Elettrodotto a Maggiano, emissioni sei volte sopra i limiti

19 novembre 2015 | 09:28
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Elettrodotto a Maggiano, emissioni sei volte sopra i limiti

Picchi di emissioni fino a 6,6 e 5,8 microtesla. E i cittadini sono sempre più preoccupati e chiedono interventi urgenti alle istituzioni. L’elettrodotto che esiste già nell’Oltreserchio torna a far discutere, proprio mentre comincia al Tar la battaglia contro Terna per fermare la realizzazione dei nuovi tralicci. A scatenare i cittadini riuniti nel comitato 2005 il monitoraggio di Arpat sui campi elettromagnetici, dall’inizio dell’anno fino al 31 ottobre scorso. “I valori di mediana sono nelle due zone (Maggiano e Nozzano San Pietro, ndr) attorno ai 2,5 microtesla ma con punte che hanno raggiunto rispettivamente anche i 6,6 e 5,8 microtesla”, tuona il presidente Claudio Villani.

“Tanto per avere una idea del gravissimo rischio in essere, è bene tenere presente che sia l’Oms che lo Iarc considerano come livello massimo, oltre il quale non c’è più sicurezza 0,4 microtesla. Siamo quindi esposti alle radiazioni ionizzanti oltre 6 volte di più il limite massimo ammesso dalla più evoluta letteratura medico scientifica. Ma non solo da essa. Infatti i più fortunati abitanti, anche loro cittadini del nostro Comune di Lucca, di S. Alessio, Mutigliano, La Cappella, sopportano sì gli stessi danni ambientali presenti da noi da oltre trent’anni, ma almeno le radiazioni del loro elettrodotto sono limitate a 0,2 microtesla. E sapete perché? Le meraviglie della politica e della idiozia umana – prosegue Villani -: si trattava di un nuovo elettrodotto, e allora la Regione Toscana, che ora si sbraccia per difendere l’ambiente con il Pit fece una bella legge, poi decaduta non si sa perché e soprattutto non si sa perché la Regione non abbia insistito su quella linea riproponendola, che appunto prevedeva come limite massimo 0,2 microtesla. Si fanno leggi di comodo sul momento e altrettanto di comodo, se ne lasciano in piedi altre chiaramente inadeguate alle migliori conoscenze medico scientifiche? E noi del comitato 2005 protestiamo violentemente per l’inerzia del Comune di Lucca, che prima: luglio 2014 (a seguito di un precedente Consiglio Comunale sul problema) scrive alla Terna ed al Ministero dell’Ambiente per tutelare le nostre zone a 0,4 e poi, non sappiamo perché, improvvisamente se lo dimentica, rannicchiandosi in posizioni passive nei confronti di un problema che ha avuto in evidenza per oltre dieci anni. Chi prima ci ha difeso a spada tratta, anche pubblicamente, ed ora si è dimenticato tutto, come può adesso giustificare un atteggiamento pavido e discriminatorio nei confronti di una parte importante dei suoi cittadini, trincerandosi dietro una normativa che ‘impedisce di prendere provvedimenti’. Nell’ultimo incontro nella commissione ambiente del Comune di Lucca, abbiamo ribadito tutto questo, chiedendo ufficialmente loro un aiuto almeno per coinvolgere i Parlamentari Lucchesi per adeguare il DCPM luglio 2003 sui veri valori di sicurezza, cautela e prevenzione almeno a 0,4 microtesla (la normativa contiene un articolo che impone l’aggiornamento della stessa alle migliori conoscenze medico scientifiche). Noi crediamo ancora che quando si prende un impegno, i politici lo devono portare in fondo, per rispetto sia di chi ha dato loro il voto, sia di chi lo ha dato ad altri, ma in generale e soprattutto per un dovere di correttezza amministrativa che deve essere sempre perseguita. E se ci si fosse accorti (troppo, troppo tardi, senza proporre o chiedere modifiche) di avere seguito una strada che adesso si vuole disconoscere in maniera quantomeno discutibile, ebbene, l’impegno primario deve rimanere valido. E l’obiettivo di salvaguardare e ‘mettere in sicurezza’ la zona di Maggiano e Nozzano San Pietro ( come afferma anche il Comitato Starc nonostante la loro opzione zero) deve rimanere un obbligo per amministratori che abbiano davvero a cuore la salute di tutti i propri concittadini”.