Il Comune ha come compito investire in attività a rischio o come compito essenziale procedere a servizi e attività proprie?”. “Si pensi poi – dice ancora – allo steccone a San Concordio. Una quesione molto osteggiata e complicata, che si complica anche per la bonifica necessaria all’intera area, compresa quella della Gesam. E’ il Comune che deve fare investimenti di questo genere? C’è di solito l’imprenditoria che deve compiere operazioni del genere?”. Il parallelo è con la questione del mercato del Carmine e qui si rivolge al consigliere Luca Leone, all’epoca componente della maggioranza: “A suo tempo – dice Tambellini – si decise di andare a gara ma la gara non reggeva perché l’investimento era superiore al rendimento successivo. Come mai all’epoca, come chiedete ora, non si concesse a Polis il mercato del Carmine? La gara non si realizzò e non si realizzò la conclusione. Era un investimento non utile per qualunque operatore, a meno che non si prevedesse una operazione più che cinquantennale”.
“Sistema Ambiente – prosegue il sindaco – è un altro capitolo di notevole interesse. La società di oggi pare molto ben guidata. C’è stato un episodio da discutere, che è l’episodio Valfreddana. La Valdreddana per come è stato concepito l’acquisto diventa oggi una società che è difficile cedere di fatto. Poco prima della vendita si sono infatti andata a costituire pattuizioni che il controllo della società non ce lo danno. Oggi funziona e giudico l’estensione del porta a porta una cosa di cui questa giunta potrà andare giustamente fiera. Inoltre gli ultimi concorsi per l’assunzione non hanno avuto alcuna eccezione. Ed è successo perché la politica non c’è entrata. Tutto nel silenzio complessivo perché le cose sono state fatte molto bene”.
Infine lo spinoso capitolo Gesam: “Mi dispiace contraddire il professor Angelini che difende la situazione di Gesam Energia ma i riferimenti che Angelini fa sono datati. Nel frattempo c’è stato l’articolo 12 della legge del 2014 in tema di appalti. Noi rteniamo che alcuni servizi debbano tornare sotto il controllo del Comune e per quanto riguarda la gara, per la quale ritengo possa esservi una proroga, come Gesam abbiamo tre possibilità. O attendiamo gli eventi così come siamo combinati e il vincitore della gara ci pagherà la rete oppure possiamo andare a gara in proprio indebitandoci per un centinaio di milioni
(la gara del Tpl comunque dimostra che quando abbiamo di fronte dei colossi si può vincere ma si può anche perdere)- Oppure si può andare verso altre soluzioni di accordo con l’attuale socio di minoranza. Quello che faremo per Gesam sarà nell’ottica di salvaguardia di tutto ciò che Gesam rappresenta”.
Nel complesso per il sindaco la galassia delle partecipate, insomma, funziona: “L’intero complesso delle partecipare poi – conclude il sindaco – risparmia qualche centinaia di migliaia di euro rispetto al passato. Si ritiene di dover dimenticare anche questo?”.

