Sport per vincere l’emarginazione dei più piccoli

14 novembre 2015 | 12:02
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Sport per vincere l’emarginazione dei più piccoli

Entra nel vivo la seconda fase del progetto Salta su, promosso dalla Caritas Diocesana di Lucca per combattere l’esclusione dei minori a rischio marginalizzazione attraverso l’inserimento nell’universo dello sport. A presentare l’iniziativa, questa mattina (14 novembre) nei locali della curia, sono stati la presidente e il collaboratore di Caritas, Donatella Turri e Matteo Franchi, gli assessori allo sport del Comune di Lucca e di Capannori, Celestino Marchini e Serena Frediani, il presidente dell’Associazione Panathlon Lucca, Arturo Guidi, il presidente dei Veterani dello sport, Giuseppe Vietina, il presidente del centro sportivo Libertas, Renzo Marcinò e i rappresentanti delle società sportive che partecipano al progetto.

Nell’aprile scorso circa 80 bambini residenti nei comuni di Lucca, Capannori e Porcari hanno preso parte alla fase iniziale del progetto, partecipando a campus sportivi quadrimestrali che li hanno visti impegnati nell’esercizio delle diverse discipline per un totale di quattro ore a settimana. I ragazzi, di età compresa fra i 7 e i 13 anni, sono stati individuati dai centri di ascolto Caritas e dai servizi sociali territoriali, sulla base della situazione economica familiare e della storia personale di ciascuno. Ad accompagnarli nel loro percorso di scoperta dello sport e delle proprie attitudini sono stati alcuni istruttori Coni ed educatori della cooperativa L’impronta.
“Studi approfonditi – spiega Dontella Turri – hanno evidenziato un drammatico incremento della povertà minorile: basti pensare che la maggior parte delle persone che si rivolge a Caritas per ricevere aiuto ha meno di 45 anni e una media di 2-3 figli a carico. Per questi bambini l’esperienza della povertà si traduce in esclusione sociale, poiché non possono partecipare ad attività condivise a causa di difficoltà economiche e di problemi di accompagnamento educativo da parte dei genitori. Con questa iniziativa intendiamo aprire una porta per consentire loro di entrare, con il pieno supporto della comunità, a far parte della vita sociale e di trovare una propria collocazione in mezzo agli altri”. La seconda fase, appena partita, consiste nell’inserimento degli 80 bambini all’interno delle società sportive del territorio aderenti, che offrono la possibilità di prendere parte ai corsi gratuitamente o ad un costo di iscrizione agevolato, coperto interamente da Caritas, che assicura anche l’accompagnamento dei minori nei centri sportivi. I ragazzi sono stati ripartiti nelle varie strutture a seconda della disciplina da loro scelta in seguito all’esperienza del campus. Dieci le società sportive coinvolte: Atletica Virtus Lucca, Circolo Nuoto Lucca, Pallavolo Delta Luk, Centro Minibasket Lucca Junior, Pugilistica Lucchese, Nuove Pantere Lucca Baseball, Samurai Karate Lucca, Nuoto Capannori, Basket le Mura Spring, Pallavolo Nottolini.
“Questo progetto- afferma Marchini- è la dimostrazione lampante del fatto che unendo le forze si ottengono buoni risultati. Far praticare sport a questi bambini significa farli integrare in società e il Comune sosterrà sempre iniziative di questo genere”.
E’ in fase di elaborazione un progetto simile anche sul versante del teatro e della musica, mentre si rinnova l’intenzione di riprendere con lo svolgimento dei campus nella primavera prossima, consentendo il coinvolgimento di altri bambini.
“Lo sport ride in faccia alla diversità – ricorda Serena Frediani, citando Mandela -: lo sport è uno dei mezzi più forti che in silenzio crea reti nella società e la Caritas, insieme alle associazioni sportive, ha dimostrato la capacità di mettere gli enti locali di fronte a nuove emergenze, che spesso rimangono nell’ombra”.
Oltre ai Comuni di Lucca, Porcari e Capannori, hanno aderito all’iniziativa sin dalla sua fase embrionale anche l’Associazione Panathlon Lucca, il Centro sportivo Libertas Lucca e le suore Cavanis della Pia società del Santo nome di Dio.
“Sport è sinonimo di socializzazione- evidenzia Guidi- attraverso di esso i ragazzi imparano il rispetto delle regole, di sé stessi e degli altri”.

Jasmine Cinquini