Inac Lucca, boom di pratiche ma è allarme per i tagli

25 novembre 2015 | 12:20
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Inac Lucca, boom di pratiche ma è allarme per i tagli

“I tagli ai patronati ricadono sempre e comunque sui suoi utenti e, quindi, sono tagli indirettamente fatti ai cittadini”. E’ partendo da questa considerazione che l’Anp-Cia Toscana nord, a fronte della bozza della nuova legge di stabilità, ha organizzato una tavola rotonda per venerdì (27 novembre) alle 15,30 a Palazzo Ducale (Sala Mario Tobino) con tema Il ruolo del patronato e le esigenze dei pensionati nella società che cambia, alla quale interverranno, oltre al direttore dell’Inac Sergio Pagliai e al presidente dell’Anp-Cia Renzo Luporini, i direttori degli istituti di previdenza della provincia di Lucca, Carmine Cervo e Giancarlo Iannella e il presidente dell’Anp-Cia Toscana Alessandro Del Carlo.

I lavori saranno aperti dal presidente della Provincia di Lucca, Luca Menesini ed è prevista, oltre alla presenza, anche un intervento dei parlamentari locali. “L’allarme è nato dai tagli previsti ai patronati, 28 milioni, che inevitabilmente ricadono sui suoi utenti, ovvero i cittadini, i quali indirettamente subiscono un danno su un servizio a loro dedicato”, spiega Sergio Pagliai, insieme a Maurizio Cavani di Anp-Cia Toscana nord, stamani (mercoledì 25) alla sede Cia, illustrando la situazione dei Patronati in relazione alla nuova azione politica.
“Il Governo non ha considerato l’importanza dei Patronati per i cittadini, in particolare i pensionati – dice Pagliai – e la pratica telematica non ha semplificato le procedure. Più che un taglio, sarebbe auspicabile una riforma dei patronati che premiasse quelli più diffusi ed efficienti. Tuttavia, continuando di questo passo, con riduzioni dei fondi sempre progressivi, i Patronati saranno di fatto cancellati. Inoltre tutto ciò potrebbe inevitabilmente tagliare la distribuzione del periodico emesso dall’Inac per posta, strumento indispensabile e utile per tutti i cittadini che sono lontani dalla facilità di informazione”.
Nel 2014 le pratiche trattate dal Patronato Inac di Lucca sono state 50 mila, e da solo tratta il 47% del totale delle pratiche dell’istituto di previdenza. Per comprendere la portata del lavoro del Patronato lucchese basta considerare il dato toscano: l’Inac in Toscana tratta complessivamente 66 mila 830 pratiche di cui oltre 50 mila passano dagli uffici di Lucca, con un incidenza di circa il 75% a livello regionale.
“Le circa 50 sedi dell’Inac – spiega Pagliai – situate ovunque, anche nelle zone maggiormente isolate, rappresentano gli ultimi presidi di civiltà: dopo la chiusura delle Poste, che per molte persone, spesso anziane, rappresentano un punto di riferimento, qualora si prosegua con tagli ai Patronati, non possiamo negare che tutto ciò ne comporterebbe la chiusura di alcune sedi, circa 10, presumibilmente nelle zone più isolate cosiddette “rurali”. Il risultato sarebbe un ulteriore isolamento delle persone anziane, un impoverimento del territorio e una considerevole riduzione dei servizi di ufficio”.
Analogo discorso è quello relativo al taglio di 100 milioni delle dotazioni finanziarie per i compensi da erogare ai Centri di Assistenza Fiscale (Caf). “I Caf – spiega Pagliai – svolgono servizi gratuiti come il calcolo dell’Isee, i Red dei pensionati, il rilascio dei Cud e le autocertificazioni che gli invalidi devono inviare ogni anno. Nonostante la favola del pensionato che dovrebbe fare questi adempimenti da solo, grazie ad un numero pin rilasciato dall’Inps, quasi tutti si rivolgono ai Caf che, per questa attività, ricevono un modesto compenso. Lo stesso si può dire della compilazione dei modelli 730: dai dati è risultato che, nonostante il tanto pubblicizzato ‘modello precompilato’, oltre il 90% dei cittadini si è rivolto al Caf. La riduzione dei contributi quindi avrà ripercussioni solo sull’utenza poiché i Caf, per poter continuare ad erogare i propri servizi, saranno costretti ad aumentare le proprie tariffe”.

Valentina Polieri