Filcams Cgil: donne, stop alle discriminazioni sul lavoro

26 novembre 2015 | 11:33
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Filcams Cgil: donne, stop alle discriminazioni sul lavoro

La discriminazione di genere è un concetto sottile anche nel mondo del lavoro e soprattuto nel mondo del commercio come racconta Massimiliano Bindocci il funzionario della Filcams Cgil, che per il 2015 ha voluto estendere la riflessione dalla violenza di genere, comunue inaccettabile, a tutte le altre discriminazioni che quotidianamente le donne subiscono a cominciare dal luogo di lavoro. “In molte catene di supermercati della grande distribuzione noi continuiamo ad avere apparati dirigenziali o comunque direzionali, interamente composti da uomini, in quasi tutte le catene presenti a Lucca, parlo delle più grandi, non abbiamo un direttore donna, o un caporeparto donna. Tutto – dice Bindocci della Filcams Cgi l- perché le donne non possono garantire la totale disponibilità al lavoro h 24, avendo anche impegni familiari, come è normale che sia una donna se deve fare 20 ore settimanali di straordinario non ce la può farea da esempio. C’è una resistenza a fare  avanzare nella carriera le donne. Questa è una forma di discriminazione, come discriminazione si ha anche verso chi decide di cambiare sesso. In un’azinda di Lucca abbiamo avuto anche un caso di un addetto al commercio che tra i vari motivi che lo hanno portato al licenzimento si è manifestata per quanto non determiante, una discriminazione da parte dell’azienda perchè il lavoratore aveva deciso di cambiare sesso. Quest’anno la nostra riflessione organizzata dalle donne della Filcams parte da questa situazione con Una, nessuna e centomila“.

Un momento di riflessione pubblica sulla discriminazione e la violenza di genere promosso dal gruppo donne della Filcams Cgil di Lucca coordinato da Valentina Gullà, segretaria generale e Daniela Ricchetti insieme a molti rappresentanti sindacali di diversi posti di lavoro della grande distribuzione e di aziende del terziario tra cui Gabriele Cisetti, Carmen Elefteriu, Claudia Vecchi, Federico Maggini, Matteo Biondi, Sara Nieri, Sonia Campeol, Elena Tambellini, Patrizia Mori, Tania Giorgetti, Silvana Bracci, Cristina Lazzareschi e Cristina Pellegrini. Il Sindacato-Donna, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, con la collaborazione della Provincia di Lucca, della consigliera di parità della Provincia di Lucca e dell’Istituto Musicale L.Boccherini. Dalle 15 alle 19 nella sala Tobino di Palazzo Ducale si confronteranno esperti, tra cui Asl, polizia, psicologi, avvocati, mediatori familiari, donne e uomini impegnati quotidianamente nella battaglia per le pari opportunità e contro tutte le discriminazioni, è prevista anche una testimonianza transgender che racconterà l’esepreinza del consultorio di Torre del Lago. Il buffet finale sarà accompagnato da un quartetto di chitarre dell’Istituto Musicale Boccherini proporrà degli intermezzi musicali.
“In occasione dell’evento abbiamo indetto un concorso fotografico Scatto in rosa con l’intento di promuovere e valorizzare il punto di vista femminile di libera interpretazione sul tema della donna e diversità di genere – spiegano gli organizzatori – . Questo convegno nasce dall’esigenza di affrontare e trovare soluzioni alle diverse problematiche che quotidianamente uomini e soprattutto donne ci espongono ai nostri sportelli, nei negozi e nelle diverse attività lavorative: mobbing, molestie, percorsi di carriera che sfumano perchè si decide di diventare madri oppure perchè impossibilitate a conciliare i tempi di lavoro con il resto delle responsabilità, atteggiamenti sessisti che precludono la serenità quotidiana sul lavoro , difficoltà a sostenersi economicamente a fronte di part time (veri o fasulli)per la maggioranza subiti ed altro ancora. Affronteremo quindi il tema della discriminazione sul lavoro, per capire come contrastare questa piaga culturale negativa che oltre ad incidere nella vita quotidiana lavorativa , può creare conseguenti sacche di ostilità e violenza. Affronteremo il tema della violenza nelle sue diverse drammatiche forme, del Codice Rosa , del ruolo delle forze dell’ordine e dei percorsi di uscita”.

Gabriele Mori