Mura, paramento e sortite a nuovo entro primavera

27 novembre 2015 | 12:08
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Mura, paramento e sortite a nuovo entro primavera
Mura, paramento e sortite a nuovo entro primavera
Mura, paramento e sortite a nuovo entro primavera
Mura, paramento e sortite a nuovo entro primavera
Mura, paramento e sortite a nuovo entro primavera
Mura, paramento e sortite a nuovo entro primavera

Mura di Lucca come nuove entro metà 2016. Anzi, meglio, visto che ai restauri del monumento, si aggiungono un’adeguata illuminazione e la cura del verde e delle strutture a servizio (come i ponticelli e le piste ciclabili), a sottolineare l’unicità del tesoro lucchese, nato come protezione della città, rimasto integro a cingerla, diventato parco e monumento calpestabile, che Lucca la nasconde e la scopre. Entro Natale saranno riaperte al pubblico le sortite San Martino e San Paolino. Per il baluardo di Santa Croce ci sarà da aspettare Pasqua.

“Ma allora – spiega il sindaco Alessandro Tambellini – la struttura tornerà a essere un parco urbano totalmente fruibile. Dopo che la città l’aveva costruite, il Comune ha dovuto ricomprare dal Demanio le mura e ora è pronto a ridarle alla città, che potrà goderne appieno grazie a una preziosa sinergia tra tutti gli attori, che sono stati e sono ancora tanti, in questo lungo percorso che ora sta per concludersi. A nome mio e quindi della città mi sento di ringraziarli, perché continuiamo ad avere qualcosa di meraviglioso”. Che dovrà solo essere solo mantenuto, visto che, spiega il presidente della fondazione Cassa Lattanzi, “per almeno 10 anni non avrà bisogno di cose particolari”.

Il progetto

“La scelta – spiega il soprintendente Giuseppe Stolfi, che segue l’intervento fin dal principio – è stata quella di garantire continuità negli interventi, così da non trovarci mai in emergenza e poter lasciare in eredità questo gioiello. Questo metodo, tra l’altro, ci consente anche di spendere meno”. In vista dei 500 anni delle mura, fin dal 2012 era stata lanciata l’idea di un piano conservativo globale. “Ci abbiamo messo tanto – aggiunge – e siamo passati da un cantiere pilota che è stato non solo prezioso ma indispensabile per mettere a punto la metodologia di intervento”. Che non vuole lavorare in emergenza, ma programmando, come sottolinea anche il soprintendente Luigi Ficacci. “La manutenzione delle mura – spiega -, nonostante i tagli alla Cultura degli ultimi anni, non si è mai interrotta. Per questo noi ora, come non accade in altre città italiane, non stiamo lavorando in emergenza. La programmazione ci garantisce di avere una comune direzione tecnico scientifica anche se i cantieri aperti sono tanti, nei quali opera una pluralità di ditte”.

I lavori

Cantieri in gran parte finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca (per un totale che ormai supera gli 11 milioni, se si considerano anche gli interventi a porta San Donato e San Jacopo). “Tutto è partito nel 2013 – ha precisato il presidente della fondazione Arturo Lattanzi -. Siamo appena nel 2015 e il progetto è quasi terminato. Manca un altro milione circa: vediamo se riusciamo a metterlo a bilancio 2016”. Nel frattempo sono stati completati quattro cantieri fra porta Elisa e porta Santa Maria e sono iniziati tre lotti che interessano il tratto di paramento che corre tra porta Elisa e porta San Pietro. In questi giorni, poi, sono stati aperti dalla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara, cantieri per il restauro del tratto di cortina della cinta muraria da porta Santa Maria al Baluardo San Paolino che utilizzano un finanziamento del Ministero dei beni culturali di 800mila euro (Tambellini ha ricordato il senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura), che si aggiungono a fondi regionali, pari a 2,5 milioni di euro, per le sortite e l’illuminazione del paramento. Nel progetto della sortita di San Martino è stata illuminata anche la via che attraversa gli spalti verso la circonvallazione. In quella di San Paolino, invece, il cantiere ha riguardato anche la ricostruzione del ponticello sul canale che attraversa le mura. In primavera è invece prevista la conclusione dei lavori alla sortita di Santa Croce: oltre a lavori alla pavimentazione, per l’illuminazione e la videosorveglianza grazie ai risparmi sull’appalto il comune realizzerà anche un percorso che dalla sortita conduce in circonvallazione. Presenti all’incontro illustrativo anche il responsabile tecnico della Fondazione Crl Franco Mungai e la dirigente del settore lavori pubblici del comune Antonella Giannini. “Utilizzando personale interno al comune – ha detto Giannini – abbiano risparmiato circa 260mila euro, che saranno impiegati per la realizzazione di progetti aggiuntivi: un percorso ciclopedonale da fuori a dentro le mura e l’ampliamento dell’illuminazione ai lati di porta San Donato”.

Gli studi

“Una materia viva”, le mura, secondo il coordinatore dell’ufficio tutela beni architettonici della Soprintendenza Francesco Cecati, “che deriva dal lavoro di chi le ha ideate, realizzate e conservate”. Il restauro, è stata anche l’occasione per compiere studi sui vegetali e gli animali che fanno delle mura un vero e proprio ecosistema. “Lo studio – spiega Cecati – ci è servito anche per capire quali piante sono dannose alla struttura muraria e quali, invece, ne fanno pienamente parte e come, in questo caso, è possibile farli vivere in equilibrio, senza che qualcuno copra o disturbi l’altro. Perché in queste mura c’è tutto: sono luogo di fortificazione per la guerra, ma anche di svago, che cambia a ogni stagione, ma anche a ogni ora”. E che si deve vedere sempre: “Abbiamo evitato i ponteggi dove possibile, così da non coprire mai niente alla vista e a disturbare il meno possibile l’ecosistema”. Su una cinta muraria di 6 chilometri, che diventano 8 se si aggiungono casermette e baluardi, per una media di 10 metri d’altezza, che sono 80mila metri quadrati.

Il convegno
Non solo una cinta muraria, quindi, quella che racchiude Lucca, ma un monumento che la racconta: nella diversità delle pietre, nella sovrapposizione della storia, nell’accostamento di ecosistemi attraverso i quali passa anche l’uomo, pur se il più delle volte distrattamente. Una cosa che non si spiega in poche parole: per questo la Soprintendenza ha organizzato un convegno, da fissare fra febbraio e marzo, che sottolinei proprio la tipicità lucchese. “Per non sentirci più dire, come ha fatto per esempio l’Unesco – ha precisato il soprintendente Luigi Ficacci – che di città con le mura ce ne sono tante”.

Elisa Venturi