Collezione Salotti, summit in Comune per nuova sede

20 novembre 2015 | 15:46
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Collezione Salotti, summit in Comune per nuova sede

Collezione Salotti, si cerca una nuova sede. Dopo lo “sfratto” per l’assegnazione delle casermette secondo il bando dell’Opera delle Mura e le conseguenti polemiche per lo spostamento della collezione dell’artista dalla casermetta San Martino il sindaco si pone in prima fila per trovare una soluzione. E lo fa convocando a Palazzo Orsetti i rappresentanti di Provincia, Fondazione Crl, Fondazione Bml, Fondazione Ragghianti, Camera di Comnmercio, Associazione industriali, Cna, Confesercenti, Confcommercio e Confartigianato.

“L’amministrazione – scrive Tambellini agli enti –  consapevole della delicatezza di questo passaggio dal vecchio al nuovo sistema di gestione, ha cercato di prospettare soluzioni percorribili nell’ambito delle proprie competenze a tutti quei soggetti che, avendo usufruito fino ad oggi di alcuni di questi spazi, si trovano adesso a non poter più proseguire la propria attività nelle casermette. Nella fattispecie della casermetta del baluardo san Martino, utilizzata dagli eredi di Giannetto Salotti come luogo di mostra delle opere pittoriche e delle sculture del Maestro, io stesso ho prospettato una serie di soluzioni, interloquendo con la figlia Ilaria Salotti e con la curatrice Franca Severini. Ovviamente le soluzioni che come sindaco del Comune di Lucca ho avanzato – da ultimo il Palazzo Guinigi come collocazione temporanea, in cambio di una donazione che possa giustificare l’impegno assunto dall’ente – sono tutte in linea con le regole di ogni pubblica amministrazione di fronte a un patrimonio che rimane pur sempre un patrimonio privato. In considerazione di tutto ciò, vista l’importanza di questa produzione rappresentativa della città e delle sua tradizione artistico-culturale, mi fa piacere invitarvi ad un incontro in Comune – nella sala degli specchi di Palazzo Orsetti per poterci confrontare ed esperire insieme eventuali soluzioni alternative avquelle che il Comune, come ente pubblico, può portare avanti in solitudine”.