
L’urbanistica lucchese è pronta a cambiare volto. Sta infatti per terminare ed approdare nell’aula di Palazzo Santini il percorso per l’adozione del nuovo piano strutturale. Dopo l’avvio dell’iter che risale al luglio del 2014, il lavoro degli architetti Gilberto Bedini e Fabrizio Cinquini e decine di riunioni della commissione urbanistica martedì il piano sarà sul tavolo della giunta del sindaco Alessandro Tambellini. Un lavoro complesso che ha però come scopo quello di dare le nuove norme di cornice per lo sviluppo urbanistico della città. Solo dopo l’approvazione del piano da parte della giunta si potrà iniziare la calendarizzazione dell’esposizione dei contenuti del piano nelle diverse commissioni e si aprirà anche la fase dell’accoglimento dei pareri preliminari necessari, fra i quali quello dell’Autorità di Bacino del Serchio.
Tante le indicazioni presenti nel nuovo piano strutturale, già illustrato in sede di avvio del procedimento dall’assessore Serena Mammini anche in consiglio comunale, ma che adesso entra nella fase di dettaglio. Tutte indicazioni che saranno utili per chiarire le linee di sviluppo della città presumibilmente nei prossimi vent’anni. Fra le priorità, comunque, oltre alla tutela del centro storico e della città monumentale e delle zone collinari ci sarà anche quello della riqualificazione delle periferie. Ogni paese, infatti, nelle intenzioni, dovrà avere un centro di riqualificazione urbana che funzioni da centro di aggregazione e di servizi per gli abitanti. Delle realtà simili a quella già in programma per il quartiere più popoloso, Sant’Anna, per cui sono stati richiesti alla Regione i fondi del progetto Piu e che prevede, fra l’altro, la realizzazione al posto dell’ex circoscrizione di un nuovo centro adibito a biblioteca e ludoteca e altri interventi per dare una dimensione propria al quartiere affinché non sia un luogo solo di residenza o passaggio.
L’altro elemento importante che troverà spazio nel piano strutturale è quello della grande viabilità. Confermato, infatti, l’interesse dell’amministrazione lucchese nell’iniziare al più presto la cantierabilità dell’asse suburbano, in particolare dell’asse nord-sud, che elimini dalla circonvallazione i camion diretti e provenienti dal nord della Provincia. Il Comune, in questo, senso, sta attendendo ancora la convocazione del Consiglio superiore dei lavori pubblici, prossimo e necessario passaggio preliminare prima dell’ufficialità del finanziamento dell’opera. L’altra grande opera che troverà spazio, a livello di previsione, nel piano strutturale, è la complanare di Sant’Anna che, correndo parallelamente al fiume, dovrebbe collegare via Cavalletti (e non più, come inizialmente previsto, la zona del Montiscendi), con la zona commerciale sulla Sarzanese. Un’opera che è molto contestata anche prima di nascere ma che è già presente nel regolamento urbanistico vigente e per cui il piano strutturale prevede l’indicazione di una fascia di rispetto per evitare nuove edificazioni nel percorso previsto del tracciato.
Per il resto sarà un piano strutturale che, come ebbe a dire l’architetto Bedini in fase di presentazione, darà maggiori indicazioni su ciò che non si potra fare rispetto a quello che si potrà fare dal punto urbanistico in città. E il cui primo scopo è quello di dare un indirizzo razionale a quella che sarà la città del futuro, evitando sovrapposizioni e irrazionalità, specie laddove dovesse ripartire il settore edilizio rispetto al passato.
Resta il fatto che, da martedì, il piano stutturale dai tecnici verrà affidato alla politica. La speranza della maggioranza è quella che l’iter per l’approvazione, a questo punto, sia il più rapido possibile. Dopo, infatti, c’è un’altra sfida da intraprendere che è quella del nuovo regolamento urbanistico.
Enrico Pace