
Sarà Carlo Messina, consigliere delegato e chief executive officer di Intesa Sanpaolo, l’ospite della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2015-2016 – il decimo della sua attività – della Scuola Imt Alti Studi Lucca, in programma sabato (12 dicembre), alle 10, nella chiesa di San Francesco. Messina terrà una lectio magistralis, dal titolo Il ruolo della banca nel rafforzare la ripresa. Dopo i saluti iniziali di Arturo Lattanzi, presidente di Flafr, Alessandro Tambellini, sindaco di Lucca e Luca Menesini, presidente della Provincia di Lucca, il neo direttore di Imt, Pietro Pietrini, presenterà le attività della Scuola, i progetti in corso e gli obiettivi futuri. Le conclusioni sono affidate a Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Quest’anno la Scuola Imt Alti Studi di Lucca (fondata con decreto del Ministero dell’Università e della Ricerca il 18 novembre 2005), taglia il traguardo dei primi dieci anni di attività. L’istituto oggi ospita 151 allievi che qui completano la loro formazione post lauream secondo un programma didattico articolato in tre curricula: informatica e ingegneria dei sistemi; economia, management e data science; analisi e management dei beni culturali.
Con 13 professori tra ordinari e associati e 25 giovani ricercatori provenienti dalle migliori università italiane e straniere, il corpo docente di Imt è altamente competitivo a livello internazionale.
“Tutti i docenti – ricorda il neo direttore Pietro Pietrini – si trovano nelle primissime posizioni per produttività scientifica, pubblicazioni, finanziamenti ottenuti, ruolo nelle società scientifiche internazionali e consulenza per organizzazioni ministeriali ed europee. La scuola ospita anche 12 assegnisti di ricerca post-dottorato (post-doctoral fellow), di cui sette stranieri, e propone un ricco programma di visiting professors che insegnano e collaborano su progetti di ricerca multidisciplinare. In Imt ogni posizione deriva da una procedura di scouting internazionale e proprio l’adozione rigorosa di criteri di merito ha permesso alla scuola, in soli 10 anni, di affermarsi nel panorama accademico, ottenendo importanti riconoscimenti da parte della comunità scientifica e delle istituzioni. Non è un caso che, pur essendo la più piccola scuola a statuto speciale di Italia (le altre sono la Scuola Normale Superiore di Pisa, la Scuola Sant’Anna di Pisa, lo Ius di Pavia e la Sissa di Trieste) Imt in questi anni abbia registrato una crescita di richieste per l’accesso al dottorato, che sono passate da 231 nel 2005 a una media di 2000 negli ultimi tre anni accademici”.
Nel 2015 le domande per il dottorato di ricerca sono state 1982, provenienti da 113 paesi del mondo. Il 40% dei nuovi studenti è straniero. L’età media è di 26 anni, con una decisa prevalenza femminile (17 donne, 11 uomini). Le procedure di selezione si basano su standard internazionali e intendono attirare i migliori studenti di dottorato da tutto il mondo, oltre che trattenere i più brillanti tra quelli italiani. Tutti gli allievi hanno diritto a una borsa di studio comprendente vitto e alloggio nel nuovo campus di San Francesco, assegnata in base a criteri assolutamente meritocratici. Dalla sua nascita Imt ha accolto 355 allievi di cui 204 hanno già conseguito il titolo. Il corso di dottorato si fonda su una base comune multidisciplinare che si articola poi in ambiti di formazione specialistica. La trasversalità dell’organizzazione didattica formativa fa sì che allievi con lauree diverse frequentino gli stessi corsi.
Gli allievi una volta conseguito il Ph.D. sono in grado di esprimere le proprie competenze a livello internazionale, sia nell’ambito del mondo accademico che nei ruoli manageriali delle più importanti realtà imprenditoriali. Molti di loro già ricoprono cariche importanti nel proprio Paese. Tra queste spicca Marianna Madia, attualmente Ministro della Repubblica Italiana per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione.
Ex allievi della Scuola lavorano per importanti istituti di ricerca come Nato-Undersea research center, Harvard Medical School (Massachusetts General Hospital), London School of Economics, Université de Paris 1. Tra le aziende che annoverano alumni provenienti dalla Scuola lucchese figurano McKinsey & co., Finmeccanica spa, UniCredit Group, Vodafone Group (Uk), Yahoo! Research (Spain). Altre istituzioni che vedono impegnati dottori di ricerca IMT sono Oecd (Parigi); il Ministero Italiano per i Beni Cultuali, Consob, Accd Alberta Committee of Citizens with Disabilities (Canada), Marina Militare Italiana.
“Uno degli elementi di eccellenza che fa di IMT un esempio nel panorama accademico mondiale -sostiene il presidente della Fondazione Lucchese per l’Alta Formazione e la Ricerca, Arturo Lattanzi – si fonda su un modello di ricerca decisamente coraggioso, orientato a una visione interdisciplinare delle competenze. Imt rappresenta sempre di più un impulso benefico al territorio e al suo sistema economico e produttivo. Infatti, accanto all’attività di studio, si sono già create importanti relazioni e interconnessioni con l’imprenditoria locale, soprattutto con i giovani industriali, in materia di management economico. La ricerca in Imt è rivolta anche alla tutela dei beni culturali e in questo ambito mi piace ricordare la nuova cattedra intitolata a Carlo Ludovico Ragghianti, con la quale si intende rafforzare il legame della Scuola con la Fondazione Ragghianti, la più alta istituzione locale nell’ambito degli studi sulla storia dell’arte. Infine – continua il presidente Flafr – trovo interessanti e di grande potenzialità gli scenari orientati alle neuroscienze che si aprono con l’arrivo del professor Pietrini. Insomma, Imt è sempre più parte importante e integrata con la città e con il territorio. E i risultati di questi 10 anni di vita sono davanti ai nostri occhi”.