Stipendi dei medici Asl e costi delle visite intramoenia, è polemica Quilici (Lega Toscana)

26 novembre 2015 | 13:10
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Stipendi dei medici Asl e costi delle visite intramoenia, è polemica Quilici (Lega Toscana)

Stipendi di medici e dipendenti dell’Asl, è polemica Ilaria Quilici di Lega Toscana secondo cui alcuni compensi sarebbero “esorbitanti”. “Non intendiamo – sottolinea la Quilici – con questo contestare la loro professionalità, ma ci sovviene soffermarci sulla circostanza per cui alcuni medici percepiscono introiti anche di 35000 euro mensili grazie alle visite private fatte mediante l’intramoenia presso le strutture pubbliche degli ospedali, per importi anche di 250 euro a visita, di cui una parte intorno al 35% viene incassata dalla Asl di riferimento. Ancorché questa procedura sia prevista (e purtroppo consolidata) in Regione Toscana come non evidenziare che rappresenta una limitazione all’accesso alla sanità da parte dei cittadini?”

“Quanti utenti – aggiunge Quilici – possono veramente permettersi di pagare simili importi, per di
più per visite che si effettuano all’interno delle strutture pubbliche? Riteniamo che in una struttura pubblica si dovrebbe garantire il principio dell’accessibilità alle cure per tutti, e che questi prezzi esorbitanti siano quindi fuori luogo. Purtroppo constatiamo che da parte della Regione Toscana in primis non esiste un indirizzo per garantire accessibilità e equità per tutti nell’accedere a cure adeguate e sicuramente anche con tempi più rapidi. Purtroppo ancora una volta la logica del profitto, nel gestire le aziende sanitarie prevale sul principio d’Ippocrate, nel garantire un’equità nell’accesso a cure e servizi adeguati che ci dispiace constatare continuando in questa maniera saranno sempre più una prerogativa di pochi privilegiati. Auspichiamo che si possa arrivare a livello politico a una modifica degli indirizzi nel settore sanitario, soprattutto per privilegiare le eccellenze, la formazione e al contempo provvedere perché le strutture pubbliche amplino i servizi  invece di delegarli al privato”.