Aumento diritti camerali, il no delle associazioni dell’agricoltura

26 novembre 2015 | 15:18
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Aumento diritti camerali, il no delle associazioni dell’agricoltura

Agrinsieme – la sigla che riunisce sotto un unico simbolo le associazioni del comparto agricolo, Cia, Confagricoltura, Copagri e Alleanza cooperative agroalimentari – si dichiara assolutamente contraria all’aumento dei diritti camerali. “E’ assurdo – afferma il coordinamento di Agrinsieme – che in un momento come quello attuale, nel quale l’agricoltura vive una crisi strutturale che dura oramai da un decennio, il membro di Giunta appartenente ad un’associazione agricola (Coldiretti), si faccia protagonista dell’aumento dei diritti camerali per agli agricoltori, in cambio di pochi spiccioli per la promozione”.

Per il coordinamento di Agrinsieme, quindi, si tratta di una decisione senza senso, della quale, peraltro: “Siamo stati tenuti all’oscuro, nonostante l’attuale membro della giunta fosse stato nominato per rappresentare l’intero mondo agricolo e non esclusivamente quello della sua organizzazione. Peraltro, ci risulta evidente che, in questa occasione, non ha fatto gli interessi né dei suoi associati, né del comparto agricolo in generale”. Altra fonte di preoccupazione per Agrinsieme è quanto emerso recentemente e, cioè, che “le stesse associazioni favorevoli all’aumento dei diritti camerali, con le loro indecisioni, hanno di fatto ‘rallentato’ il processo di accorpamento tra le Camere di Commercio e questo comporta per Lucca il concreto rischio di perdere un contributo statale di varie centinaia di migliaia euro”. Agrinsieme, infine, invita il presidente e la giunta della Camera di Commercio a ripensare al provvedimento in questione, altamente penalizzante per il comparto agricolo. “Vogliamo pensare che quanto fatto dal consigliere appartenente al mondo agricolo sia imputabile alla sola disattenzione e auspichiamo che episodi di questo genere non abbiano più a ripetersi: per questo sollecitiamo – conclude il coordinamento – il presidente e la giunta camerale a un maggior controllo in questo senso”.