Polis si scioglie, utili e beni al Comune: ok in Consiglio

17 novembre 2015 | 22:02
Share0
Polis si scioglie, utili e beni al Comune: ok in Consiglio

Addio alla Polis. L’ultimo atto – anche se dovranno seguire altri passaggi formali – si è consumato questa sera (17 novembre) in consiglio comunale di Lucca, dove è approdata la delibera che ha dato il via alla trasformazione della Spa in Srl per la costituzione di un organo monocratico di controllo, prima di procedere alla liquidazione in anticipo della società. E’ ormai noto, infatti, che l’amministrazione comunale ha abbandonato definitivamente l’ipotesi di trasformazione in Stu della società. Un primo passaggio, dopo l’acquisto da parte della Holding delle quote in mano ai privati (Assindustria e Camera di Commercio) il 12 ottobre scorso, si è avuto con l’azzeramento del cda e la nomina dell’amministratore unico David Ninci. Un percorso che comporterà una riduzione di capitale per Lucca Holding, per tre milioni di euro, anche questo varato stasera dal consiglio comunale, dopo l’ok arrivato dalla giunta.

“Trasformare Polis in Stu – ha ricordato l’assessore alle partecipate, Giovanni Lemucchi -, avrebbe esposto a molti rischi, legati alla crisi del mercato immobiliare”, ricordando i progetti che erano in ballo soprattutto allo Steccone di San Concordio. Anche la riqualificazione della palestra dei Bacchettoni era in stallo. “Una volta che sarà completato l’iter per la riduzione di capitale della Holding e il Comune sarà tornato a detenere il 100% delle quote della società, Polis sarà sciolta e verrà nominato un liquidatore”. I beni che possiede la società passeranno direttamente nella disponibilità dell’amministrazione che ha già deciso il da farsi: allo Steccone sorgerà un parcheggio, mentre la palestra dei Bacchettoni sarà riqualificata grazie ad un accordo con la Fondazione Crl. Nel frattempo passerà nelle casse comunali un utile di tre milioni di euro da tutta l’operazione. “Vogliamo che questi beni tornino nelle mani del Comune – ha detto l’assessore – per trovare tutte le strade per riqualificarli, anche pensando alle possibilità dell’Art bonus”. L’ok alla delibera è arrivato con 18 voti favorevoli e 7 contrari.
Il dibattito. La pratica – ha ricordato la presidente della commissione partecipate, Virginia Lucchesi (Lucca Civica) – è stata vagliata dai membri, che si sono riuniti più volte, proponendo anche alcuni emendamenti di tipo tecnico al testo della delibera approdata all’esame di Palazzo Santini.
Piero Angelini (Governare Lucca) critica l’impostazione della maggioranza: “Nella delibera di oggi si legge che nel piano operativo sulle partecipate approvato nel marzo scorso si dà mandato alla Holding di acquisire tutte le quote della Polis ai fini della sua trasformazione in Stu – dice -: invece nell’allegato 10 a quella delibera si legge che la giunta ha presentato le opportune proposte per il riassetto della Spa, facendoci credere che fosse imposto di acquisire le quote dei privati per fare la Stu. Poi la Holding si è rivolto poi al consulente Pozzoli, che di fatto ha detto che il Comune si è sbagliato. Non è vero che la Stu debba essere fatta ad intero capitale pubblico, anzi è necessario che vi sia una società a capitale misto con un ruolo finalizzato a determinati progetti dei privati. Si è partiti, insomma, da presupposti legislativi sbagliati. C’è stata una violazione da parte dell’amministrazione che ha approvato un piano operativo che adesso viene invece modificato con l’operazione Polis”. Poi il consigliere fa altri appunti: “Qui si agisce soltanto per fare cassa – dice -: senza una perizia, si decide che al Comune devono dare tre milioni di euro. Non solo: l’aver risolto il contenzioso con Cipriano per lo Steccone sarebbe dovuto essere un motivo per tenere in vita la Polis. Il Comune avrebbe ancora bisogno di una Stu. Penso ad esempio alla riqualificazione del mercato del Carmine”.
Secondo il consigliere comunale Luca Leone (Impegno Comune) non c’è stata una “discussione approfondita” sulla scelta di chiudere Polis. “Rimangono – dice – su tutto dubbi importanti. Mi pare che le motivazioni portate a giustificare l’operazione siano alquanto deboli”. Secondo Leone a mancare sarebbe una vera programmazione riguardo al destino di alcune società partecipate e in particolare di Polis. Come Angelini, il consigliere di Impegno Comune sostiene la necessità per la città di una società di trasformazione urbana, per gestire alcune imminenti questioni urbanistiche, come il recupero dell’ex Manifattura o del mercato del Carmine. Pietro Fazzi (Liberi e Responsabili) va indietro ricordando le prime iniziative del Comune per gestire interventi nel campo immobiliare attraverso società: “Ripercorrere queste tappe porterebbe a poche considerazioni in più. Ciò che mi sta a cuore è sottolineare che con la delibera di stasera si mette una pietra tombale su un periodo. Non è solo una scelta politica ma anche di presa d’atto di una condizione mutata – osserva il consigliere comunale -: credo che quello immobiliare sia un settore che presenta numerose criticità. Queste società, da ultima la Polis, erano nate come società di trasformazione urbana, sostanzialmente e in particolare per risolvere la questione della caserma Mazzini e, in seguito, della Manifattura. La