Unesco, Cluster al Comune: “Non siamo stati consultati”

Esclusione dalle città creative della musica Unesco, Cluster punta il dito contro il Comune. Certo il direttivo dell’associazione di musica esprime il proprio compiacimento per essere stata inserita nel dossier inviato all’Unesco ma lamenta di non essere stata consultata. Altrimenti avrebbe saputo fornire elementi per contribuire a rendere la candidatura più appetibile. “Riteniamo – si legge in una nota del direttivo – che la Cluster rappresenti nella nostra città il punto di riferimento per la creatività musicale con i suoi 40 soci compositori che nel solo 2015 hanno creato ben 47 nuove composizioni musicali eseguite in prima assoluta sia nella nostra città , attraverso 24 concerti, che in varie parti del mondo (Azerbaijan, Germania, Polonia, Ungheria, Usa, ecc.) divulgando con successo il linguaggio musicale proveniente da giovani musicisti della nostra città e instaurando rapporti di scambio di produzioni musicali già programmate per i prossimi anni, realizzando così un importante marketing legato alla musica e alla città di Lucca”.
“Purtroppo – ed ecco l’affondo nei confronti del Comune – l’amministratore locale, che ha compilato il dossier con il nostro nominativo, non ci ha consultato e pertanto non ci ha messo in grado di integrare lo scritto con notizie importanti e fondamentali per il riconoscimento della creatività, secondo i criteri richiesti dall’Unesco”.
L’amministrazione comunale, rispondendo all’intervento dell’associazione Cluster in relazione alla candidatura Unesco, sottolinea “come la città di Lucca sia fortunatamente ricca di associazioni che svolgono da anni attività creativa in campo musicale, apprezzate non solo a livello locale, ma anche oltre i confini nazionali. Dal canto suo l’amministrazione – si legge nella replica di Palazzo Orsetti -, compilando il dossier utile alla candidatura Unesco, ha valorizzato queste realtà -ovviamente seguendo ordine e spazi forniti dal format- e Cluster vi è rientrata a pieno titolo; ma, evidentemente, ciò che oggi è attivo in città non è stato ritenuto sufficiente dall’Unesco”.