Multe e ausiliari, debiti fuori bilancio per Metro Srl

Oltre a quelli del teatro del Giglio, spuntano nuovi “debiti fuori bilancio” che il Comune di Lucca dovrà riconoscere nel 2016: si tratta di cifre relative alla riscossione di sanzioni e al servizio degli ausiliari del traffico della società dei parcheggi Metro Srl. I soldi dovranno ripianare un capitolo mai chiuso e che ha origine ben 10 anni fa. Uno dei nodi affrontati nel documento di approfondimento del bilancio di previsione 2016, inerente gli obiettivi strategici dell’amministrazione comunale, che è stato analizzato stamani (7 dicembre) in seno alla Commissione bilancio. I punti salienti, contenuti nella relazione prodotta dal collegio dei revisori contabili e nella nota integrativa, sono stati illustrati dall’assessore Enrico Cecchetti, affiancato da Lino Paoli (ragioniere capo del Comune). In prima battuta il collegio solleva la questione relativa al saldo di cassa, novità introdotta per il 2016. “Nelle nostre previsioni c’è il pareggio di cassa – argomenta Cecchetti – e adesso bisognerà capire quali effetti avrà questa novità rispetto al tema del superamento del patto di stabilità”. Il punto che lascia perplessa la commissione è però un altro: nella relazione, i revisori invitano il Comune ad appropriarsi di “eventuali e potenziali” esuberi di capitale da parte delle società partecipate.
Il passaggio non convince per due buone ragioni: da un lato l’amministrazione lucchese è una di quelle che ha più prontamente risposto alle direttive della legge di stabilità in merito alla riduzione dei Cda; dall’altro, nel concreto, lo scenario è esattamente l’opposto rispetto a quello auspicato dal collegio, con il Comune che si trova spesso a dover ricapitalizzare le sue partecipate. “Un’altra voce su cui discutere – prosegue Cecchetti – è quella relativa al Fondo crediti di dubbia esigibilità. In questo caso i dati sono molto simili a quelli del preventivo 2015 e operiamo tenendo presente che le percentuali di accantonamento si basano sulle riscossioni dei cinque anni precedenti”. Nel fondo rientrano voci come gli avvisi di accertamento Imu (che incidono per il 43%) e l’imposta comunale sulla pubblicità (15,60%). Nel complesso, il Fondo teoricamente calcolato è di 8 milioni e 186 mila euro complessivi (cifra calcolata al 100%, ma oggi la quota è al 55% e c’è l’esigenza di alzarla per aumentare la garanzia che ne deriva).
Attenzione particolare anche sulle entrate e sulle spese aventi carattere non ripetitivo: le una tantum. Alla voce entrate spicca il recupero da evasione tributaria e quello da sanzione elevate per violazione del codice della strada (per un totale di 3 milioni e 900mila euro). Le spese consistono invece nel ripiano dei disavanzi del Teatro del Giglio e nei debiti fuori bilancio di Metro srl (in questo caso è stata fatta un’ipotesi di 120mila euro).
Buone notizie, inoltre, sulla possibilità di utilizzare uno strumento ancora poco sfruttato dall’ente: la nuova normativa prevede che i Comuni possano aumentare la loro capacità di indebitamento senza incorrere in sanzioni. “Con l’aumento dall’8 al 10 per cento del rapporto tra oneri finanziari e entrate correnti – spiega Paoli – le possibilità di indebitamento si fanno enormi. Considerate che ora siamo allo 0,976% e potremmo arrivare al 10. Lo stock del debito è di 46 milioni e 300mila euro per il 2015, cifra che sarà ancora minore nel consuntivo (di 1 milione e 300)”. L’ipotesi 2016 è di contrarre mutui per 1 milione 625mila euro, ma è previsto anche un rimborso di oltre 4 milioni, per cui la quota continua a scendere. Sul fronte del pareggio di bilancio di competenza (che tiene in considerazione entrate finali, spese finali e pareggio di cassa) invece, sembra che il 2016 sarà un anno “interlocutorio” a causa dell’applicazione della nuova normativa.
Per quanto riguarda Imu e Tasi, ancora, le previsioni di entrata per il 2016 sono molto vicine a quelle del 2015, con le singole aliquote che vengono mantenute sui loro livelli. Anche l’addizionale Irpef è riconfermata sulla cifra 2015, quando si fece una previsione di 7 milioni e 700mila euro, dovuta anche al fatto che erano aumentati i valori dei redditi dichiarati dai lucchesi.
