Pazienti in chemioterapia, i volontari dell’Avo in campo

2 dicembre 2015 | 13:45
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Pazienti in chemioterapia, i volontari dell’Avo in campo

Belle comunque: il progetto portato avanti da Avo (associazione volontari ospedalieri), rivolto a pazienti oncologiche sottoposte a trattamenti chirurgici, chemioterapici o radioterapici, è stato presentato stamani (2 dicembre) nella sede direzionale dell’Usl 2 di Lucca. Per illustrarne i contenuti erano presenti il vice commissario Joseph Polimeni, Fiorenza Fanicchi (presidente Avo Lucca), Ilaria Gatto (vicepresidente), Lucia Errico (estetista), Editta Baldini (direttore del dipartimento oncologico) e Stefania Tocchini (curatrice dei progetti di psiconcologia).

L’iniziativa è volta a curare un aspetto fondamentale della vita delle pazienti, come il travagliato percorso di cambiamento estetico che accompagna la malattia. “L’Avo – spiegano le responsabili – è una delle più importanti e riconosciute realtà nel settore del volontariato socio-sanitario: può fare parte della nostra associazione chiunque voglia dedicare del tempo al servizio degli ammalati negli ospedali, negli hospice o in altre strutture sanitarie”. L’equipe di Avo si occupa di assistere le pazienti passo dopo passo: dalla scelta delle parrucche migliori alle tecniche di tatuaggio delle cicatrici, dal trucco alla ricostruzione delle unghie, passando per la consulenza dermo cosmetica. “Questo tipo di operazione – commenta Polimeni – resa possibile in spazi dedicati, è di fondamentale importanza per poter affrontare un percorso critico come è quello dei trattamenti antitumorali. Queste operatrici specializzate non si sovrappongono in alcun modo alle attività cliniche dei medici e, quotidianamente, Avo si occupa di promuovere la cultura dell’umanizzazione, accompagnando i malati in stretta collaborazione con l’Usl 2 di Lucca”. La Regione Toscana fornisce un contributo per alcuni accessori necessari (come le parrucche), ma in alcuni casi l’associazione deve integrare le risorse, specie quando si tratta di pazienti giovani: “Dal punto di vista psicologico – spiega la dottoressa Tocchini – l’idea di recuperare la propria immagine naturale è un sollievo ed un carica in più per le pazienti”.