Paesaggio, ritardi Soprintendenza: rischio silenzio assenso
I pareri arrivano troppo tardi, tanto da far scattare il silenzio assenso sulle pratiche e, magari, il via libera a un progetto che l’ente non ha neppure guardato. Succede a Lucca, dove in Soprintendenza, da qualche settimana, manca un dipendente per malattia. Il parere autorizzativo necessario per alcune pratiche delicate, per questo, resta indietro e in alcuni casi, superati i 30 o i 45 giorni necessari per la risposta dell’amministrazione, la richiesta di autorizzazione paesaggistica viene approvata per il meccanismo del silenzio assenso. Una situazione che ha portato l’ufficio autorizzazioni ambientali del Comune di Lucca, preoccupato in particolare per alcune pratiche riguardanti la zona delle colline lucchesi, a scrivere alla stessa Soprintendenza per sollecitare una più rapida evasione delle pratiche in cui è chiesto un suo parere vincolante.
“Gli adempimenti e le cose da fare – spiega il coordinatore dell’ufficio tutela beni architettonici della Soprintendenza Francesco Cecati – sono molte e la persona che più di tutte se ne occupa in questo periodo non c’è perché non sta bene, ma stiamo cercando una soluzione perché in genere non siamo tanto lenti e rispondiamo ben più velocemente di quanto la legge ci richieda”. Cecati, insomma, conferma che un ritardo nelle pratiche c’è, ma anche che è qualcosa che può succedere, non tanto grave da creare allarme, pur se abbastanza da provare a porre rimedio da subito. Secondo Cecati, infatti, Lucca non è a rischio “ecomostri”, specie nele zone di grande pregio “perché è abituata al bello”. La linea autorizzativa e di controllo, inoltre, secondo Cecati, in tema di edilizia, ambiente e paesaggio è abbastanza lunga da essere in grado di bloccare un progetto, se ne sussiste davvero la necessità. Anche perché passa al vaglio, prima che della Soprintendenza, all’apposita commissione del paesaggio, che è già in grado di fare delle osservazioni ed ha il potere di bloccare pratiche “sospette”. Una situazione temporanea, secondo Cecati, quindi, alla quale si sta già mettendo mano e che “può succedere”, ma che non sarebbe destinata a fare danni. Non è escluso, comunque, sempre a detta del funzionario, che si provveda a breve alla sostituzione temporanea del responsabile assente per malattia.