L’amministratore Bortoli “bacchetta” i consiglieri
Andrea Bortoli, amministratore unico di Lucca Holding, non è tenero con i consiglieri. In qualche modo li accusa, nemmeno troppo velatamente, di non aver fatto i compiti a casa. A partire da Angelini: “Nel suo ordine del giorno, nel paragrafo che riguarda Gesam – dice – fa riferimento al codice degli appalti. Ma quel passaggio, come ho già detto altre volte, risulta abrogato dalla direttiva europea che chiarisce che le operazioni come Gesam Energia sono vietate. Sarà la ventesima volta che discuto di questa cosa e francamente mi sto annoiando di ripetere sempre la stessa cosa. Il Comune, in sostanza, gli affidamenti li può dare a società da esso controllate nei casi in cui ci sia influenza dominante, si realizzino l’80 per cento delle attività con il committente e che ci sia controllo analogo. Quest’ultima cosa è impossibile per definizione nella Spa. Una Spa per definizione non può sottostare a controllo analogo del Comune”. Sul tema Gesam, in vista della gara del gas, l’argomento si fa delicato e anche in questo caso Bortoli ribadisce un tema già espresso, ovvero quello di una ricerca di un equilibrio che non metta Gesam fuori dalla gara proprio per la presenza in società di Toscana Energia. Per questo Bortoli definisce “suicida” la miscela delle affermazioni contenute nell’ordine del giorno. Dopo aver ribadito, come già fatto in commissione, im motivi dell’impossibilità di trasformare la Polis in una Stu lancia altri strali sul tema delle farmacie: “Mi si accusa – dice – di non saper leggere i bilanci. Nel contesto della Lucca Holding il bilancio più chiaro per me è proprio quello elle farmacie comunali. Si scrive dappertutto che i bilanci delle farmacie chiudono in perdita. E’ un’affermazione sbagliata perché non tiene conto che il bilancio delle farmacie porta come costo l’utile che il Comune di Lucca si è preso nel primo anno per i trent’anni a venire (267mila euro all’anno) e se li è liquidati nel primo istante. I bilanci delle farmacie se riletti togliendo questo costo di avviamento ammortizzato sarebbero tutti in utile. Il Comune si prese subito 15 miliardi di lire ma erano tempi in cui il moltiplicatore settoriale era 2, mentre ora è 0,8 al massimo. Se chiudiamo in pareggio, insomma, facciamo già un miracolo. Se le argomentazioni sono insussistenti secondo i consiglieri, comunque, sono pronto a rimettere il mio mandato”.
“Mi dispiace – chiude nel primo intervento – che la Holding che io indegnamente rappresento venga attaccata sulla trasparenza. Non abbiamo mai approvato il bilancio di holding senza passare dal consiglio, non ci sono punti oscuri nella sezione amministrazione trasparente. Inoltre io parlo per determine, non ci sono accessi agli atti che non siano stati dati entro 48 ore. Mi chiedo cosa significa non aver superato i limiti di trasparenza”.

Il dibattito in Consiglio
Prima del voto degli ordini del giorno, tutti rigettati, dai consiglieri arrivano chiarimenti sulle rispettive posizioni. E se Monticelli (Insieme per Favilla) parla di mancanza di prospettive per il futuro nella disamina del sindaco e di eccessivi attacchi alla precedente amministrazione ritenuti ingenerosi, la consigliera del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi, critica sul tema della trasparenza, delle quote Salt e della governance delle società partecipate. “Lucca – dice la consigliera – sta perdendo l’autonomia, omologandosi alla politica regionale. Il processo viene da lontano ma con Tambellini ha subito un’accelerazione. Si veda il trasporto pubblico locale che ha perso chilometri di percorsi in città e il cui consorzio sta perdendo la gara. Quale potere avranno i cittadini lucchesi in un territorio morfologicamente complesso e già tagliato fuori dalle grandi vie di comunicazione?”. “Diffusa è poi – conclude – la mancanza di trasparenza nella pubblicazione di atti e bilanci. Chiediamo al sindaco, in questo senso, il rispetto del programma e che tutti i dati siano di libero accesso a tutti i cittadini. Le partecipate devono essere veramente delle case di vetro”.
La presidente della commissione partecipate, Virginia Lucchesi, difende l’operato dell’ente e sottilinea come il “percorso di condivisione – conclude – sia comunque assicurato dal controllo di gruppo e dal controllo analogo”.
La scena è poi tutta per Piero Angelini di Governare Lucca, che sottolinea come “la critica, a volte, fa bene anche a chi governa”. “Per esempio si è preferito adottare il regolamento di gruppo per le partecipate – dice Angelini – che ha avuto problemi in Geal e Gesam: è un’offesa dire questo? In generale vorrei, per quanto riguarda la comunicazione e la partecipazione, sottolineare la necessità di coinvolgere il consiglio comunale”. Poi snocciola le questione aperte sulle diverse partecipate: “Su Clap il problema era se era opportuno aderire subito al consorzio oppure fare un’Ati. Perché se non vinciamo la gara noi rimaniamo scoperti. Possiamo dire che siamo in una situazione difficile? Quanto a Geal la legge regionale che ha portato a Firenze il controllo della risorsa idrica è sbagliata. Potrebbe dirlo anche Tambellini perché noi al più tardi nel 2024, o forse anche prima, perdiamo le risorse idriche eppure il bacino del Serchio, che ha portato 100 miliardi a Lucca per la salvaguardia idrogeologica, era un modello perché la difesa si fa intorno al bacino idrografico. Siamo tornati ad anni fa quando si diceva che l’acqua si disciplina in un contesto amministrativo”. Sbagliata per Angelini anche la scissione asimmetrica paventata per Gesam: “Vorrei che Gesam e Toscana Energia arivassero in accordo alla gara – dice – Se facciamo le scissioni asimmetriche ci indeboliamo e diamo un potere a Toscana Energia con cui non potremo più competere mentre attualmente con Gesam Gas, Gesam Energia e il resto abbiamo un asset di 100 milioni da sfruttare”.
Conclude gli interventi dei consiglieri il capogruppo di Forza Italia, Marco Martinelli: “Lascia perplessi l’atteggiamento del sindaco – dice – che si è preoccupato di denigrare quanto fatto dai suoi predecessori e non ha dato uno sguardo al futuro e allo sviluppo delle società partecipate che rappresentano un patrimonio della città di Lucca e un importante bacino delle famiglie lucchesi, perché ci lavorano molte persone. Ricordiamo che gli unici che hanno votato contro scissione Gesam, riorganizzazione delle partecipate e vendita delle quote Salt siamo stati noi. Il ritorno in house di Gesam Energia la vediamo come una forte possibilità di diminuzione degli investimenti per il rispetto del patto di stabilità. Questo potrà produrre effetti negativi sia per il personale interno all’azienda sia per il settore dell’indotto”.

