“Dipingere l’incantesimo”, i paesaggi della Lucchesia in mostra al Palazzo delle Esposizioni

Oltre 80 dipinti, la maggior parte dei quali conservati in collezioni private e raramente o mai esposti al pubblico, saranno in mostra dal 19 dicembre al 17 gennaio nel Palazzo delle Esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca.
Dipingere l’incantesimo – Pittori nelle terre di Lucchesia di inizio ‘900, è il titolo della mostra, a ingresso libero, che prosegue idealmente il percorso avviato con le esposizioni Fra il Tirreno e le Apuane (che si è tenuta a Lucca) e The Enchanted Land (che si è svolta a Glasgow), è curata da Umberto Sereni, con il coordinamento del comitato gestione eventi della Fondazione Banca del Monte di Lucca, di Maria Stuarda Varetti, mentre l’allestimento è di Alessandra Guidi e il catalogo è edito da Maria Pacini Fazzi editore.
Più di ottanta opere ti di pittori lucchesi e stranieri, distribuite sui tre piani del prestigioso edificio, con il filo storico rappresentato proprio dal paesaggio lucchese, dalla Versilia, alla Piana, alla Garfagnana, che in quel periodo storico entrò da protagonista nei dipinti di moltissimi autori. La campagna lucchese, le montagne della Garfagnana, il lago di Massaciuccoli e le spiagge della Versilia, sono tutte vissute, interpretate e rappresentate da questi artisti come un Eden ancora presente sulla terra, catturato prima che la modernità lo deturpi. La cultura occidentale di fine Ottocento porta con sé il retaggio di un mondo che sta perdendo la “naturalità” della vita: la Lucchesia dei primi del Novecento dà a molti artisti dell’epoca la sensazione di una terra ancora pura. Numerosa e significativa la presenza di pittori provenienti dal Regno Unito, richiamati in Toscana e in Versilia sulle tracce del poeta romantico Percy Bysshe Shelley, il cui corpo fu ritrovato sulle spiagge della Versilia: essi lasciano un’Inghilterra stravolta dalla rivoluzione industriale per riscoprire un mondo contadino, in cui ancora i tempi della produzione rispettano quelli della natura.
Simboli della bellezza diventano quindi le spiagge, i fiumi, i boschi, le campagne, con il loro retaggio umano non abbrutito dal lavoro industriale, uomini e donne che vivono del lavoro della terra e con i ritmi della natura. E anche la città di Lucca con i suoi monumenti, come Ilaria del Carretto, diventa simbolo di una bellezza pura ed eterna. Artisti lucchesi e italiani si impegnano a testimoniare un mondo che, il tempo darà loro ragione, temono svanisca di lì a poco. Fra le opere in mostra dipinti di artisti quali Moses Levy, Alfredo Meschi, Nino Carrara, Giovan Battista Santini, Plinio Nomellini e Lorenzo Viani, che hanno fatto la storia dell’arte della Toscana. Saranno esposte anche due opere di Carlo Carrà realizzate quando era ospite a Coreglia da Pascoli. A completare l’esposizione una serie di dipinti di artisti contemporanei come Marzia Martelli, Alessandro Tofanelli, Antonio Vignocchi e Marco Pasega. La mostra, come altre in passato, sarà accompagnata da una speciale colonna sonora realizzata per l’occasione dell’Associazione Cluster, e ospiterà anche un calendario di eventi collaterali.
Ingresso libero dal 19 dicembre al 17 gennaio con i seguenti orari: dal lunedì al venerdì 15,30-19,30; sabato e domenica 10-13 e 15,30-19,30.