Sondaggio di Agenda per Lucca: “L’87% boccia Tambellini”

“L’87% dei lucchesi boccia l’amministrazione Tambellini e rivendica più partecipazione: sicurezza e viabilità risultano essere gli aspetti più critici”. E’ quanto emerge dall’indagine statistica condotta da Agenda per Lucca al fine di analizzare le posizioni dei cittadini in vista della elezioni amministrative 2017. I dati, elaborati in base ad un campione casuale di 523 persone, sono stati presentati questa mattina (4 dicembre) dal presidente di Agenda per Lucca, Michele Francesconi e dagli altri membri del gruppo, Marco Agnitti, Guido Moutier e Moreno Bruni. “Lo scopo del questionario – ha spiegato Francesconi – è stato quello di tornare a coinvolgere i cittadini nell’attività politica per colmare quel distacco che è venuto a crearsi negli ultimi anni. La popolazione avverte infatti un senso di pesante sfiducia nei confronti dei partiti istituzionali, sempre più chiusi nei loro sistemi”.
I cittadini, chiamati in primo luogo ad esprimersi sull’operato del sindaco e della sua giunta, hanno manifestato una generale insoddisfazione (87,2% lo ritiene insufficiente) che per il 70% si traduce in un’insufficienza grave (voto < 4/10), mentre il 12,8% ha espresso un giudizio tendenzialmente positivo. Immaginando l’area di estrazione del futuro sindaco, il 54,4% ha espresso preferenza per un candidato proveniente dalla società civile: in testa il Movimento 5 stelle con il 17,8%, seguito dalla Lega Nord che riscuote l’11,4% dei consensi e da Forza Italia, che si aggiudica 6,3%. “Si tratta di dati – ha commentato Francesconi – che veicolano un messaggio inequivocabile: è necessaria maggior concretezza. Serve una figura in grado di fornire risposte vere alle problematiche quotidiane e di coinvolgere i cittadini con meccanismi che vadano oltre lo strumento elettorale”.
Le denunce più forti risultano quelle inerenti la sicurezza, che per il 32,8% è la priorità da affrontare con maggiore urgenza, anche con misure straordinarie, seguita dalla viabilità, fallimentare per il 21,1% e dal settore dell’economia e del lavoro, che il 18,6% giudica trascurato. “Abbiamo più volte proposto di organizzare un tavolo – ha ricordato Francesconi – per promuovere un’azione volta a sostenere il settore del tissue e creare le condizioni per scongiurarne una delocalizzazione, dato che quella lucchese è un’economia mono-prodotto”. “Il nostro intento – ha spiegato Agnitti – è quello di tornare a promuovere la piena partecipazione dell’opinione pubblica. Si registra una grande sfiducia nei confronti dei partiti, ma al tempo stesso un serio bisogno di buona politica. L’attuale amministrazione tende a minimizzare le problematiche della sicurezza e del degrado, inquadrandole come una mera percezione, una suggestione del popolo: sembra non rendersi conto del fatto che purtroppo si tratta di qualcosa di reale”. Il 12,3% lamenta infatti una situazione di degrado dal punto di vista della cura della città, mentre l’11,3% pone l’accento sulle carenze in ambito sanitario e il 3,9% rileva un’inefficienza sul versante della promozione turistica. I questionari sono stati distribuiti in modo casuale nelle famiglie e nelle aziende del territorio, coprendo una fascia di età che va dai 18 ai 60 anni circa, comprendendo diverse categorie sociali che riflettono la composizione della popolazione lucchese. “Un dato inequivocabile – ha osservato Moutier – è la propensione verso liste civiche, in contrasto con l’attuale tecnica dell’imposizione di candidati. Il risultato del questionario potrebbe fungere da base per un eventuale programma elettorale, ma per il momento vogliamo concentrare la nostra riflessione su quelle che risultano essere le esigenze effettive della popolazione”. Fra i quesiti del questionario figurava anche l’opzione “primarie” in vista della chiamata elettorale: le risposte in tal senso sono state le più disparate, sebbene accomunate da un comune intento di assicurarsi un coinvolgimento più attivo. La maggioranza ha infatti espresso la volontà di partecipare effettivamente ai diversi momenti politici, non solo attraverso lo strumento delle primarie, ma anche con consultazioni pubbliche e altre formule che si muovano nella medesima direzione. “Il popolo ha dimostrato un grande desiderio di far sentire la propria voce – ha concluso Bruni – le esigenze delle persone rappresentano il punto di partenza per la realizzazione delle condizioni necessarie a migliorare la situazione attuale. Per adesso siamo già a buon punto nel percorso di creazione di una posizione alternativa”.
Jasmine Cinquini