La Vecchia Guardia resta ancora invenduta

19 novembre 2015 | 14:06
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La Vecchia Guardia resta ancora invenduta

E tre. La Vecchia Guardia non si riesce proprio a vendere. L’immobile diroccato lungo il parco fluviale non è appetibile per nessuno, visto che per la terza volta consecutiva è andata deserta l’asta per l’alienazione. A questo punto l’amministrazione comunale potrebbe anche decidere di accantonare, almeno per il momento, l’ipotesi di insistere con la vendita, sperando nella possibilità di qualche bando regionale o europeo per procedere con un progetto di riqualificazione.

“Purtroppo – commenta l’assessore al patrimonio, Antonio Sichi – al momento non ci sono i presupposti per un intervento diretto dell’amministrazione comunale. Il caso dovrà essere a breve oggetto di riflessione con gli uffici e all’interno della maggioranza, perché il problema resta e lo si cercherà di risolvere nel migliore dei modi”.
I tempi e i modi restano comunque ancora molto incerti. A partire dalla futura destinazione d’uso, che dovrà essere comunque definita o precisata nel caso in cui l’amministrazione sia in grado di procedere con un progetto complessivo di riqualificazione che includa anche il planetario, un altro simbolo del degrado del parco fluviale: “Con l’asta abbiamo voluto anche sondare nuovamente il mercato per capire se ci fosse stato qualche interesse per la Vecchia Guardia – prosegue l’assessore Sichi -: purtroppo così non è stato. Nessuno si è presentato, che mi risulti, nemmeno negli uffici nella fase preliminare all’asta per richiedere informazioni specifiche, come spesso accade quando c’è un interesse concreto. E così il 10 novembre scorso l’asta è andata deserta. Per la terza volta”.
L’amministrazione Tambellini ci aveva, infatti, già provato nel 2014: anche in quel caso nessuno aveva concretizzato una proposta d’acquisto e non si poté arrivare a nulla. Niente di nuovo, insomma, rispetto a quanto aveva tentato il Comune anche all’epoca del sindaco Favilla. La Vecchia Guardia è dunque destinata a rimanere un rudere?
“Ci auguriamo chiaramente di no – spiega ancora l’assessore Sichi -, sicuramente dovranno essere fatte delle scelte precise”. L’idea di tentare una quarta asta non è del tutto esclusa: il prezzo calerà di un altro 10% rispetto alla cifra di 225mila euro con la quale l’immobile è stato prestato per l’alienazione il 10 novembre.
La riflessione – fa notare ancora l’assessore Sichi – dovrà riguardare anche gli altri immobili invenduti e quelli che l’amministrazione possiede ma che non riesce a mantenere né a piazzare sul mercato. Sempre il 10 novembre scorso sono andati invenduti anche altri due edifici di proprietà del Comune. Si tratta di un fabbricato residenziale con annesso un terreno in via del Tiro a Segno a Sant’Anna. L’abitazione e l’annesso hanno complessivamente una superficie lorda di 255 metri quadrati, il giardino di 400 e l’orto di 890. Asta deserta anche per un edificio per abitazione colonica, finale di una schiera di fabbricati e dotato di cantina e un appezzamento di terreno con oliveto, della superficie di 6.473 metri quadrati. Il prezzo a base d’asta, in questo caso, è di 190mila euro.