Terrorismo, Agenda per Lucca: “Debole reazione istituzionale dal Comune sui fatti di Parigi”

Strage di Parigi, debole la reazione istituzionale del Comune di Lucca. A dirlo è Michele Francesconi di Agenda Per Lucca, che così commenta la vicenda. “Le 129 vittime degli attentati di Parigi non sono vittime lontane da noi – dice – La presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di tantissime altre persone ai funerali veneziani della povera studentessa Valeria Solesin, perita nel teatro Bataclan sotto il fuoco dei terroristi, sono una viva testimonianza di quanto noi italiani siamo vicini a tutti i morti innocenti di questa assurda guerra del terrore. E’ una guerra che ci tocca da vicino. Anche se Lucca può apparire una città secondaria se confrontata alle grandi metropoli europee (Parigi, Londra, Madrid, Bruxelles) dove finora si sono concentrate le attenzioni dei terroristi, non possiamo dirci sicuri o estranei a quanto sta accadendo sullo scenario internazionale”.
“Ho trovato dunque molto debole – prosegue Francesconi – la reazione istituzionale di Lucca alla terribile strage parigina. Mentre tante città importanti del mondo, da New York a San Francisco, da Toronto a Rio de Janeiro, ma anche città non di primissimo piano come Reggio Calabria, proiettavano sui loro monumenti maggiori, per solidarietà, i fasci di luce tricolori della bandiera francese, qui nella nostra città tutto è passato sottotono, passivamente, come se non fosse necessario manifestare anche simbolicamente la nostra vicinanza ai cittadini francesi. Così mentre la copia del David di Michelangelo davanti a Palazzo Vecchio a Firenze veniva messa a lutto, mentre a Pisa più di 300 persone si sono ritrovate sotto la Torre pendente per dimostrare congiunzione di dolore verso i parigini e verso le vittime, Lucca ha pensato bene di esporre la bandiera francese in consiglio comunale e di far intervenire il senatore Pd Andrea Marcucci. Ognuno di voi ne tragga le dovute conclusioni”.
“Ma se questo è il passato, anche molto recente e drammatico, il vero banco di prova dell’amministrazione comunale sarà da qui a Natale – prosegue Agenda per Luca – Il terrorismo è pronto a colpire altre città e non sappiamo se in esse c’è anche la nostra. Quel che possiamo fare, oltre a rinnovare il nostro pieno sostegno alle forze dell’ordine e dell’intelligence, è un’azione culturale. Dobbiamo ribadire che noi come civiltà veniamo dal Cristianesimo. Se per ragioni di tolleranza verso le diverse fedi, se per non urtare chi non è cattolico, ci saranno insegnanti, presidi, politici che chiederanno di togliere i crocifissi dalle aule, dai tribunali, o di festeggiare un Natale laico, senza natività, per non nominare la Madonna, san Giuseppe e Gesù Cristo, noi dobbiamo rispondere che la nostra storia viene da lì, da quell’uomo che si è fatto crocifiggere. Lo dobbiamo fare anzitutto per il rispetto di quelle vittime che il terrorismo ha annientato. Se ci saranno professori che annulleranno le loro gite ai musei perché i musei espongono crocifissi e i crocifissi possono contrariare chi non è cattolico, come è accaduto in una scuola di Firenze, noi dobbiamo ribadire che le nostre radici non sono qualcosa di indistinto o di vago, ma sono qualcosa di chiaro e di sicuro, e che in quel crocifisso vedono il basamento della nostra convivenza civile”.
“Siamo aperti a tutte le religioni – chiude Francesconi – a tutte le credenze, che rispettino la persona, ma non possiamo tacere che cosa noi siamo e che cosa noi vogliamo. Su questo campo che è importantissimo, valuteremo i politici nazionali e locali e saremo sempre pronti a dar battaglia”.
Presidente di Agenda per Lucca