riqualificazione della prima è sotto gli occhi di tutti. Sarebbe stato opportuno che questo strumento fosse aggiornato ai tempi e ad adattato ad interventi simili a quello. Ma dal 2007 si è fatta una scelta diversa. Per l’ex Manifattura si è imboccata l’autostrada verso Firenze, si sono visti percorsi assai tortuosi e ancora ci si trova in difficoltà a dipanare i nodi di quella vicenda. Ci saremmo comunque aspettati dalla Polis qualcosa sul Carmine, lo stesso per la palestra Bacchettoni e per risolvere la questione Steccone a San Concordio. Prima di staccare le batterie, si è valutata la potenzialità eventuale che potrebbe costituire lo strumento dell’Art Bonus per intervenire su beni vincolati e potrebbero beneficiare di forti agevolazioni fiscali? Credo che a Lucca potrebbero essere fornite occasioni per investire ai privati. Siamo sicuri che questa cosa non richiederebbe almeno una pausa di riflessione? Questo capitolo, è vero, si chiude dopo anni di attività. Ma veder confermata questa scelta di chiudere Polis non mi trova favorevole”.
Marco Martinelli, presidente di Forza Italia Alternativa Civica Centrodestra, è critico e annuncia il voto contrario del gruppo consiliare: “Questa delibera costituisce un passo indietro dell’amministrazione rispetto al documento approvato a marzo che prevedeva una trasformazione di Polis in Stu – osserva -: è mancato un passaggio preventivo, con la modifica del piano operativo precedentemente approvato dal consiglio comunale, ma non dal nostro gruppo consiliare, l’unico a votare contro. Ribadiamo quanto già espresso nello scorso consiglio comunale, ovvero che non si è colta l’opportunità di poter andare con la trasformazione in Stu a intervenire sulle riqualificazioni dei beni e dei grandi contenitori della città. Polis avrebbe garantito un controllo da parte del Comune delle trasformazioni urbanistiche, ad esempio per il Carmine. Un altro aspetto riguarda i dipendenti della società: ci risulta che ci siano due dipendenti rimasti a Polis, è necessario avere chiarimenti su come verranno ricollocati”. Roberta Bianchi (Federazione della Sinistra) è d’accordo, invece, con lo scioglimento della società ma su tutto rileva diversi dubbi, tali che la spingono a dichiarare il suo non voto sull’intera delibera: “Avremmo preferito – aggiunge – che fossero rispettati alcuni passaggi e soprattutto che la valutazione della società fosse certa prima di procedere alla liquidazione. E’ necessario poi che si faccia chiarezza sul destino dello Steccone che la palestra dei Bacchettoni. L’assessore e l’amministratore della Holding hanno voluto sottolineare che la prosecuzione dei lavori allo Steccone non sarà possibile. Tuttavia ciò è incongruente con la bozza del nuovo piano strutturale, che prevede lì funzioni direzionali, come previsto con il progetto originario a cui ora si dice di voler rinunciare. Nell’area ci sono reperti archeologici che potrebbero essere valorizzati e inoltre c’è la questione della bonifica dell’area ancora da risolvere”.
A chiarimento riprende la parola la consigliera Virginia Lucchesi: “Il fatto di aver cambiato direzione su Polis – ha detto -, non è dettata dal fatto che volessimo procedere con una Stu totalmente pubblica e che poi ci siamo resi conto che non si può. Il problema è ed era garantire la sopravvivenza con propri mezzi ad una nuova eventuale società di trasformazione. L’operazione poi consentirà un risparmio di gestione stimato in circa 250mila euro”. Giovanni Monticelli (Noi per Lucca al Centro) smentisce che la Polis “non abbia dato risultati – dice -: ho sempre creduto nelle partecipate, perché esse potevano dare un apporto imprenditoriale nuovo alla visione comune dell’ente. Non si può ricondurre tutto ad un risparmio di soldi, bisogna guardare al futuro con un’ottica costruttiva”. “Non si è capito – ha aggiunto il consigliere Angelini – che quando il 30 marzo si diceva bisogna acquistare le quote della Polis volesse dire che sarebbe stata sciolta. Tambellini non fa altro che seguire le orme di Favilla: non mi si dica che è questa amministrazione che ha rimesso mano al Carmine, perché al mercato crollava ormai il tetto e la Fondazione Crl ha dato i soldi”.
La replica dell’assessore. “La delibera del 31 marzo scorso di ricognizione sulle società partecipate – dice l’assessore Lemucchi – ha offerto soltanto gli indirizzi. Non vedo nessun ostacolo, quindi, a modificarla”. Sulla questione della riduzione del capitale di Lucca Holding di tre milioni, l’assessore ha avvertito che la perizia sarà affidata a breve. Sui dipendenti – un contratto full time e uno part time – arrivano le rassicurazioni di Lemucchi: “Sarà utilizzata la mobilità interna”.
Per lo Steccone, nell’area di proprietà di Polis è risolto il problema della bonifica dell’inquinamento del suolo, anche se resta da sciogliere il nodo per quella posseduta da Gesam, ha ricordato ancora Lemucchi.
Per l’assessore lo scioglimento di Polis è stato obbligato, anche per l’assenza “di interesse” da parte dei privati – compresi Assindustria e Camera di Commercio – di procedere nella costituzione di una Stu. “Riportando invece i beni posseduti da Polis nel patrimonio pubblico – ha aggiunto l’assessore – si potranno percorrere tutte le strade per valorizzare i beni oggi detenuti dalla società”.