Rifiuti indifferenziati, proteste per bidone troppo piccolo
E l’indifferenziato dove lo metto se mi resta fuori dal bidone? È il problema che sta attanagliando dallo scorso 7 di gennaio molti cittadini di Lucca, tutti coloro che non riescono a infilare i propri rifiuti indifferenziati nel bidoncino grigio, quella dove va tutto ciò che in teoria non può essere riciclato e che rimane fuori dagli altri quattro.
La questione è semplice: se una parte del rifiuto indifferenziato rimane fuori dal bidone, anche appoggiato accanto al cassoncino in un sacchetto ulteriore, l’operatore ecologico non lo prende, vuota il bidone e lascia lì ciò che è fuori da quel volume e quindi i sacchetti in eccesso rimangono in collo al cittadino che non sa come smaltirli. Ma Sistema Ambiente arriva subito a precisare: “Un bidoncino da 25 litri per una utenza domestica è più che sufficiente”
“Il problema è scattato – racconta tuttavia Roberto Mori, residente nel popoloso quartiere dell’Arancio – da quando il comune il 7 gennaio scorso ha fatto l’ordinanza con cui istituiva la tariffa puntuale per quanto riguarda la frazione indifferenziata dei rifiuti. Sistema Ambiente l’azienda dei rifiuti lucchese ha consegnato il bidoncino grigio nuovo con il codice a barre e poi sono cominciati i problemi. Più di una volta, sia io che altri cittadini nelle ultime settimane ci siamo trovati al mattino i rifiuti che erano fuori dal bidone abbandonato sulla strada, mentre il bidoncino era stato vuotato. Ho provato – continua Mori – a parlare con Sistema Ambiente. Al telefono gli operatori mi hanno risposto in modo aleatorio, poi insistendo uno mi ha consigliato di provare ad accatastare tutti i sacchetti di rifiuto indifferenziato sopra il bidone sperando che l’operatore mosso a compassione, mi portasse via tutto, invece non ha funzionato neppure questa soluzione. Allora non riuscendo a smaltire questi rifiuti indifferenziati, che ho ancora a casa mia, ha provato a scrivere anche due mail al direttore di Sistema Ambiente, che non si è neppure degnato di rispondermi”.
“Parlando con gli operatori al telefono ho capito alcune cose”, spiega Mori. “Con l’ordinanza del 7 gennaio è stato istituita la tariffa puntuale e il bidone con il codice a barre per l’indifferenziato – dice ancora l’utente – servirà per contare il numero di svuotamenti in un anno che fa un cittadino, se poi saranno meno di 52 si potrebbe anche ottenere uno sconto sulla parte variabile della tariffa. Il problema è che il bidone è particolarmente piccolo e quindi è facile alle volte avere rifiuti che rimangono fuori, e qui nasce il problema. Per questo motivo avevo anche provato a chiedere un bidone più grande che però mi è stato detto che non esiste per l’indifferenziato delle utenze domestiche”.
Una situazione che sicuramente è assai difficile per molti cittadini che ora evidentemente sono costretti a lottare con un servizio insufficiente almeno stando ai racconti degli utenti, per quanto riguarda i rifiuti indifferenziati, che comunque, conviene ricordarlo sono tra i più costosi da smaltire. Costi e statistiche a parte il problema rimane, chi ha un po’ più di indifferenziato del previsto come deve fare a smaltirlo? E qui ritorna a parlare Mori che spiega: “Per cercare di disfarmi in modo lecito di questi sacchetti di rifiuto indifferenziato ho provato a capire come potevo fare e alla fine ho scoperto che il problema è assai più complesso. Il cittadino in questi casi con l’indifferenziato ha tre strade. La prima prevede che tu te lo tenga in casa e ogni giorno utile tu lo esponga, sperando che prima o poi un operatore ecologico lo porti via, il secondo prevede che il cittadino si ingegni come può ricorrendo a soluzioni illegali, che sicuramente non consiglio e non pratico, ma che purtroppo in molto valutano come soluzione lasciando il sacchetto dove capita. L’altra è quella di provare ad andare all’isola ecologica a portare il rifiuto indifferenziato, che però potrebbero anche non essere accettato nella struttura, fermo restando che è assurdo – conclude Mori – visto che noi si paga una tariffa a Sistema Ambiente in cambio di un servizio di igiene ambientale che per altro viene esercitato in regime monopolistico, dover andare fino alla stazione ecologica con i propri mezzi per lasciare un sacchetto di indifferenziato”.
Non tarda ad arrivare la posizione di Sistema Ambiente che precisa: “Un bindoncino da 25 litri per l’indifferenziata appare più che sufficiente per una utenza domestica. Se non lo è, significa che si differenzia male”, sottolinea l’azienda dei rifiuti. “Alcune tipologie di rifiuti, come i pannoloni, possono essere lasciati fuori dal bindocini e ritirati dall’operatore – spiega Sistema Ambiente -: già dalla prossima settimana invieremo alle famiglie le etichette con su scritto Rsu autorizzato da apporre sui sacchetti fuori dal bidoncino dell’indifferenziato per la raccolta dei pannoloni. Quelli potranno essere lasciati a fianco del bidoncino e saranno ritirati non solo il giovedì ma anche il lunedì mattina”.