La Data Company conferma i 17 licenziamenti al call center

Fine anno amarissimo per i lavoratori della Data Company: l’azienda ha infatti informato i sindacati di un’imminente riduzione del personale, 17 dipendenti addetti ai servizi di telefonia “inbound”. I committenti principali sono il Banco Popolare e la finanziaria Agos, una volta Agos Ducato, che cambierà fornitore.
“Da quando la Cassa di Risparmio di Lucca con la venuta nel Banco Popolare non ha più la testa a Lucca, anche la assegnazione di questi servizi è diventata più problematica, in queste settimane però anche in questa azienda è arrivato il colpo di grazia – dice Massimiliano Bindocci della Filcams Cgil – Agos ha comunicato di voler far gestire i propri servizi, già ridotti negli ultimi tempi, ad altri call center”. Da qui la decisione dell’azienda di licenziare 17 persone: tra l’altro nel terziario, sotto i 50 dipendenti, l’ammortizzatore sociale in caso di licenziamento è solo la Naspi. Resta inoltre in bilico il futuro dei rimanenti lavoratori, poiché l’azienda è in attesa di conferma di alcuni servizi del Banco Popolare. “Il dramma della disoccupazione dunque colpisce anche le aziende del terziario avanzato, il caso dovrebbe far riflettere perché certe logiche di accentramento, in parte forse anche poco evitabili comportano un impoverimento del territorio”. L’11 gennaio dovrebbe esserci un incontro con i sindacati, che hanno chiesto di poter parlare con il committente e si sono già rivolti alle istituzioni. “In questi casi non è la crisi, perché il lavoro c’è, ma viene spostato altrove. L’assemblea del personale che si è svolta nei giorni scorsi si è resa disponibile ad iniziative di mobilitazione con presidi anche fuori dalle sedi lucchesi di Agos e del Banco Popolare di Lucca perché è quella la sede delle decisioni. È necessario che certe professionalità non siano perse, e che anche il sistema creditizio mantenga il rapporto con il territorio non solo nelle promozioni, ma anche nei fatti”.