Volantini ai cancelli delle scuole: “Stop al gender”

20 novembre 2015 | 10:08
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Volantini ai cancelli delle scuole: “Stop al gender”
Volantini ai cancelli delle scuole: “Stop al gender”
Volantini ai cancelli delle scuole: “Stop al gender”
Volantini ai cancelli delle scuole: “Stop al gender”
Volantini ai cancelli delle scuole: “Stop al gender”
Volantini ai cancelli delle scuole: “Stop al gender”

Questa notte i militanti di Gioventù Nazionale Lucca, movimento giovanile di Fratelli d’Italia, hanno affisso sui cancelli di scuole elementari e medie della provincia volantini di protesta contro la cosiddetta “Teoria Gender”. “La Riforma voluta dal governo Renzi – speiga il movimento -, nonostante le raccomandazioni e le minacce del Ministro Giannini, apre la strada alla diffusione nelle scuole della teoria gender. Quest’ultima, ormai affermata in molti paesi occidentali, è un’ideologia che fonda la propria essenza sulla convinzione che non esistano uomini e donne, ma comportamenti sociali in grado di stabilire – a piacimento – l’identità sessuale della persona”.

“Questo attacco alla sessualità e ai suoi generi, maschile e femminile – prosegue il movimento – è una manipolazione dell’essere umano e della sua natura, una mutazione antropologica che viene promossa dalle grandi lobby con un bombardamento mediatico e culturale. Negli ultimi anni abbiamo assistito al tentativo, già in atto, di far scomparire i termini madre e padre dall’utilizzo quotidiano per convertirli nei più anonimi e politicamente corretti genitore 1 e genitore 2: sono stati proprio alcuni istituti a cancellare queste parole dalla propria modulistica e dai libretti delle giustificazioni o a diffondere nelle scuole elementari le fiabe gay. Lo scopo ultimo di questo folle progetto è la creazione di un uomo senza identità, amorfo e resettato, manipolabile e fluido, una pedina di quell’omologazione assoluta fondata sul pensiero unico e allineato. È un attacco al cuore della nostra civiltà e del suo pilastro storico: quella famiglia che rappresenta la prima cellula comunitaria della società”. “Il comma 16 del testo della “Buona scuola” in nome della lotta alla discriminazione, rimanda alla legge 119 del 2013 che, a sua volta, fa riferimento alla Convenzione di Istanbul e al decreto legge n.93. Il testo non si riferisce alla nozione classica di ‘sesso biologico’, ma al concetto di ‘ruoli, comportamenti, attività e attributi socialmente costruiti’ e di ‘superamento degli stereotipi che riguardano il ruolo sociale, la rappresentazione e il significato dell’essere donne o uomini mediante l’inserimento di un approccio di genere nella pratica educativa’, oltre all’assoluta necessità di “promuovere una adeguata formazione non solo alle superiori, ma fin “dalla scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione”.