Tralicci, il Comune si costituisce al Tar. Maggiano insorge

Il ricorso straordinario al presidente della Repubblica è già stato trasporto al Tar. E questo era noto: contro Terna si è costituita la Regione Toscana, perché la società che vuole realizzare il nuovo elettrodotto nell’Oltreserchio impugna i lacci del piano paesaggistico regionale che, allo stato, rendono impossibile la costruzione della nuova linea elettrica sulle colline che insistono sul territorio di cinque comuni. E ora anche il Comune di Lucca si è costituito nel procedimento come aveva annunciato parlando all’assemblea convocata nell’Oltreserchio dai comitati l’assessore all’ambiente Francesco Raspini. La stessa strada sarà seguita anche dagli altri enti interessati dal progetto, come assicurato nei recenti confronti con i rappresentanti dei comitati che osteggiano il progetto. Ma altri cittadini dell’Oltreserchio – quelli sulle cui teste pende già l’elettrodotto – riuniti nel comitato 2005 insorgono e tornano a chiedere tutele all’amministrazione comunale dopo che Arpat a novembre ha rilevato emissioni superiori ai 3 microtesla tra Maggiano e Nozzano San Pietro. L’azione del Comune non piace a questo gruppo di cittadini, anche perché il nuovo elettrodotto è stato proposto da Terna come alternativa a quello vecchio e esistente, con la promessa che i tralicci alti sulle case sarebbero stati dismessi. Ed è quindi, di nuovo braccio di ferro.
Quella della costituzione in giudizio del Comune è sicuramente una buona notizia per il comitato Starc, sorto contro il progetto del nuovo elettrodotto e i cui membri ora potranno farsi avanti a pieno titolo, al fianco degli enti nell’opposizione al ricorso di Terna, che, come ultima carta ha deciso di rivolgersi al presidente della Repubblica. La palla è subito passata al Tar, dopo una prima risposta della Regione Toscana che ha chiesto e ottenuto la trasposizione al tribunale amministrativo regionale, presentando una puntuale memoria difensiva a sostegno del piano paesaggistico approvato nel marzo dello scorso anno. E’, infatti, contro il Pit che si scaglia Terna, obiettando che il piano è stato approvato successivamente al progetto di riassetto della rete che pure ha avuto un primo ok con il via libera della Vas. Ma il piano paesaggistico introdotto dalla Regione ha valore retroattivo, ed è questo che Terna contesta nel ricorso straordinario al presidente della Repubblica, ora sul tavolo del Tar.
Il comitato 2005 in rivolta. I cittadini che aderiscono al comitato 2005 di Maggiano, invece, insorgono. E chiedono nuovamente all’amministrazione di prendere in considerazione l’elettrodotto che esiste già e pende sulle teste dei cittadini da Maggiano a Farneta. “Leggiamo con molta attenzione – osserva il presidente del comitato, Claudio Villani – della presa di posizione del Comune contro Terna nel suo ricorso al Tar in opposizione al ricorso straordinario al presidente della Repubblica. E’ bello sapere con quanta disponibilità i nostri amministratori si dedichino alla vicenda, mettendo a disposizione anche le risorse degli uffici legali del Comune. E’ lodevole questo sforzo, mirato alla difesa del nostro territorio da uno sfregio ambientale che non si vuole che avvenga. Quando però nel 2007 il nostro Comitato chiese aiuto al Comune di Lucca per essere affiancati nella nostra causa contro la stessa Terna a difesa della salute dei cittadini, non ci fu data risposta, e di fatto restammo come singoli individui di fronte al colosso dell’elettricità. Il Comune non si assunse alcuna responsabilità e non mosse un dito per sostenerci. Le cose, perlomeno fino ad oggi, non sembrano essere cambiate molto”.
“Il dato preoccupante è questo – aggiunge il comitato -: se si tratta di ambiente sono tutti pronti a stracciarsi le vesti, ma se si tratta di tutelare la salute, soprattutto dei bambini esposti a rischio leucemia, tutti si nascondono. Siamo veramente stupiti ed amareggiati da questo atteggiamento, e desideriamo che tutti gli altri nostri concittadini, compresi quelli che si indignano al pensiero di vedere alzarsi minacciosi tralicci all’orizzonte, sappiano che di tralicci come quelli già ce ne sono almeno una ventina, sulle colline panoramiche e difese a spada tratta per altri interventi dalla Sovrintendenza,salvo essersene clamorosamente dimenticati quando Enel al tempo innalzò i mostri di ferro. Comunque la nostra preoccupazione principale riguarda la salute dei residenti che continuiamo a voler difendere con ogni mezzo disponibile”. A questo proposito il comitato fa presente ancora che sono stati registrati “gravi livelli di esposizione ai campi elettromagnetici prodotti dalla linea EL 314 esistente che passa anche sui territori confinanti del pisano.
Sottolineiamo che nel mese di novembre nella nostra zona, sia Maggiano che Nozzano San Pietro l’Arpat ha registrato valori mediani oltre i 3,7 microtesla, contro un valore definito obiettivo di qualità di 3 microtesla. Quindi si tratta del superamento addirittura anche di quel limite (già 7 volte più alto degli 0,4 ammesso come soglia di pericolo e cautela da parte dei migliori studi medico scientifici ) che la legge propone come ridicolo livello di tranquillità”.
“E’ ridicolo – aggiunge Villani – anche in relazione a quei 0,2 microtesla che la Terna stessa garantisce come soglia massima nella zona di S.Alessio, Mutigliano, La Cappella . Inoltre nel monitoraggio si evidenzia come drammaticamente ci siano state punte di oltre 6 microtesla ( il doppio dell’obiettivo di qualità) e non si dice però per quanti giorni tale livello sia stato raggiunto. Il nostro Comitato su questo chiede chiarezza, e poi anche quella forte solidarietà che spesso abbiamo sentito mancare attorno alla salute, bene primario dell’uomo. Vogliamo augurarci che una consapevolezza diffusa e informata possa contribuire a risolvere la nostra situazione e a promuovere ed incoraggiare nuove sensibilità anche all’interno delle nostre istituzioni locali”.