
Ancora una volta Lucca “bocciata” dall’Unesco. E’ stata pubblicata nel pomeriggio di oggi (11 dicembre) sul sito dell’associazione la risultanza della candidatura delle Città creative della Musica. Sono dieci le candidate che hanno ottenuto il titolo sulle 15 che avevano presentato la candidatura ma la città di Lucca è stata esclusa per la seconda volta consecutiva.
Ad illustrare l’iter della richiesta e l’esito, non senza una certa amarezza, è stato lo stesso sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini in una conferenza stampa-lampo in Sala degli Specchi di Palazzo Orsetti
“Abbiamo lavorato molto per ottenere questo titolo – dice il sindaco Alessandro Tampellini. E ci sorprende molto l’esito soprattutto perché pareva che l’anno scorso fossimo stati esclusi per un soffio. Per questo abbiamo ripresentato la candidatura. L’esito non ci fa certo piacere ma detto questo come in tutte le competizioni ci sta di non riuscire ad arrivare al risultato sperato. Ne prendiamo atto, ma allo stesso tempo tutto quanto è stato fatto è servito comunque alla città per prendere contatti importanti che abbiamo intessuto sul piano delle relazioni culturali con altri centi nel mondo. Il nostro impegno, adesso, è quello di proseguire sulla via dell’internazionalizzazione. La città, entrando in contatto con altre realtà, continua così il suo percorso che forse all’interno del circuito Unesco ci sarebbe stato facilitato. Oggi ci sarebbe piaciuto dare la buona notizia ma andiamo comunque avanti sulle strade già aperte”.
Nessuna ipotesi, comunque, di nuova candidatura durante l’amministrazione Tambellini: “Non ripresenteremo ulteriori candidature – dice con forza il sindaco – Le strade percorse, comunque, ci daranno ugualmente grandi soddisfazioni. Faremo crescere l’educazione musicale fino all’alta formazione e così via. Questo è quanto ci siamo sforzati di far capire e questo è quello che comunque cercheremo di compiere”.
Il presidente del club Unesco di Lucca, Raffaello Nardi, è incredulo: “Da quanto ci risultava fino a ieri – dice – Roma avrebbe dovuto essere nominata città del cinema, Parma dell’enogastronomia e Lucca della musica. Invece è arrivato questo esito inatteso”. “Ma va detto – aggiunge la segretaria generale dei club Unesco, Maria Teresa Rondinella – che il comune di Lucca ha lavorato in maniera sinergica e seguendo le linee di indirizzo dell’Unesco. Va fatto un plauso all’amministrazione comunale per la sinergia compiuta e la presentazione di progetti di qualità. A Parigi e in Giappone è stata più volte sottolineata l’eccellenza e la qualità di quanto offre la città di Lucca, che è stata confermata anche da personaggi importanti come l’ex direttore generale dell’Unesco, Matsuda”.
Il quadro lo fa anche il capo di gabinetto del sindaco, Luca Galli, che si è speso in prima persona per il raggiungimento dell’obiettivo poi fallito: “Tutto quello che è stato detto – dice – e fatto evidentemente non è stato utile e non è servito. Noi, nel nostro percorso, d’altronde, abbiamo pensato a qualcosa in più rispetto al bollino Unesco: Va sottolineato però che il solo essere candidati ci ha messo in condizioni per ricevere inviti importanti come quello ad Hamamatsu in Giappone. Siamo entrati in contatto con altre città, dentro e fuori dal network dell’Unesco e abbiamo stretto dei rapporti che rimangono alla città e che dobbiamo valorizzare, ance con importanti aziende private, come la Yamaha e la Roland. E’ un punto di partenza per essere più internazionali anche se, visti gli sforzi fatti, ci sarebbe piaciuto ricevere questo riconoscimento”.
“Lucca che si apre al mondo – aggiunge Cataldo Russo del teatro del Giglio – è un percorso che è soltanto all’inizio. I programmi, comunque, stanno già avendo una concretezza come nel caso della produzione della Fanciulla del West che sbarcherà negli Usa. Uno sforzo che dimostre come la città abbia tutte le potenzialità di aprirsi al mondo, sforzo che, da dipendente del Giglio, cercherò di coltivare anche all’interno del teatro”.
Ma qualcosa è mancato, non foss’altro a livello di lobbying, nella presentazione della candidatura? “Il Comune – ha risposto il sindaco – è abituato in tutti i contesti a comportarsi a viso aperto e per quello che ha. Ritengo che ci sia stata un’azione importante anche dai nostri partner politici a tutti i livelli. Ma se sovevamo ricorrere a metodi e sistemi diversi dalla correttezza e dalla trasparenza non sarebbe stato un percorso nelle nostre corde. La città si è proposta per come è, una realtà viva e significativa. Altri elementi, e mezzi, non li abbiamo neanche presi in considerazione”.
Tra i contatti già avviati grazie alla rete di relazioni stabilita in questi mesi di lavoro sulla candidatura di Lucca, si segnala l’avvio di relazioni con il Messico. In particolare, per la serata dei Puccini Days con Josè Carreras sarà presente la direttrice della camera di commercio di Merida, con la quale saranno discusse possibili collaborazioni sia in ambito musicale che in ambito di rapporti economici più in generale.
E’ stato inoltre aperto un canale di collaborazione con alcune istituzioni musicali del Qatar, interessate in particolare all’opera del Maestro Giacomo Puccini.
Nel frattempo arrivano i primi commenti sulla bocciatura della candidatura di Lucca a città della musica Unesco. “Avevo detto da tempo che sarebbe andata a finire così – afferma Andrea Colombini, presidente del Puccini e la sua Lucca Festival – perché questo è quello che succede quando non si lavora in sinergia con tutte le istituzioni culturali cittadine. Noi non siamo stati minimamente interpellati, anche se avevamo proposto il progetto di un grande festival pucciniano di caratura internazionale per il 2017, che coinvolgesse tutti i tavoli. Poco importa: noi un festival internazionale ce lo abbiamo già e continuiamo a lavorare senza problemi”.
Enrico Pace