
Sarà un Capodanno amaro per tre dipendenti precari della Provincia di Lucca. Proprio il prossimo 31 dicembre, infatti, scadranno tre contratti a tempo determinato a Palazzo Ducale. Una situazione già nota da tempo anche agli stessi interessati e che dipende dalle normative legate alla riforma Del Rio che ha istituito le “nuove” Province. Per legge, infatti, le amministrazioni provinciali non possono provvedere né a nuove assunzioni né al rinnovo dei contratti a tempo determinato già in essere. Una scure per cui, al momento, non esiste ancora alcuna deroga. A confermarlo è il consigliere con delega al personale, Adolfo Del Soldato, presidente del consiglio comunale di Massarosa: “Purtroppo – dice – non abbiamo alcuna possibilità di rinnovare questi contratti a tempo determinato in scadenza a fine anno. Uno spiraglio è legato alla approvazione in parlamento della legge di stabilità. L’anno scorso, infatti, all’ultimo tuffo fu prevista una deroga proprio per questi casi specifici. Se ciò dovesse accadere anche quest’anno saremmo ben lieti di rinnovare questi contratti, altrimenti a malincuore dovremo interrompere il rapporto. Non è davvero possibile fare altrimenti”.
L’organico del personale della Provincia di Lucca, per il resto, è già definito. E nessuno rischia di perdere il posto di lavoro, fra conferme e trasferimento ad altri enti. “L’organico dell’ente – dice – alla fine sarà di circa 200 dipendenti. L’unica questione ancora aperta era quella del collocamento di quattro agenti della polizia provinciale che dovranno trovare posto in altre amministrazioni comunali della provincia. Ma al momento le richieste sono ben superiori al numero di agenti da collocare e quindi non ci sarà alcun problema a ricollocarli. In questo caso non è prevista una scadenza precisa, ma pensiamo di fare in tempi molto brevi. Sul tema stanno infatti già lavorando il presidente della Provincia, Luca Menesini e il nuovo segretario generale dell’ente. Confermiamo, comunque, che non ci sarà nessun esubero e che viene confermato il piano previsto a suo tempo dall’amministrazione”.
Enrico Pace