Scissione Gesam, Angelini: da Comune scelte suicide

16 gennaio 2016 | 11:11
Share0
Scissione Gesam, Angelini: da Comune scelte suicide

No alla scissione “asimmetrica” di Gesam Spa fra reti e vendita del gas in vista della gara unica provinciale. Lo ribadiscono, insieme, Piero Angelini, consigliere di Governare Lucca e Laura Giorgi del Movimento Cinque Stelle, che riportano in primo piano dell’agenda politica il problema che si porrebbe dallo scorporo di Gesam Gas & Luce dalla Gesam Spa, riportandola sotto il controllo diretto della Lucca Holding. Per entrambi, infatti, l’operazione è uno “scippo” di beni comuni della comunità lucchese per dar seguito a politiche regionali di accentramento.

Sono dure e dirette le parole del professor Angelini, nei confronti delle scelte dell’amministrazione Tambellini, pronte ad approdare in consiglio comunale per dare attuazione alla delibera sulla riorganizzazione delle società partecipate già votata in autunno. “Innanzitutto – dice Angelini – la scissione asimmetrica della società è destinata a compromettere la gara e tanto più la vittoria della stessa. Gesam Spa, infatti, è proprietaria di circa il 40 per cento della rete provinciale e per partecipare alla gara deve dare garanzie per poter acquisire, in caso di vittoria, il restante 60 per cento. Una rete, quella non detenuta da Gesam Spa, usurata e di minor valore, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 100 milioni di euro. Ebbene, se la Gesam Spa mantenesse le sue partecipate e in particolare Gesam Gas & Luce, che ha un valore stimato intorno al 20 milioni di euro, potrebbe affrontare la gara con la garanzia di un patrimonio di 100 milioni di euro che le permetterebbe di presentarsi a un fondo o al sistema delle banche per ottenere un mutuo per l’acquisto delle reti restanti con l’obbligo di restituire solo gli interessi. Inoltre la società avrebbe un utile maggiore dell’attuale, intorno ai 4,5 milioni di euro che permetterebbe di pagare non solo gli interessi ma anche di garantire al Comune utili importanti per i prossimi 12 anni”.
Per Angelini, peraltro, non ci sarebbe neanche un obbligo giuridico, come afferma l’amministrazione comunale, alla scissione di Gesam Luce e Gas determinata dalla mancanza dei requisiti di affidamento previsto dall’ordinamento europeo che prevederebbero una gara ad evidenza pubblica: “La direttiva infatti – dice Angelini – cui si riferisce il Comune non è ancora efficace ed è in corso di approvazione in Parlamento, tramite una legge delega che ne ritarderà il recepimento nel nostro paese. Sarebbe stato meglio attendere le previsioni del recepimento per capire fino a che punto è previsto il divieto di partecipazione di privati in società titolari di servizi pubblici”.
Importanti, secondo Angelini, sono anche le implicazioni successive alla scissione e in vista della gara. “Se si fa la scissione infatti – dice Angelini – Gesam Spa non potrà partecipare alla gara senza un aumento di capitale, che il Comune non farà. A quel punto le scelte sono due: o Toscana Energia conferirà le sue reti in Gesam Spa, acquisendo una larga maggioranza della società, magari facendo precedere all’operazione una acquisizione di parte delle quote del Comune che lo stesso utilizzerebbe per investimenti nell’ultimo anno di amministrazione Tambellini. Oppure il sindaco si convince a non partecipare alla gara lasciiando campo libero ai partecipanti e assicurandosi così il 60 per cento del valore industriale delle reti, cioè circa 40 milioni di euro”. “Sarebbe – commenta Angelini – la distruzione di un patrimonio cittadino, la perdita di caratteristiche di lucchesità che potrebbe giovare solo a Toscana Energia e a un certo sistema di potere regionale del Pd, compromettendo economia e lavoro in città”. E questo lo dimostrerebbe anche lo sciopero indetto dai dipendenti Gesam preoccupati per il loro futuro: “I contratti non vengono rinnovati – spiega Angelini – perché ancora il Comune non ha chiaro quello che succederà. Ma è evidente che il Comune vuole fare tutt’altro che difendere la propria partecipazione societaria in Gesam Spa”.
Intanto, nelle more della decisione, secondo Angelini si consolida il rapporto di forza di Toscana Energia: “L’annuncio della scissione – dice Angelini – ha creato da subito un effetto negativo perché pone il Comune in una situazione di debolezza nei confronti di Toscana Energia che può ora scegliere le strategie a lei più convenienti. Il tutto senza affermare che quanto deciso dall’amministrzione è determinata da motivi politici che sono evidenti ma giustificati da un presunto stato di necessità che in effetti non esiste. E questo è mancanza di trasparenza, da parte della stessa amministrazione e dello stesso sindaco che ha detto che mai si sarebbe fatta la Coop a San Filippo e poi l’ha fatta e che ha portato avanti un progetto da 5 milioni di euro per piazzale Verdi per lavori che valevano circa un milione”.
Sulla trasparenza si incentrano anche le critiche dei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle: “La scorrettezza maggiore – dice – al di là del merito, è il tentativo di manipolazione delle persone. Qualsiasi decisione, infatti, la potremmo accettare ma questo camminare a salti e secondo la convenienza non lo accettiamo, a partire dal fatto che, nelle delibere dello scorso 29 dicembre, si parla dell’attività di pianificazione delle reti che deve essere materia di consiglio comunale”. Un attivista del Movimento riferisce poi di una telefonata all’amministratore unico di Lucca Holding, Andrea Bortoli: “Secondo Bortoli – dice – le trattative con Toscana Energia stanno procedendo e si sta valutando se nell’accordo Toscana Energia si impegna all’aumento di capitale, cosa che confermerebbe la prima ipotesi indicata da Angelini”. “Inoltre – prosegue l’attivista – Polo Energy, va chiuso perchè ha più amministratori che dipendenti. La delibera del marzo 2015 prevedeva acquisto del 10 per cento di proprietà di Cipriano Costruzioni e poi incorporazione nelle Lucca Comics and Games. Ma Cipriano non può vendere essendo in amministrazione controllata, quindi o entro febbraio il liquidatore mette all’asta la quota e Lucca Holding la compra oppure si dovrà liquidare la società”.
A chiudere sono le parole del professor Angelini che annuncia altre battaglie sui temi dell’urbanistica, dell’acqua e dei servizi pubblici in generale: “Tambellini – commenta – è sicuramente una persona onesta, nel senso che non fa queste cose per ottenere favori personali. Ma è carente di onestà politica perché fa parte di un potere regionale che per rafforzarsi è disposto a sacrificare i beni comuni a tutti i cittadini”.

Enrico Pace