Franchi: “Potenziare ferrovie, no agli assi viari”

23 gennaio 2016 | 12:29
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Franchi: “Potenziare ferrovie, no agli assi viari”

Anche il sindacalista Umberto Franchi interviene sul tema degli assi viari e critica l’interpretazione data dal “passaggio” al consiglio superiore dei lavori pubblici. “Quello che emerse con chiarezza alla conclusione dell’inchiesta pubblica promossa dalla Provincia di Lucca – ricorda Franchi – vide il progetto sugli assi viari (nord/sud- est/ovest) illustrato dai tecnici dell’Anas, come una superstrada sopraelevata che varia da due a cinque metri, che, se veniva realizzata, avrebbe portato ulteriore “sconquassi” territoriali ed ambientali, attraverso ponti, sottopassi, cavalcavia, strade vicino alle abitazioni, paesi tagliati in due (come Capannori e Tassignano)”.

“Ora in questo contesto – proseguee – abbiamo la decisione del Consiglio superiore dei lavori pubblici, che da il via alla tangenziale dell’Anas anche se legata ad una serie di prescrizioni da rispettare prima di arrivare al progetto definitivo. Ma io non credo che dalla lettura delle modifiche e di quanto disposto dal consiglio superiore dei lavori pubblici emerga un quadro di interventi capaci di rendere l’opera compatibile con gli aspetti geologici, ambientali e di prevenzione dai rischi per la salute. Anche la proposta di cancellazione del sottopasso dell’acquedotto del Nottolini sostituendola con delle corsie che passano sotto le arcate del monumento sembra più un rimedio finalizzato solo a risparmiare sui costi , mentre la soluzione sarà peggiore che della realizzazione del sottopasso. Occorre allora ribadire che l’arteria “sopraelevata”, non svincolerà il traffico dei privati cittadini costretti a percorrere le strade di sempre per recarsi nei luoghi di lavoro, dei servizi e nei centri commerciali, eccetera, mentre per quanto riguarda il risparmio dei tempi di percorso per le merci trasportate su gomma, sappiamo che è ben poca cosa rispetto all’ulteriore inquinamento ambientale, distruzione di un paesaggio naturalistico come quello dei laghetti di Lammari e dell’acquedotto Nottolini”.
“Ora nelle interviste ai giornali – commenta – i vari sindaci ed amministratori locali (ad eccezione di Menesini) si dicono molto felici delle decisioni ed aspettano con ansia la formalizzazione del finanziamento da parte del Cipe. Ma veramente i nostri amministratori credono che tutta la popolazione, tutto il territorio auspichi la realizzazione degli assi viari? C’è da domandarsi ma in che mondo vivono? Ma dove è andata a finire la battaglia svolta unitariamente dalle istituzioni e dalle popolazioni locali, nei confronti delle ferrovie e del governo, a sostegno di un progetto di mobilità adeguato con il raddoppio dei binari, come era stato deciso per il raddoppio della Firenze-Viareggio? Dove è andata a finire la battaglia anche per gli scali merci e il raddoppio dei binari delle ferrovie strategiche Lucca/Aulla e Lucca/Pisa? Come non capire che l’unica prospettiva ecologica/ambientale e funzionale sia i cittadini che le aziende può avvenire solo dal rafforzamento strutturale delle vie ferrate della nostra Provincia e non dalla realizzazione degli assi viari?”