Gesam, presidio sotto al Comune. Ultimatum al sindaco

20 gennaio 2016 | 09:14
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Gesam, presidio sotto al Comune. Ultimatum al sindaco
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Gesam, presidio sotto al Comune. Ultimatum al sindaco
Gesam, presidio sotto al Comune. Ultimatum al sindaco
Gesam, presidio sotto al Comune. Ultimatum al sindaco
Gesam, presidio sotto al Comune. Ultimatum al sindaco

Sono arrivati in centro storico dietro agli striscioni di protesta e facendosi strada al suono dei fischietti, da Porta San Pietro fino a via Santa Giustina, dove è scattato il presidio sotto Palazzo Orsetti. I dipendenti di Gesam Spa con i loro sindacati hanno trasformato la giornata di sciopero nazionale in una occasione per manifestare tutto il loro malcontento riguardo alla decisione dell’amministrazione comunale di scindere la partecipate in due nuove società, separando la gestione della rete dal ramo operativo dei servizi indispensabili.

E a pochi giorni dalla fase decisiva, attesa per la fine del mese, i dipendenti hanno organizzato una manifestazione per ribadire il loro no all’operazione e per esprimere tutti i loro timori sul futuro. Qualcuno è arrivato perfino con l’epitaffio “Gesam è morta”, tanti altri hanno imbracciato cartelli e striscioni per strillare la loro contrarietà, dietro alle bandiere dei sindacati in prima linea da mesi nell’opporsi all’operazione. Una delegazione composta da parte delle rsu e dai segretari provinciali di Paolo Bruni per Filctem Cgil, Andrea Satti di Cisl Femca e Massimo Graziani di UilTec, alla fine sono stati ricevuti a palazzo dal sindaco Alessandro Tambellini. Dopo l’incontro, durato circa un’ora e mezza, sono emerse alcune proposte. Il sindaco in particolare ha accettato la richiesta dei sindacalisti di convocare entro 10 giorni un tavolo a cui siano presenti le parti sociali, l’amministrazione e l’azienda. Inoltre, i sindacati hanno anche chiesto di congelare tutte le procedure relative ai lavoratori e alle modifiche statutarie dell’azienda prima di arrivare ad un accordo. Tambellini su alcune delle questioni più cogenti ha detto di non essere al corrente, in particolare sul problema dei contributi e del contratto per i lavoratori che dovrebbero transitare nel nuovo soggetto gestore della rete del gas. Per quanto riguarda invece i dipendenti che dovrebbero passare a Lucca Holding, i sindacati hanno chiesto al sindaco di trovare un accordo con un piano industriale per garantire l’occupazione e i livelli retributivi dei lavoratori che sono circa 28.
“Comprendo la preoccupazione dei lavoratori – ha detto a questo riguardo il sindaco Alessandro Tambellini – in merito al loro futuro e a quello delle loro famiglie, ma mi sento di rassicurarli non in maniera generica, bensì sulla base di un comportamento che l’amministrazione ha tenuto fin qui, e che intende proseguire, in merito alla tutela del lavoro all’interno delle società partecipate. In questi anni di governo della città abbiamo infatti affrontato e portato avanti operazioni complesse nell’ambito delle società a partecipazione diretta del Comune, ma non abbiamo mai messo nessuno alla porta, e non intendiamo certo cominciare a farlo adesso”.
Nel corso dell’incontro i rappresentanti dei lavoratori hanno espresso tutta la loro preoccupazione per il futuro dei dipendenti di Gesam, in vista della scissione della società partecipata dal Comune in due nuove società che separerà il ramo che gestisce la rete da quello che gestisce i servizi legati ai cimiteri, all’illuminazione pubblica, ai contratti Sinergo e Calore, “e alla quale – ha detto il sindaco – non è escluso possano essere affidati anche altri servizi essenziali per il territorio, naturalmente con il bilancio che dovrà essere almeno in pareggio”.
I rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e della Rsu aziendale hanno posto al sindaco una serie di questioni specifiche sul futuro dei dipendenti di Gesam relative tra l’altro al regime previdenziale prima e dopo la gara del gas e alla perimetrazione delle due società dopo la scissione, chiedendo anche di valutare la possibilità di istituire un tavolo di confronto a cui siedano contemporaneamente l’azienda, i lavoratori e l’amministrazione comunale.
Il sindaco ha raccolto tutte le sollecitazioni dei rappresentanti dei lavoratori, prendendosi l’impegno a riconvocarli in Comune fra una decina di giorni.
