Alta formazione: protocollo d’intesa fra Regione e atenei della Toscana

18 dicembre 2015 | 10:33
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Alta formazione: protocollo d’intesa fra Regione e atenei della Toscana

Sviluppare e valorizzare il sistema universitario toscano a livello territoriale e internazionale e promuovere lo sviluppo dell’alta formazione e della formazione alla ricerca. Questi gli obiettivi principali del protocollo di intesa firmato nei giorni scorsi tra Regione e istituzioni universitarie della Toscana, tra cui anche la Scuola Imt Alti Studi Lucca. Grazie agli strumenti previsti dalla normativa statale e regionale, infatti, la Regione, le istituzioni universitarie e di alta formazione e le categorie economiche e produttive possono agire insieme e programmare attività condivise su aspetti di comune interesse in ambito di promozione della ricerca e innovazione.  

Il protocollo è stato firmato dal presidente Enrico Rossi, insieme alla vicepresidente e assessore all’Università e ricerca Monica Barni e a Luigi Dei, rettore dell’Università degli studi di Firenze, Massimo Mario Augello, rettore dell’Università degli studi di Pisa, Angelo Riccaboni, rettore a Sien Siena, Pietro Cataldi, rettore dell’Università per stranieri di Siena, Fabio Beltram, direttore della Scuola Normale superiore di Pisa, Pierdomenico Perata, rettore della Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna di Pisa, e Pietro Pietrini, direttore di Scuola Imt Alti Studi Lucca.
“La nostra Regione vanta un sistema formativo universitario di grande livello – commenta il professor Pietrini – che comprende anche ben tre delle cinque Scuole a ordinamento speciale italiane. All’interno di questa ricca rete, la Scuola IMT potrà svolgere un ruolo di primaria importanza nel promuovere l’internazionalizzazione e l’integrazione multidisciplinare da una parte e la compenetrazione con le realtà imprenditoriali territoriali dall’altra, visto il suo fine istituzionale”.
Il documento, infatti, invita gli atenei toscani al necessario confronto con il mondo accademico internazionale. Un’apertura da effettuare tramite azioni di comunicazione, promozione di accordi e reti con istituzioni estere sui temi della mobilità internazionale dei docenti e degli studenti, collaborazioni nell’offerta formativa, nella ricerca, nel trasferimento e nella valorizzazione della conoscenza per l’innovazione.
L’accordo prevede inoltre l’attivazione di forme di partenariato e di integrazione tra i diversi atenei per quanto riguarda l’utilizzo di strutture e risorse, servizi tecnici, amministrativi e di supporto alla ricerca e all’alta formazione. Di questa visione integrata fa parte anche l’attenzione alla “sostenibilità” dell’offerta formativa dei corsi universitari che deve tenere conto delle esigenze del sistema regionale, con una particolare attenzione al collegamento fra ricerca, alta formazione universitaria e territorio.