Migranti, il Comune frena Fazzi ma lancia nuovi progetti

5 gennaio 2016 | 13:04
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Migranti, il Comune frena Fazzi ma lancia nuovi progetti

di Roberto Salotti
Lucca non farà come Milano, sempre che la proposta dell’assessore meneghino abbia seguito in consiglio comunale. Ma sull’accoglienza dei migranti il Comune non ha intenzione di cedere il passo e si impegna anzi a proseguire in un percorso per favorire l’integrazione e l’inserimento dei richiedenti asilo sul territorio. Tanto che l’assessore Antonio Sichi ha già chiamato all’appello le associazioni di volontariato accreditate a seguire i 140 profughi attualmente ospiti in 17 strutture, invitandole a comunicare nazionalità, età, titoli di studio e eventualmente esperienze lavorative pregresse per creare una sorta di data base a disposizione dell’associazionismo stesso, “il vero tramite con il quale si realizza la piena integrazione sociale e che potrà essere anche lo strumento per quanti vedranno accolta la richiesta di asilo politico per un inserimento lavorativo”.

L’assessore, però, frena sulla proposta dell’ex sindaco Pietro Fazzi che ieri sera (4 gennaio), per l’appunto, ha rilanciato l’idea dell’assessore al sociale del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino che prevederebbe, per le famiglie, la possibilità di ospitare migranti dietro un rimborso mensile (Leggi). L’apertura di Fazzi a questa possibilità e la relativa richiesta al sindaco di valutarla attentamente è diventata “virale” dopo essere postata su Facebook, e “spammata” in gruppi e forum. Dove sono piovute, come al solito, anche critiche roventi e insulti che purtroppo denotano, se fosse stato ancora necessario, la mancanza di serenità nel confronto politico sul tema dell’accoglienza.
Per Sichi “la proposta di Fazzi è interessante, ma Lucca non è Milano. Non si tratta ovviamente soltanto di dimensioni anche se semmai c’è da dire che i numeri del capoluogo lombardo potrebbero rendere più fattibili che a Lucca le proposte dell’assessore. Da noi e più in generale in Toscana si è privilegiato un altro modello di accoglienza e credo che i risultati siano apprezzabili da tutti, al di là delle polemiche. In più, le associazioni di volontariato ormai hanno un’impronta ben precisa: si è scelto, infatti, di favorire piccoli gruppi ospiti in strutture adeguate e seguiti nel loro inserimento, regolato da un preciso protocollo che fissa i ruoli delle parti in causa. Snaturarlo, in questo senso, credo che potrebbe avere effetti più negativi che positivi. Senza considerare due questioni fondamentali: i rimborsi eventuali per le famiglie chi li paga? Il Comune? E poi: per migranti ospitati singolarmente e sparsi sul territorio difficilmente potranno essere trovate associazioni accreditate per seguirli nel loro inserimento. Il rischio che vedo è duplice: che molti privati ci vedano un business e che i migranti vengano abbandonati a loro stessi, contribuendo a creare situazioni di marginalità che non garantiscono invece quel percorso che come Comune di Lucca abbiamo avviato. Con numeri importanti”.
L’assessore si riferisce in particolare ai progetti di lavoro socialmente utile in cui attualmente sono impegnati – soltanto a Lucca – 81 dei 140 migranti presenti. “In proporzione la percentuale è di quasi il 60% – spiega – Una città come la nostra, in proporzione, fa molto di più rispetto a realtà più grandi anche molto vicine a noi. Penso ad esempio a Genova, dove saranno impegnati nei lavori utili 100 migranti, ma quella è una città con quasi 500mila abitanti complessivi”.
E a Lucca il numero di richiedenti asilo che saranno impegnati in opere socialmente utili potrebbe salire già nei primi mesi dell’anno. Intanto, qualche ospite è andato perfino oltre mettendosi a disposizione delle stesse associazioni impegnate sul territorio per l’accoglienza. E’ il caso di un ospite afgano, 50 anni, professione farmacista. Ora collabora e dà una mano ai volontari della Croce Verde di Ponte a Moriano, che l’hanno accolto a braccia aperte.
“E’ questo il vero modello di integrazione, la ricetta giusta – osserva ancora l’assessore Sichi – che potrebbe valere per tanti altri migranti presenti sul territorio. Gli esempi sono già diversi ed è per questo che vogliamo realizzare un data base anche delle professionalità presenti nelle strutture di accoglienza in modo che possano essere messe a disposizione intanto del volontariato. Il radicamento delle associazioni sul territorio e spesse volte la loro trasversalità può essere anche lo strumento per attuare una integrazione piena per quanti vedranno accolta la loro richiesta di asilo”.
A dirla tutta la possibilità per le famiglie di ospitare un migrante in casa in Toscana c’è già ma non se n’è accorto quasi nessuno. Una possibilità data con decreto del presidente che ha fissato anche un rimborso giornaliero di circa 16 euro al giorno per ogni richiedente asilo ospitato. Una iniziativa che ha avuto scarsissimo seguito a Lucca, città da cui è arrivata una sola richiesta. “Anche questo – spiega Sichi – dimostra che da noi questa possibilità non può essere percorsa e che si è tracciato un percorso ben preciso che vogliamo proseguire”.
Sul fronte dell’accoglienza, sono molte le questioni da affrontare in questo inizio 2016. A cominciare dalla questione del campo di accoglienza temporaneo gestito dalla Croce Rossa Italiana di Lucca alle Tagliate: “Il lavoro svolto dalla Cri è veramente egregio – osserva Sichi -, ma secondo noi è necessario creare un secondo campo in un altro Comune. Starà eventualmente alla prefettura trovare se indispensabile una soluzione”.