Anpi Lucca su attentati Parigi: “Pronti a fare la nostra parte”

14 novembre 2015 | 16:49
Share0
Anpi Lucca su attentati Parigi: “Pronti a fare la nostra parte”

La sezione intercomunale lucchese dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) commenta oggi (14 novembre) i drammatici fatti di Parigi, mediante una lettera firmata dal presidente Gian Piero Pacini. “Ciò che siamo costretti a prendere in considerazione è una tragedia che muove le coscienze di chiunque tenga nella giusta considerazione il valore del vivere civile, della salvaguardia della pace e del rispetto delle persone appartenenti al consorzio umano con uguali diritti rispetto a chiunque altro. Questa purtroppo è solo l’ultima, in ordine di tempo, delle tragedie attuate e provocate in quel quadrante geopolitico ormai da decenni in tumulto. Strazia il cuore dover constatare che tutto quanto avviene è solo la conseguenza di continui scontri dovuti a questioni di confine che poi si traducono nella ricerca di sempre maggiori interessi economici e politici. Il nodo da sciogliere, nell’interesse dei protagonisti diretti ma anche dei popoli amministrati dalle potenze mondiali che vi sono dietro, è il conflitto israelo/palestinese. Si deve partire da qui per poi continuare a dirimere le questioni legate ad atteggiamenti dittatoriali dei governi degli altri Paesi che compongono lo scacchiere. Per questioni di interesse economico/finanziario si assiste ad alleanze apparentemente improbabili mentre dovremmo constatare che gli interessi particolari non consentono scrupoli né morali né politici. Mentre vengono raccontate continuamente balle sul comportamento degli uni, gli altri ne raccontano a loro volta contro i propri accusatori. Dobbiamo farli smettere con la mobilitazione di tutti i popoli. Non possiamo continuare a lasciargli fare I loro comodi senza scrupoli, provocando in tal modo un numero tale di vittime da far intervenire anche il Papa con appelli finora inascoltati. Occorre la mobilitazione delle intelligenze per impedire a questi metodi fascisti, comunque camuffati ma non meno pericolosi, di affermarsi come protagonisti di soluzioni taumaturgiche ed imporre forme di dittatura inedite ma non meno violente e pericolose. Bloccare queste azioni può servire anche a far emergere i veri responsabili che usano strumentalmente i fondamentalismi, non solo religiosi, per ottenere i risultati che si prefiggono. La crisi economica a cavallo fra il XIX ed il XX secolo portò alla prima guerra mondiale usando a pretesto l’assassinio di un rappresentante dell’Impero Austrungarico (quattordici anni dopo). La crisi economica del ’29 portò alla seconda guerra mondiale col pretesto del pericolo costituito dal peso finanziario degli ebrei. Da una vittima singola ad una vittima etnica. C’è già un salto di qualità numerica (una decina di anni dopo). Come non si può essere preoccupati, tenendo conto degli antecedenti storici, dal fatto che l’ultima crisi economica è esplosa nel 2007 e che sono trascorsi otto anni che con le dinamiche moderne potrebbe essere considerato un tempo congruo a far esplodere un terzo conflitto mondiale indispensabile a recuperare peso ed immagine da parte di quei Paesi che dalla produzione bellica hanno sempre tratto risorse determinanti al loro arricchimento consentendo agli alleati di spartirsi le briciole lasciate “benevolmente” dal padre-padrone. Stavolta il pretesto sarebbe un Islam truculento e aggressivo. Stavolta, il salto di qualità numerico è enorme, perché l’Islam conta un miliardo e cinquecento milioni di adepti sparsi in tutto il mondo, ciò che rappresenterebbe un pretesto validissimo per uno scontro planetario. Pare che le condizioni per una soluzione finale ci siano tutte, pertanto o ci si muove tutti e subito contro ogni tipo di nemico della democrazia, anche se sventola la bandierina della difesa della libertà mentre bombarda o fa bombardare anche gli ospedali. Siamo con la Francia, non solo perché ha subito quest’ultimo feroce attacco ma perché la Francia rappresenta un simbolo di una visione aperta alla convivenza ed al rispetto dei valori umani già sottolineato dalla rivoluzione francese. L’aggressione non è stata fatta a Parigi ma a tutto il mondo civile e democratico. L’Anpi Intercomunale di Lucca valuterà ogni iniziativa ritenuta necessaria a sottolineare il proprio impegno per la difesa della democrazia e l’opportunità di partecipare ad iniziative pubbliche che coinvolgano il maggior numero di soggetti associativi democratici”.