Tralicci, il comitato 2005 chiede audizione in Regione

14 novembre 2015 | 19:31
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Tralicci, il comitato 2005 chiede audizione in Regione

Il comitato 2005 di Maggiano, Nozzano San Pietro, Stabbiano e Formentale chiede di essere ascoltato nella commissione regionale sanità sul caso delle emissioni dell’elettrodotto esistente sulle colline dell’Oltreserchio. La richiesta di audizione arriva dopo un confronto sul tema all’interno della commissione ambiente comunale, alla quale il presidente Claudio Villani e gli altri rappresentanti del comitato hanno illustrato una situazione ormai insostenibile. “Le ripetute misurazioni dei campi elettromagnitici a bassa frequenza, che il nostro Comitato 2005 aveva già cominciato a monitorare dal 2001, si sono improvvisamente aggravate a partire appunto dall’anno 2005”, ricorda il presidente Villani.

“In tale anno infatti Terna – prosegue il comitato – ha potuto riprendere ad utilizzare liberamente la linea, che da oltre 20 anni funzionava a scartamento molto ridotto grazie ad un provvedimento del pretore di Pisa,che ne consentiva l’uso solo per un massimo di 40 giorni l’anno e per non più di 15 giorni consecutivi. I livelli di microtesla in certi momenti hanno avuto anche punte di 8/9 microtesla, avvicinandosi drammaticamente al livello 10 che viene definito di attenzione. E l’attenzione infatti deve essere massima, perché per ammissione dell’articolo del Dpcm 8/7/2003 si parla di possibili effetti nel breve termine, cioè a dire, come illustratoci da un ctu nel 2008, si possono anche verificare e certificare tramite esami dell’emocromo sanguigno significativi mutamenti dei livelli dei linfociti.  Naturalmente poi Terna, che abbiamo sempre tenuto sotto controllo anche a nostre spese e tramite Arpat, ha cercato nel tempo di abbassare tali livelli, fino a giungere, negli ultimi tempi a valori dai 2 ai 4/5 microtesla. La letteratura e le ricerche in campo medico scientifico svolte da Oms Iarc eccetera hanno tuttavia dimostrato, confortati anche dagli esiti di studi medico-statistici sul campo come il livello di tranquillità debba invece essere considerato 0,4 microtesla, se non addirittura – secondo alcuni ricercatori – 0,2 . Fra l’altro quest’ultimo valore era quello ritenuto di  sicurezza all’interno della legge regionale del 99/2000 che venne infatti adottata per salvaguardare i cittadini Lucchesi interessati dal passaggio di una linea a 132000 volts fra le frazioni di S.Alessio, La Cappella, Mutigliano. E Terna infatti vi si attenne strettamente in fase di realizzazione della linea, costruita appunto secondo quel criterio di cautela e prevenzione. Il nostro Comitato 2005 lotta da oltre 10 anni per ottenere le suddette tutele, chiedendo da sempre lo spostamento della linea dalle abitazioni, indipendentemente dai programmi di Terna – e l’archivio stampa e tv dei nostri interventi presso il Comune di Lucca negli anni sta a dimostrarlo – tenendo come priorità assoluta la difesa della salute. Ormai da quasi 2 anni è uscito il progetto Terna EL 324 a tutti ben noto, e che parte da una considerazione di carattere meramente imprenditoriale di vendita dell’energia, realizzando la famosa stazione di trasformazione in località Balbano ed uno spostamento del tracciato della linea liberando le nostre zone . Vogliamo che venga ben capito da qualsiasi interlocutore come il nostro Comitato beneficia dello spostamento solo come effetto collaterale e obbligato per Terna in quanto una qualsiasi stazione di trasformazione realizzata senza lo spostamento della linea produrrebbe campi elettromagnetici altissimi, in relazione all’incremento dei quantità di corrente immessa nella linea. Si andrebbe, secondo i nostri consulenti privati del Politecnico di Milano, ben oltre anche i 10 microtesla, ed è questa una delle ragioni dello spostamento. Il nostro Comitato 2005 ribadisce che non ha mai chiesto la realizzazione di alcuna stazione di trasformazione, spingendo anzi negli anni scorsi per soluzioni alternative di solo tracciato proposte alle varie amministrazioni Comunali Lucchesi che non le hanno però sostenute in alcun modo. Adesso desideriamo che le nostre problematiche rimangano in tutta evidenza e che la priorità salute dei cittadini venga sostenuta con forza anche dalla Regione Toscana”.