“Se in dieci giorni non si sblocca la situazione – hanno detto i sindacati confederali – torneremo a manifestare sotto il Comune”. La mattinata era cominciata all’insegna della tensione. “Con la gara che sarebbe dovuta scattare lo scorso settembre e che prevede la divisione di Gesam in due tronconi, con una parte che diventa il soggetto che andrà a gara per la gestione della rete gas, e l’altra che non si occupa del gas riassorbita da Lucca Holding, la posizione dei lavoratori si complica – incalzano i sindacati delle sigle confederali -. Ci sono in particolare i dipendenti della divisione Reti Gas, al 59 per cento del Comune di Lucca, per lo 0,31 per cento di Capannori e il 40 per cento di Toscana Energia, che nel passaggio al nuovo gestore rischiano di perdere tutti gli scatti di anzianità e i contributi maturati in Indap, che dovrebbero essere riscattati in Inps in modo estremamente oneroso. I lavoratori poi rischiano anche di aperdere parte del salario perché oltre a parte del salario visto che il nuovo soggetto al momento potrebbe licenziare e riassumere avvalendosi del job act. per scongiurare questo avevamo cheisto di procedere con le modalità della cessione del ramo di azienda come previsto dal 2112 del codice civile. questo permetterebbe di continuare ad avere un contratto in continuità, ma da Gesma ci hanno risposto che non intendono farlo”.
“Questi lavoratori – spiegano  Bruni, Satti e Graziani- sono circa 40 e per loro questo passaggio potrebbe significare oltre alla perdita di salario sugli scatti, spostare i termini della pensione almeno che non riscattino i contributi in Inps. Per alcuni lavoratori della Rete gas si rischia addirittura di spostare la pensione di 7-8 anni e attendere il termine dei 68 anni. Abbiamo chiesto di applicare le procedure della cessione di ramo di azienda che metterebbe in sicurezza la situazione”. “Per i rimanenti lavoratori – proseguono le sigle – si è ipotizzato l’ingresso in Lucca Holding che riassorbirà tutti i servizi non legati al gas. Ma c’è il rischio – sottolineano i sindacati – che alla fine non vi sia la copertura economica per garantire il posto di lavoro”.
Al presidio ha partecipato anche il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Alternativa Civica Centrodestra, Marco Martinelli, per manifestare la propria solidarietà e vicinanza ai lavoratori. Da sempre contrario, come larga parte dell’opposizione, alla scissione Gesam Martinelli ha rinnovato l’impegno nella battaglia contro il progetto voluto dall’amministrazione comunale. Secondo cui, però, in vista della gara per la gestione della rete del Gas, la divisione dei due rami Gesam è indispensabile alla sua stessa sopravvivenza. “Tambellini su Gesam smentisce quanto da lui sottoscritto nel programma presentato ai cittadini nel 2012”. Incalza invece Marco Martinelli in mezzo al presidio di protesta dei lavoratori. “Infatti – aggiunge – nel programma elettorale di Tambellini si legge ‘fatta eccezione per le società che gestiscono i principali servizi (acqua, rifiuti, gas, trasporti) occorrerà ricondurre a una sobria gestione in house, direttamente affidata alla struttura comunale, quei servizi pubblici che hanno senz’altro una rilevanza economica, ma la cui prestazione, per loro intrinseca caratteristica, non richiede alcun management di impresa’. Invece – attacca Martinelli – contrariamente a quanto sottoscritto con gli elettori Tambellini riporta in house i servizi di Gesam energia, mettendo a rischio i futuri investimenti con conseguenze negative sulle aziende locali dell’indotto e sull’occupazione”. Martinelli pone l’accento sull’importanza che il gruppo Gesam riveste nella città sia dal punto di vista del servizio, sia dell’occupazione creata negli anni e per il ruolo sociale che svolge “questa azienda rappresenta una ricchezza per il nostro territorio, sviluppa l’economia locale, costituisce un importante bacino di posti di lavoro per le famiglie lucchesi, contribuisce ad un notevole ritorno economico annuale per le casse comunali”. “E’ in gioco il futuro della città – conclude Martinelli – la Gesam deve rimanere un patrimonio del nostro territorio da salvaguardare e difendere altrimenti Lucca e i lucchesi perderanno la loro autonomia a favore di realtà e voleri politici esterni”.

FOTO – Il presidio dei dipendenti sotto il Comune