Turni in sanità, i medici: rischio di tagli ai servizi

19 novembre 2015 | 14:21
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Turni in sanità, i medici: rischio di tagli ai servizi

Può sembrare assurdo, ma l’applicazione della legge 161 del 2014 sui turni di lavoro nella sanità – che di fatto applica una norma europea finora disattesa – rischia di mandare in tilt, dal prossimo 25 novembre, quando entrerà in vigore, il sistema sanitario e ospedaliero, anche a livello locale. E’ quello che teme Umberto Quiriconi, presidente dell’Ordine dei medici di Lucca, che condivide la preoccupazione con tutto il consiglio.

“Con una certa costernazione – sottolinea Quiriconi – si rileva che ci sono voluti 12 anni per arrivare alla piena applicazione della normativa europea 88/2003 sugli orari di lavoro anche all’ambito medico; inoltre le amministrazioni sanitarie hanno avuto a disposizione 12 mesi e 15 giorni a partire dal 10 novembre 2014 per adeguare la loro organizzazione alle nuove norme ma, come sempre accade, le decisioni vengono preso all’ultimo momento scaricando le responsabilità sui direttori medici di struttura complessa e sui responsabili medici di struttura semplice impreparati in quanto istituzionalmente deputati ad uno specifico ruolo sanitario e non amministrativo. Ciononostante gli stessi dovranno rispondere in prima persona all’ispettorato del lavoro nel caso di una contestazione. Da qui una prima preoccupazione dell’ordine dei medici di Lucca a cui si aggiunge il timore di un verosimile impoverimento di alcuni servizi in quei settori nei quali non sarà più possibile compilare un orario di lavoro a norma della suddetta normativa europea (CE 88/2003). La diretta conseguenza di questa revisione organizzativa potrebbe essere la riduzione di attività sanitarie al cittadino qualora le risorse affidate risultassero insufficienti per cui si verificherebbero riflessi anche sull’attività del medico del territorio (medico di famiglia o pediatra di libera scelta) che avrebbe meno possibilità di accedere alla diagnostica, al ricovero, all’attività specialistica ambulatoriale. L’unico aspetto positivo di questa corsa al rispetto della normativa CE 88/2003 sarà dato dal fatto che finalmente la classe medica vedrà riconosciuti i propri meriti in termini di buona volontà, passione per il lavoro fino ad oggi costituito da ore eccessive di straordinario, ferie non godute, prolungamenti sull’orario istituzionale giornaliero e turni di reperibilità oltre il dovuto istituzionalmente: il tutto finalizzato al bene per il cittadino e per garantire quanto più possibile l’accesso alla sanità pubblica.
L’Ordine dei Medici si farà portavoce, per tutti i suoi iscritti, nelle opportuni sedi di queste problematiche e chiederà un incontro con i vicecommissari dell’azienda sanitaria 2 di Lucca e 12 della Versilia al fine di essere informato sulla revisione organizzativa, sulle sue criticità e valutare eventuali effetti negativi sull’attività dei medici che operano sul territorio”.