La replica di Bortoli
La conclusione, prima del voto degli ordini del giorno, è ancora una volta affidata a Bortoli, che tira fuori dal cilindro una stoccata al sistema delle partecipate: “Grazie al regolamento di gruppo – dice Bortoli – un grande risultato si è ottenuto. Si è capito che c’è una società (non la nomina, ma è la Geal, ndr) dove si è dimostrato che l’amministrazione comunale non ha il controllo della società. E siccome si è scoperto che non ce l’abbiamo ci potrebbero essere delle conseguenze gravi, se non si approva il regolamento di gruppo. Anche Gesam, proprio per la questione della gara del gas è in una fase delicata e se ne rischia la fine. Sono momenti decisivi perché quando si entra nella tornata di gara non si possono fare lettere d’intenti, accordi o quant’altro. E bisogna sempre ricordare che se volessimo partecipare alla gara come Gesam noi dovremmo andare a fare una gara con un organo che ha una rappresentanza nel suo organo interno di un competitor, visto che Toscana Energia ha dichiarato di voler partecipare comunque alle gare per la gestione del gas in tutti gli Atem. Se si entra in un discorso di ufficialità, insomma, ogni parola spesa può essere compromettente”. Infine Polis: “Abbiamo fatto tutte le verifiche del caso – dice – e valutato che quella scelta era l’unica strada percorribile. Se ci sono altre opportunità i consiglieri lo dicano pure. Tante volte è possibile cambiare idea anche strada facendo”. Anche se il tempo stringe, visto che la delibera è dietro l’angolo…

Il voto
Alla fine l’ordine del giorno di Piero Angelino ottiene 4 voti a favore, 16 contrari e un consigliere che non partecipa al voto. Quello degli altri consiglieri di centrodestra 5 voti favorevoli, 14 contrari e due astensioni mentre il testo della Giorgi colleziona 3 voti a favore, 14 voti contrari e due “non voto”. Solo il consigliere Mura ha votato favorevolmente a tutti e tre gli ordini del giorno.

Enrico Pace