Natale “spento” nei quartieri tra malumori e dimissioni

20 dicembre 2015 | 16:47
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Natale “spento” nei quartieri tra malumori e dimissioni

di Roberto Salotti
Alzate gli occhi al cielo appena usciti dal centro storico e non vedrete nulla – o quasi – che vi faccia pensare al Natale. Le pendane che l’anno scorso avevano acceso praticamente tutto il quartiere di San Concordio sono soltanto ricordo, seppure decisamente luminoso. E anche i soli 13, 14 commercianti che ormai da anni mettevano mano al portafogli per accendere Sant’Anna hanno optato chiuso i rubinetti. Casi diversi, ma il minimo comune denominatore sembra essere lo stesso: c’è sì la morsa della crisi economica a pesare anche su questo aspetto “frivolo” delle feste, ma c’è anche, a quanto pare, un crescente disinteresse a fare “sistema” per il quartiere, perché su queste iniziative è sempre più difficile mettere tutti d’accordo.

A San Concordio, c’è anche qualcosa di più: il centro commerciale naturale è spaccato dopo che ad aprile la presidente Sabrina Simonetti ha dato le dimissioni – mai comunicate ufficialmente alla stampa – dall’incarico che in pochissimo tempo l’aveva portata ad attuare una piccola rivoluzione finita sotto gli occhi di tutti. L’anno scorso il quartiere di questi tempi brulicava di luci, perfino dove non ci sono che pochissimi negozi. Tanto che sul tavolo del direttore Ademaro Cordoni erano finiti perfino i complimenti della Regione Toscana per il bell’allestimento del centro commerciale naturale.
Peccato però che, nonostante questo, diverse attività abbiano deciso di non pagare la loro quota. Al punto che è stata l’ormai ex presidente a rimetterceli, in parte, di tasca propria. Questo non lo dice lei, ma lo confermano i (pochi) commercianti che con la Simonetti hanno collaborato fino alla fine – non solo per l’illuminazione natalizia ma per le tante iniziative promozionali che hanno acceso i riflettori su un quartiere più che vivo. Lei si limita soltanto a confermare di aver rassegnato le dimissioni “per motivi personali”. Tuttavia, la sensazione è che quella delle luci natalizie sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “L’anno scorso – commenta al riguardo il presidente di Confcommercio, Rodolfo Pasquini – a San Concordio si erano fatte cose forse un po’ troppo in grande che hanno messo i commercianti in una qualche difficoltà con l’azienda che aveva collocato l’illuminazione. Simonetti – aggiunge – si era fatta carico di tutto, compreso il fatto di andare a sollecitare i commercianti. Probabilmente un po’ stanca di dover tirare da sola anche le fila di questo, ha deciso di dimettersi. Da quel momento il centro commerciale naturale non si è ancora ristrutturato con una guida. Sono tutti molto volenterosi ma non è facile trovare qualcuno che voglia assumere le redini. Forse anche questo, insieme alle questioni che si erano aperte l’anno scorso, ha contribuito a far sì che tra i commercianti non ci fosse accordo sull’illuminazione”. Su tutto, è evidente, pesa anche la situazione di stallo per l’economia. “E’ esattamente quello che è accaduto qui ma anche a Sant’Anna – sottolinea ancora Pasquini -: c’è voglia di luce, ma c’è poca speranza nei commercianti”.
“A Sant’Anna – spiega la direttrice di Confesercenti, Valentina Cesaretti – ormai soltanto una quindicina di commercianti contribuivano alle spese per installare le pendane e la decisione del centro commerciale naturale, quest’anno, è stata quella di investire in allestimenti personalizzati, piuttosto che negli allestimenti lungo la strada”. Ma secondo le associazioni di categoria è il concetto di pendana che oggi rischia di essere superato: “Una volta Natale voleva dire soltanto luci – sottolinea al riguardo Rodolfo Pasquini -: oggi la tendenza sta mutando. Si sono scoperte le proiezioni che rendono forse molto più suggestiva l’atmosfera, insieme ad altre forme e iniziative che possono rendere più accogliente un centro storico o una frazione nel periodo di Natale. Forse queste nuove strade andranno valutate per il prossimo futuro”.
E’ d’accordo anche Confesercenti: “Si cerca qualcosa di nuovo e insieme di diverso, anche perché – spiega Cesaretti – i costi dell’illuminazione natalizia non mettono sempre tutti d’accordo”. A Borgo Giannotti la tendenza invece è inversa. Qui – a differenza degli altri quartieri della prima periferia cittadina – il centro commerciale naturale, sulla spinta di nuove e giovani leve, ha saputo aumentare l’illuminazione natalizia e le adesioni dei commercianti sono lievitate. E’ un segnale anche questo: se c’è unità e accordo tra i commercianti le iniziative non mancano. “Sono gli operatori i primi chiamati a investire anche negli allestimenti natalizi – chiosa ancora Pasquini -: non si può pretendere un intervento massiccio dell’amministrazione comunale”. “Quello del Comune – spiega anche Cesaretti – deve essere eventualmente un sostegno o un supporto alle iniziative dei commercianti, non possiamo pensare che vi si sostituisca”.