Per Lucca, corona alla statua di Burlamacchi per dire no alla festa della Toscana

Anche domani (30 novembre), per il quindicesimo anno consecutivo e senza alcuna interruzione, il movimento Per Lucca e i suoi paesi deporrà una corona alla statua di Francesco Burlamacchi.
“Con questo atto Per Lucca e i suoi paesi – dicono dalla lista civica – vuole ribadire la sua contrarietà alla festa della Toscana, attraverso la quale si vuol imporre a Lucca e a tutta la regione una identità granducale e lorenese con un evidente falso storico. Facendo un omaggio a Burlamacchi vogliamo ricordare il combattente per la libertà e l’autodeterminazione contro il potere mediceo, il martire che sognava una federazione delle città libere.
Oggi il regionalismo, anche grazie all’abolizione delle province, toglie ogni potere alle comunità locali ed accentra su di sé tutti i poteri. Quest’anno poi il tema della festa è proprio incentrato sulla celebrazione delle riforme di Pietro Leopoldo, che starebbero alla base della Toscana moderna”.
“Si da però il caso – continua Per Lucca – che Pietro Leopoldo su Lucca non abbia mai regnato. Lucca infatti, nel XVIII secolo non faceva parte del Granducato di Toscana. Si vuol festeggiare il ricordo dei Lorena quali fondatori del sistema delle autonomie dei comuni toscani. I comuni della Lucchesia però sono eredi delle vicarie della Repubblica di Lucca, non certo di Leopoldo. Sono eredi di uno stato che aveva un parlamento e non un monarca assoluto. Questa festa dunque ci emargina anche sotto il profilo della memoria; come se non bastasse aver emarginato Lucca spogliandola di servizi e centri decisionali (acqua, trasporti, rifiuti, promozione turistica ecc.). Si calpesta l’identità e si cerca di omologare Lucca al granducato. La scelta di festeggiare la Toscana con una data ed un avvenimento granducale è il simbolo di questa politica. La festa della Toscana non ci appartiene. I lucchesi orgogliosi del proprio passato e chi ha a cuore il futuro della città è invitato a partecipare lunedì alle 19 in piazza San Michele”.