Angelini: urbanistica, illegittimi condoni della Regione

22 novembre 2015 | 14:31
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Angelini: urbanistica, illegittimi condoni della Regione

La nuova legge urbanistica regionale ha consentito un “condono edilizio straordinario”, per quei fabbricati realizzati prima del 17 marzo 1985. Lo dice la sentenza della Corte costituzionale, investita del problema dal ricorso dello Stato, e depositata il 19 novembre scorso. Da questa sentenza Piero Angelini, consigliere comunale di Governare Lucca, trae lo spunto per confermare critiche che alla legge regionale aveva fatto ben prima. “Durante la nostra battaglia contro la cementificazione di Lucca, portata avanti, con la compiacenza dell’opposizione, dalle amministrazioni Fazzi e Favilla, noi avevamo messo in rilievo, spesso, che tutto ciò era avvenuto anche per responsabilità della Regione che, con le sue leggi urbanistiche aveva favorito, in tutta la Toscana (basti pensare alla cementificazione delle serre), un consumo di suolo eccessivo e ingiustificato, celato spesso sotto il velo di rilevazioni taroccate; riconosciuto, infine, dall’assessore regionale Marson, che, con una campagna di verità, aveva certificato che la Toscana era una Regione gravemente cementificate, al pari del Piemonte, della Lombardia, del Veneto : un consumo di suolo della Toscana, nel lungo periodo esaminato, del 10%, di fronte ad una crescita della popolazione del 3,2%”.

“Nonostante tutto ciò – aggiunge Angelini -, la Regione Toscana rimaneva, per il Pd e per la pubblicistica compiacente, una regione virtuosa (la ‘Toscana felix’). Un coro di lodi che si è andato ingrossando dopo il varo della nuova legge urbanistica 65/2014, presentata, da Pd e da Rossi, e giudicata da molti, come una legge esemplare, basata sul consumo zero di suolo, con una impegnativa difesa dei terreni agricoli. Queste lodi, a me, erano parse francamente eccessive e frutto di disinformazione; dal momento che, come osservavo criticamente, gli interventi sulle aree agricole si potevano continuare a fare: prima con gli accordi di programma (come è avvenuto per il nuovo Ospedale, costruito su di un’area agricola, per di più cassa di espansione), ora, con la nuova legge, tramite la conferenza di copianificazione (come è già avvenuto per la grande viabilità); l’unica differenza il ruolo più pregante che la Regione si era assunto ora in tale materia. Ma soprattutto, avevo fatto notare, anche in commissione urbanistica, che la nuova legge ( senza che nessuno del lodatori lo avesse mai messo in rilievo) conteneva, negli articoli 207 e 208, pur con formulazioni ipocrite, un effettivo condono per gli abusi edilizi anteriori al 17 marzo 1985: un condono che, oltre ad essere illegittimo, perché annullava le sanzioni penali e la possibilità di abbattere il fabbricato abusivo, previsto da una legge dello Stato, solo competente in materia, contraddiceva tutta la politica fatta dal Pd contro i condoni di Berlusconi e apriva un precedente pericoloso per altre Regioni, soprattutto nel Sud, dove l’abusivismo è generalizzato (basta pensare alla Valle dei templi, ad Agrigento)
Mi ha fatto piacere, allora, che la Corte costituzionale, investita dal ricorso dello Stato, con Sentenza n. 233, depositata il 19 novembre 2015, abbia giudicato la normativa contenuta negli articoli citati come un “condono edilizio straordinario” e ne abbia di conseguenza dichiarato l’illegittimità costituzionale. Non mi ha meravigliato, invece, che il centro destra, sempre d’accordo sui condoni edilizi, non abbia protestato a suo tempo e magari oggi se ne dolga, al pari di Rossi; né mi stupisce il fatto che nessun giornale, nella Toscana felix, a quanto mi consta, ne abbia fatto cenno”.