Nel bilancio rientra anche la previsione del fondo di solidarietà: “Contribuiamo per 8 milioni e centomila euro – ricorda Cecchetti – ed in entrata prevdiamo 2 milioni e 600mila euro circa”.
Sul fronte delle entrate provenienti da sanzioni elevate per violazioni del codice della strada la previsione resta analoga a quella 2015: ancora 8 milioni di euro (diventati poi 8 milioni e mezzo per il 2016). Sale la spesa per il personale: dopo un costante calo, per il 2016 è previsto un leggero aumento. Questa situazione è dovuta al fatto che il Comune assorbirà (alcuni già entrati, altri tra dicembre e gennaio) 23 ex dipendenti della Provincia di Lucca e dalla circostanza che aumenta anche il numero degli stagisti Giovanisì e dei contratti a tempo determinato. Oggi i dipendenti sono 490 ed il turnover, applicato fino al 100% negli anni scorsi, dovrà diminuire. La nota positiva, però, è che i nuovi assunti andranno a ripopolare uno degli enti con il minor numero di impiegati in rapporto alla cittadinanza.
Qualche spunto scaturisce anche dalla nota integrativa: nel documento di 80 pagine si analizzano le voci di bilancio e si traccia il quadro degli equilibri complessivi. Da tenere in considerazione, specialmente, la voce relativa agli approfondimenti sulle entrate da anticipazione: 90 milioni di euro è previsione per esigenze contabili dettate dalla normativa. Si tratta della somma dei rimborsi giornalieri dell’utilizzo dell’anticipazione, ma il Comune arriverà in realtà fino ad un massimo di 25 milioni.
Al secondo punto dell’odg alcune questioni che rischiano di diventare spinose. Il tema è quello, ormai annoso, del riconoscimento dei debiti fuori bilancio. In questo caso si tratta di una vicenda risalente al 2006 e di un’altra che abbraccia l’arco temporale che va dal 2011 al 2013.
Quest’ultima riguarda alcune fatturazioni da parte di Metro srl sul servizio di numero verde e call center per la manutenzione degli impianti dei varchi elettronici. Nel 2010 la gestione fu affidata alla Metro, ma nel 2011,’12,’13 non è stata prevista correttamente la copertura di questo servizio per difficoltà organizzative interne. Da allora ad oggi Metro ha sempre gestito correttamente i servizi e messo a bilancio i relativi crediti. “Entro il 31/12 vogliamo porre fine alla questione – afferma Cecchetti – riconoscendo il debito relativo alle fatture, anche perché tutto quello che viene dopo è regolare”.
La vicenda del 2006 è relativa a fatture inerenti agli ausiliari del traffico: la polizia municipale aveva in carico la loro gestione e a Metro era riconosciuta una quota per ogni sanzione elevata. In questo caso il numero di sanzioni è stato sottostimato, ed oggi viene richiesto di coprire la quota mancante (pari a 127 mila euro). Allo studio c’è già un concordato con la società per la ripartizione triennale della copertura del debito. Oltre a queste due vicende c’è ancora un debito di circa 2mila euro per la rimozione di un veicolo, nel 2010.
La consigliera Mercanti però non ci sta: “Non credo sia giusto né serio mettersi nel 2015 a riconoscere debiti risalenti addirittura al 2006 – osserva – perché l’indirizzo che questa amministrazione si è data due anni fa era diverso. Da quando ci siamo insediati le situazioni di questo genere si sono moltiplicate e non è più possibile andare avanti così: dobbiamo mettere un rigo sulla questione debiti fuori bilancio e ripartire dall’anno zero, per progettare con serenità. E’ necessario che gli uffici ci facciano sapere con assoluta chiarezza tutti i debiti ancora esistenti per risolvere la situazione definitivamente, altrimenti io mi rifiuto di continuare a procedere con il riconoscimento”. Paoli e Cecchetti rispondono che svuotare i cassetti una volta per tutte è un’operazione complessa, ma che proprio negli ultimi mesi questi debiti sono emersi su solerte iniziativa del Comune, che si è concentrato però sulle somme urgenze.
Paolo Lazzari