Must, futuro multimediale con bookshop e ristorante

Un percorso museale interattivo e ragionato e un percorso collegato alla Torre Guinigi, con il progetto di realizzare al piano terra un bookshop e una caffetteria e al piano superiore un ristorante. E’ questo il progetto per il futuro del Must, il museo della città che il sindaco Alessandro Tambellini vuole trasformare in un polo d’attrazione dove diffondere la storia cittadina nelle varie epoche con il supporto delle associazioni interessate alla costituzione della consulta della cultura, ma con un occhio inevitabile ai privati e allo strumento dell’Art bonus.
“Una idea progettuale grande – ha sottolineato il primo cittadino – che deve essere realizzata progressivamente”. Il punto sull’avanzamento delle ipotesi di riorganizzazione del museo che lo stesso Tambellini ha deciso di chiudere per aprire una fase di riflessione e valorizzarlo in modo preciso, è stato fatto oggi pomeriggio (24 novembre) nel corso della commissione cultura presieduta dalla consigliera comunale del Pd, Enrica Picchi.
Tanti i nodi ancora da sciogliere, a cominciare dal ruolo che, nel futuro riassetto del polo, avranno gli Amici del museo della Liberazione che ha sede al piano terra del palazzo. Il Comune già nel dicembre 2014 aveva inviato all’associazione un preavviso di sei mesi, per rivedere la convenzione stabilita nel maggio del 2012 dall’allora sindaco Mauro Favilla, pochi giorni prima della fine del mandato. Per ora il museo resta lì: nel frattempo infatti gli Amici del museo della Liberazione hanno prodotto una memoria manifestando la disponibilità a collaborare nella creazione del nuovo Must. Ma modi, ruoli e tempi devono ancora essere definiti.
Il progetto del sindaco, tuttavia, prevede una revisione logistica dell’attuale disposizione della sala espositiva, perché l’idea è quella di organizzare l’ingresso al Must da via Sant’Andrea, dove ora si accede alla Torre. Si vuole sottolineare anche nella creazione del nuovo percorso museale un legame strettissimo con la Torre che quest’anno ha avuto 180mila visite, con un incremento di quasi il 26% rispetto all’anno precedente, nel solo mese di ottobre. Un’occasione, insomma, da non lasciarsi perdere. Per questo il nuovo accesso alla Torre Guinigi prevederà un percorso obbligato per turisti e cittadini dal nuovo Must. Le stanze del palazzo, nel frattempo, sono già state liberate per procedere con un primo allestimento. All’inizio del 2016 la “rivoluzione” dovrà prendere il via. E’ quanto ha detto il sindaco Tambellini, parlando a fianco di Alessandro Biancalana, presidente dell’Opera delle Mura che gestisce la Torre. La sua presenza non è stata un caso, perché è il leit motif di fondo del progetto del primo cittadino quello di creare un unicum tra museo della città e Torre Guinigi.
Questo legame, tuttavia, sarà concretizzato per fasi. La prima prevede un riallestimento in progress del museo, con l’utilizzo della multimedialità: video e filmati guideranno alla scoperta degli spazi del museo, lungo un nuovo percorso per salire alla Torre. L’idea è quella comunque di rendere comunicativo al massimo lo spazio museale: niente particolari ridondanti, ma allestimenti semplici ed efficaci: 2.0, potremmo dire. L’idea del sindaco, infatti, è quella di realizzare una sorta di excursus sulla storia della città e delle sue tradizioni, compresa la vocazione economica, dalla storia della Manifattura e delle sigaraie, fino all’industria cartaria odierna, fiore all’occhiello dell’intera Lucchesia.
Tuttavia è ben chiaro al sindaco che devono essere creati qui spazi d’attrazione in grado di attirare turisti, certo, ma anche luoghi da vivere per i cittadini. Per questo è sempre in piedi l’idea di un bookshop – una grande catena e una selezione di tutti i libri che parlano di Lucca, sono alcune delle ipotesi – e una caffetteria e punto ristoro per i visitatori. E’ sempre più consolidata poi l’idea di realizzare un ristorante all’altana: un luogo caratteristico per far intrattenere al meglio i visitatori del museo e della Torre.
Nel frattempo gli spazi sono stati ripuliti e sgomberati, compreso il giardino che, nelle volontà del primo cittadino, dovrà essere reso fruibile al pubblico. In un’ottica di collegamento anche con il vicino Mercato del Carmine. Il punto di forza dovranno essere le associazioni, in particolare quelle con le quali il sindaco ha di recente ripreso un dialogo e che chiedono l’istituzione della consulta della cultura. Potrebbero fornire il loro apporto per il nuovo allestimento, in cui si pensa di inserire anche una sezione con costumi e, perché no, figuranti d’epoca.
E’ inevitabile tuttavia ricorrere ai privati. Lo ha detto Tambellini, spiegando che la loro collaborazione sarà fondamentale. Sia direttamente che, per così dire, indirettamente, con lo strumento dell’art bonus. Del resto, è stato spiegato, il progetto di museo multimediale richiede esperienza e professionalità. Per questo, anche se il primo cittadino non lo ha detto, non si esclude in Comune che possa essere affidato attraverso un bando. Di sicuro lavori strutturali non andranno compiuti: la riapertura dovrebbe avvenire nel 2016 ma l’idea disegnata dal sindaco dovrebbe essere comunque completata per varie fasi successive.
Roberto Salotti