Sala giochi Las Vegas, scatta lo sciopero dei dipendenti

I lavoratori della società di gioco Las Vegas di San Marco Lucca non ne possono più: sono ormai mesi che gli stipendi arrivano in ritardo e a rate e ancora non è stata pagata la quattordicesima mensilità 2015, manca il 50% di quella del 2014 e le retribuzioni vengono pagate a rate, incuranti delle difficoltà che hanno i lavoratori. E’ quanto denuncia il sindacato. “Una situazione disastrosa – afferma Umberto Marchi della Filcams Cgil di Lucca -, le persone sono ormai stufe e a loro richieste specifiche di informazioni non ottengo risposte, ma frasi non sicuramente da stemperamento del clima”.
“Las Vegas – aggiunge Marchi – è una società in amministrazione giudiziaria del tribunale di Napoli, su Lucca c’è un referente e fino a qualche tempo fa veniva spesso un commercialista della città partenopea a controllare. Oggi i lavoratori sono rimasti in 10 compreso il responsabile e ogni mese la stessa musica: persone quasi tutte straniere che non riescono a prendere lo stipendio per poter vivere in maniera decente, quello che viene dato, serve a malapena per pagare l’affitto, ma resta pochissimo per vivere. Non ci sembra ci sia una corretta gestione. Vero che l’affluenza è minore, ma non ci sembra neppure si faccia qualcosa per portare le persone in sala, è quindi normale che si batta la fiacca, ma se incentiviamo come fanno altri concorrenti, chissà, forse più persone potrebbero frequentare la sala, con incassi più alti che ci consentono una miglior gestione. Nel tempo ci sono stati diversi problemi con questa società: abbiamo anche vertenze aperte che hanno portato a ricorsi innanzi al giudice del lavoro, incontri ne abbiamo fatti diversi e telefonicamente abbiamo parlato con Napoli incaricati dallo stesso tribunale. Poco prima della scorsa estate, i lavoratori sono venuti tutti nei nostri uffici intenzionati a fare qualcosa, in molti pronti a dare dimissioni – sostiene il sindacalista -, poiché se devono lavorare lontani da casa e non ricevere neppure la giusta retribuzione, preferiscono provare a cercare un’altra occupazione oppure ritornare nel loro paese di origine per riunire la famiglia. Ci attivammo, ma ci fu data la risposta della società tramite il loro consulente di Lucca che forse sarebbero a fine luglio, altrimenti avrebbero chiuso prima. Siamo a novembre e si continua a lavorare – afferma Marchi -: i dipendenti sono disperati, vogliono lavorare ma vogliono anche essere pagati, persone oneste che fanno un lavoro onesto e che non ricevono la retribuzione in maniera corretta. Hanno ferie e permessi che più volte richiedono, ma la società nega inesorabilmente, non possono avere neppure la possibilità di ammalarsi, devono lavorare altrimenti manca personale, per poi arrivare a fine mese e non prendere la retribuzione. Riuniti per l’ennesima volta con il sindacato, questa volta hanno deciso di farsi sentire: vogliono scioperare, vogliono gridate a tutti il loro disagio, non possono continuare a sacrificarsi, lo devono anche alla loro famiglia rimasta nel loro paese e che attendo i soldi per andare avanti, nella sala si fanno anche le 4 del mattino a lavorare e poi non arriva la retribuzione è dura e quindi la decisione di scioperare il 14 e 15 novembre, sabato e domenica per far capire alla società che così non si può andare avanti. Ci spiace – conclude Marchi -, ma non si tiene così il personale, ci sono dipendenti che chiedono permessi di qualche ora per non lasciare il bimbo solo, la mamma è a lavoro e vengono rifiutati, non è più ammissibile questo comportamento, prima la società si metta in regola con le retribuzioni, poi forse può anche dire la propria, ma una cosa è certa. Il tempo della barbarie è terminato”.