Una scuola per l’Hospitality management a Lucca

15 gennaio 2016 | 16:05
Share0
Una scuola per l’Hospitality management a Lucca

Al via a febbraio il percorso biennale di formazione specializzata in hospitality management: borse di studio per reddito e merito ai corsisti che sceglieranno di intraprendere il programma di istruzione terziaria alternativo all’università. Il progetto, che rappresenta un’assoluta innovazione per il territorio della provincia, è stato presentato questo pomeriggio (15 gennaio) a Palazzo Ducale, dall’assessore regionale all’istruzione, Cristina Grieco, che ha fortemente voluto l’inserimento dei percorsi Its nella rete formativa toscana, il consigliere provinciale con delega alla formazione, Nicola Boggi, l’ex assessore provinciale all’istruzione, Mario Regoli, la dirigente dell’Istituto Pertini di Lucca, Daniela Venturi, il docente dell’Isi Piaggia di Viareggio, Andrea Guastini e i rappresentanti degli altri soggetti coinvolti nell’iniziativa.

“Si tratta di un’attività su cui la Regione punta molto – ha spiegato Cristina Grieco – e rappresenta uno degli obiettivi strategici della legislatura sul piano dell’istruzione. Due gli aspetti su cui dobbiamo lavorare: il tasso di dispersione scolastica e la percentuale di laureati che rimane ancora al di sotto della media europea. Il sistema Its è la gamba dell’istruzione terziaria che deve necessariamente essere sviluppata per rimetterci in pari con gli altri Paesi: si tratta di un canale alternativo all’università, ma non secondario. A livello nazionale come regionale – ha chiarito – dobbiamo concentrare gli sforzi sull’irrobustimento dei percorsi di istruzione tecnica e professionale in modo da conferirgli l’adeguata dignità e porre fine alla gerarchizzazione dei saperi. Tale sistema, se gestito efficientemente, può anche rappresentare un’attrattiva per investimenti sul territorio – ha concluso – inoltre, in base ad un monitoraggio nazionale questi percorsi saranno valutati sul versante dei risultati e riceveranno le risorse che meritano”. L’assessore ha anche fatto sapere che in Regione è al vaglio una proposta per consentire agli studenti usciti dal terzo anno di istituto professionale e quindi non in possesso di diploma di maturità di accedere al percorso Its attraverso la frequenza di un anno di Ifts (Istruzione e formazione tecnica superiore). L’istituto tecnico superiore lucchese offre corsi specializzati a 20 studenti under 30, privilegiando quelli in possesso di diploma nel settore turistico e alberghiero, garantendo loro, oltre alla realizzazione di specifici programmi didattici, anche la partecipazione a tirocini nazionali ed internazionali e work project nelle aziende per un totale di 900 ore sulle 2.000 complessive. Sede principale delle lezioni sarà l’Istituto Pertini e saranno messi a disposizione degli iscritti tutti i servizi di eccellenza della Fondazione Campus. Al termine del biennio sarà rilasciato un diploma statale di Tecnico Superiore per le strutture turistico-ricettive, riconosciuto a livello europeo. Obiettivo fondamentale del percorso è quello di fornire agli studenti un bagaglio di competenze tale da assicurare loro un sicuro sbocco professionale post-diploma. I corsi partiranno nel mese di febbraio: al momento l’organizzazione sta gestendo la fase di raccolta delle domande di iscrizione. “Per capire quali fossero le competenze più importanti da sviluppare – ha spiegato Valentina Giannessi, della Fondazione Campus – abbiamo promosso un confronto diretto e continuo con le strutture ricettive e abbiamo capito che era necessario puntare sulla creazione di abilità di base nel campo del front office, per poi prevedere lo sviluppo di capacità aggiuntive, per chi sarà interessato, nel settore della promozione strategica intesa come marketing e nuove tecnologie”.
“Un appiattimento sull’istruzione liceale non è giusto – ha dichiarato Daniela Venturi – è necessario un rilancio dei percorsi di istruzione professionale e tecnica, che passi proprio dalla dimostrazione che da queste scuole è possibile uscire con una valida preparazione per il mondo del lavoro”.
Per quanto riguarda le agevolazioni economiche, saranno messi a disposizione dall’Its 2.500 euro annui da ripartire in base al numero degli iscritti che presentino un reddito inferiore a 21.000 euro, cui andranno ad aggiungersi 2 borse di studio da 1.000 euro ciascuna da assegnare ai candidati più meritevoli, che abbiano terminato il precedente percorso di istruzione con votazione non inferiore a 70/100. Il costo complessivo del corso è di 500 euro annui.
“Gli elementi fondamentali del sistema Its – ha osservato Regoli- sono l’alto numero di studenti che poi si inseriscono immediatamente sul mercato del lavoro e la collaborazione innovativa fra istruzione pubblica e soggetti privati, i quali riescono ad indirizzare la formazione verso la creazione di curriculum che rendano i partecipanti più appetibili sul mercato. Indubbiamente a livello regionale è stato compreso che servivano le specifiche competenze lucchesi affinché il progetto potesse avere successo”.
Tre gli Its presenti a livello regionale: insieme a quello di Lucca, sono attivi un corso per il recupero e la valorizzazione del patrimonio architettonico a Firenze e un corso di produzione di artefatti artistici ad Arezzo. L’Its lucchese, nato grazie alla Fondazione regionale Its, è stato progettato dalla Fondazione Campus in qualità di rappresentante del gruppo di coordinamento per l’area di Lucca, con la collaborazione di altri 8 soggetti: Una Hotels & Resort, Isi Pertini, Isi Carlo Piaggia di Viareggio, Isi Barga, istituto Matteotti di Pisa e agenzie formative per-corso, Cescot Toscana nord e So.Ge.Se.Ter.
“Questo sistema – ha commentato Boggi- è la dimostrazione di un’idea di amministrazione pubblica moderna, di un ente provinciale dalle porte aperte. I risultati di oggi discendono dalla grande professionalità degli operatori del settore e da un’idea avanzata di istruzione che si proietta ben al di là del percorso di formazione superiore. Intendiamo seguire il modello dei nostri predecessori ed accendere un focus istituzionale sulle buone pratiche per svolgere un ruolo di ponte fra istruzione superiore e Regione”.

Jasmine Cinquini