Protezione civile, la sala ora è intitolata a Placido Rizzotto
La sala riunioni della Protezione civile della provincia di Lucca è intitolata alla memoria del sindacalista siciliano Placido Rizzotto, ucciso dalla mafia nel 1948.
L’intitolazione è avvenuta oggi (21 novembre), nel corso di una breve cerimonia al pian terreno di Palazzo Ducale, nella zona che ospita gli uffici della Protezione civile provinciale, alla presenza del presidente Luca Menesini, dei consiglieri provinciali delegati Grazia Sinagra e Alberto Baccini, dell’ex consigliera provinciale Isaliana Lazzerini, principale artefice dell’intitolazione grazie ad una mozione presentata nel 2012, approvata dal consiglio in maniera unanime, nonché dell’ex presidente della provincia Maura Cavallaro e di Maria Rosaria Costabile della Cgil. L’iniziativa si è tenuta nell’ambito del seminario Mafia e giornalismo – cosa è cambiato a 30 anni dalla morte di Giancarlo Siani promosso in provincia dall’Associazione Stampa Toscana, in collaborazione con Libera, il Cnv, l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea e la Scuola per la Pace. Presenti anche il giornalista Armando Borriello, presidente dell’Associazione Stampa Campana e dello scrittore e giornalista Lorenzo Frigerio.
“Intitolare questa sala alla memoria di Placido Rizzotto – ha detto il presidente della Provincia, Luca Menesini – per noi è anche un punto di partenza, una sollecitazione a fare sempre di più e a contribuire nel nostro piccolo a sostenere la lotta alle mafie”. A portare il saluto della Cgil di Lucca Maria Rosa Costabile che ha ricordato le battaglie del sindacalista ucciso dalla mafia. Placido Rizzotto, (Corleone 2 gennaio 1914 – 10 marzo 1948), giovane segretario della camera del lavoro di Corleone, fu ucciso perché aveva messo in discussione il controllo delle terre e lo sfruttamento dei braccianti da parte di Cosa Nostra. Fu Carlo Alberto Dalla Chiesa, all’epoca capitano dei carabinieri a condurre le indagini che portarono all’arresto degli assassini. I mafiosi ne avevano occultato il cadavere ma la sua memoria non fu mai cancellata e la sua testimonianza è diventata patrimonio per moltissimi italiani. Nel settembre 2009 i resti di Rizzotto sono stati ritrovati in una delle foibe di Rocca Busambra e, dopo 64 anni, il sindacalista ha avuto una degna sepoltura.
Dal 1996 ogni 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebra questa Giornata in cui le famiglie delle vittime di mafia ribadiscono la loro ricerca di giustizia vera e profonda, trasformando il dolore in uno strumento concreto, non violento, di impegno e di azione di pace. Nel maggio del 2012 si sono svolti a Corleone i funerali di stato in memoria di Rizzotto alla presenza del presidente della repubblica Giorgio Napolitano e, nello stesso anno, sempre dalla presidenza della Repubblica è stata riconosciuta la medaglia d’oro in memoria del “fulgido esempio di rettitudine e coraggio spinti fino all’estremo sacrificio”.