Stop fino a 3 anni a nuovi bar e paninoteche: ecco dove

22 gennaio 2016 | 15:57
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Stop fino a 3 anni a nuovi bar e paninoteche: ecco dove

di Paolo Lazzari
Stop fino al 31 dicembre 2018 per nuovi bar e paninoteche nel vero cuore del centro storico (la zona A individuata dal regolamento del Commercio in vigore) e fino al 31 dicembre 2017 per quelli nella fascia più esterna della città (zona B). Questo il contenuto della moratoria passata oggi in seno alla commissione commercio del Comune di Lucca: la notizia era ormai nota (Leggi), ma adesso, in attesa dell’approvazione da parte del consiglio comunale, tempi e modalità sono stati stabiliti.

La proposta di delibera congela infatti l’apertura di nuovi esercizi nelle due fasce: la zona “B” è quella più esterna, comprendente l’area del centro storico ed i relativi spalti ed è delimitata all’interno dei viali della circonvallazione; la zona “A”, invece, riguarda l’area compresa all’interno del perimetro delimitato dalle seguenti piazze: piazza S. Maria del Borgo lato sud, via del Gonfalone, via della Zecca, piazza della Madonna dello Stellario, via del Fosso, un breve tratto di via Elisa, via santa Croce, piazza S. Maria Foris porta lato nord ovest, via della Rosa, piazzetta della Rosa, corso Garibaldi, via della Corticella, piazza San Romano lato nord, via del Ghironcello, piazza della Magione lato nord ovest, via Vittorio Emanuele, via del Crocifisso, via S. Paolino, piazzale Verdi lato est, via Pelleria, via Galli Tassi, via S. Giustina, via del Loreto, via San Giorgio, via Cesare Battisti, via San Frediano, via Cavallerizza. In questa zona nuove attività di somministrazione sono vietate fino alle fine del 2018. Ma il provvedimento toccherà anche le attività che stanno aprendo: non potranno utilizzare il suolo pubblico prima della fine del 2018.
Il provvedimento, che appunto passerà in consiglio comunale per l’approvazione definitiva, trova la sua ratio di fondo nelle ragioni di decoro urbano e tutela del centro storico: “L’intento è quello di evitare che i nuovi esercizi, aprendo, cannibalizzino i negozi storici – spiega l’assessore Giovanni Lemucchi – perché non vogliamo che la città diventi una paninoteca a cielo aperto”.
Particolare importante: il documento si traduce in una moratoria sull’apertura delle nuove attività di cui ai punti 1 e 2 dell’allegato al regolamento comunale sugli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande – quelli che riguardano gli esercizi come bar e paninoteche – lasciando invece inviolati quelli di cui al punto 3, ovvero i ristoranti, le trattorie, le pizzerie.
“Ci stiamo muovendo verso un piano delle funzioni preciso per il centro storico – prosegue Lemucchi – un qualcosa che è stato adottato anche in altre città, come Pisa e Firenze, ma per motivazioni differenti, perché in quei casi si parla di motivi di ordine pubblico”.
Il tema forte è dunque quello della tutela delle attività tradizionali, quelle che valgono a caratterizzare peculiarmente il centro di Lucca: negli ultimi 2-3 anni – si evidenzia in seno alla commissione – i nuovi esercizi di somministrazione hanno aperto là dove in precedenza sorgevano negozi tradizionali (come quelli di abbigliamento) e molto spesso sottoscrivendo contratti di breve durata. Una situazione, quella in parola, che ha costretto a virare verso un intervento rapido e drastico: “Abbiamo deciso di lasciare indenni le attività di cui al punto 3, ovvero ristoranti pizzerie e trattorie – precisa Lemucchi – perché dietro l’apertura di un ristorante, ad esempio, c’è un investimento di proporzioni molto importanti e perché, proprio per la natura di queste attività, abbiamo ragione di credere che durino nel tempo. Il provvedimento serve per tutelare i consumatori in primis”.
Particolare importante, la delibera prevede, che non sia possibile chiedere di trasferirsi dalla zona B a quella A individuate dal regolamento del commercio attualmente in essere. Sarà invece possibile, all’occorrenza, chiedere di transitare dalla A alla B.
Approvati, in seno alla commissione, gli emendamenti proposti da Forza Italia, a firma Marco Martinelli, relativamente al fatto che non soggiacciano alla moratoria i trasferimenti di attività all’interno dello stesso ambito e, inoltre, uno relativo alla non concessione del suolo pubblico per gli esercizi rientranti in tutte e tre le categorie suindicate che avviino la loro attività negli ambiti “A” e “B” a far data dall’esecutività del provvedimento (Leggi).
Le novità però non finiscono qui: la delibera concede un margine di 60 giorni dal momento della sua approvazione per poter completare le opere già iniziate ed arrivare alla presentazione della Scia. Le nuove attività – e questo vale per tutte e tre le categorie di cui sopra- apriranno senza poter ottenere il suolo pubblico fino al 31 dicembre 2018. Gli uffici comunali evidenziano come si tratti di un provvedimento comunque di natura provvisoria e delimitato in ambito territoriale. Al termine della seduta i voti favorevoli sono 4, mentre si astengono i consiglieri Macera e Leone.