Torpedo: “Dalla parte degli studenti che occupano”

16 dicembre 2015 | 19:58
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Torpedo: “Dalla parte degli studenti che occupano”

Torpedo Lucca dalla parte degli studenti che occupano gli istituti scolastici. Lo dice a chiare lettere il collettivo lucchese, che si scaglia contro le critiche al movimento studentesco che in questi giorni, ha occupato liceo artistico e iniziato la breve autogestione allo scientifico. “Non c’è niente di più svilente dell’accanimento dei media e dei commentatori da strapazzo, sui social o addirittura negli editoriali, verso tutti quelli studenti che ogni anno si permettono di protestare, autogestire o occupare le proprie scuole. Si chiedono denunce, sgomberi, misure esemplari, ci si richiama alla fantomatica legalità, al pugno di ferro. Sputano odio e sentenze verso giovani troppo distanti da loro, una minoranza, un gruppo di fannulloni senza voglia di studiare, attaccati ad una sterile routine, dicono”.

“Si potrebbe ragionare giorni sui problemi ben peggiori – prosegue Torpedo – che attanagliano la società attuale: disoccupazione, povertà, razzismo, tetti scolastici che crollano. Potremmo anche dire quanto sia strumentale il non-valore della legalità, che per la maggior parte degli italiani vale a giorni alterni. Potremmo poi ricordare come a seguire la legge non si produrranno mai veri mutamenti sociali, come d’altronde la storia ci insegna. Potremmo far notare ai commentatori della domenica che le occupazioni non hanno mai catastroficamente rovinato nessun voto, programma o carriera scolastica, e che anzi, sia stata per molti, una palestra di vita, e momento di confronto come non se ne trovano nella scuola dogmatica, autoritaria e gerarchica dei nostri tempi”.
“In realtà – chiude Torpedo – c’è da far notare solo una cosa: l’unica routine siete voi. L’unica routine sono le riforme della scuola, che si alternano
inesorabilmente dagli anni ’80 ad oggi, in modo reazionario e sempre votate verso privatizzazione ed elitarismo. L’unica routine sono i tagli continui; quelli sì che rovinano le carriere scolastiche. L’unica routine sono i libri che costano sempre di più, le borse di studio che sono sempre meno, i soffitti che crollano. L’unica routine sono i presidi sceriffo. L’unica routine è il silenzio assordante dei professori, incapaci di rispondere agli studenti, unici a difendere anche i loro diritti. L’unica routine sono le offese, le denigrazioni, l’odio della classe dirigente verso gli studenti, che a quanto pare dovrebbero chinare la testa e lasciar fare ai “grandi”, che difatti se la sono sempre cavata egregiamente. Noi siamo certi che da universitari, lavoratori, precari e disoccupati, stiamo e staremo sempre con gli studenti, e con chiunque sia pronto a lottare, occupare, autogestire e a difendere i diritti di tutti”.