Mele nel cassonetto, Sovranità: “La Cri fa politica”

23 gennaio 2016 | 15:06
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Mele nel cassonetto, Sovranità: “La Cri fa politica”

Il caso delle mele gettate nel cassonetto dalla Croce Rossa Italiana continua a provocare polemica. Dopo la replica di Fasano, presidente della Cri di Lucca, arriva la risposta di Barsanti di Sovranità.
“La supponenza, l’arroganza ma soprattutto gli argomenti del presidente Fasano – dichiara Fabio Barsanti, coordinatore di Sovranità – dimostrano chiaramente come vi sia, nelle intenzioni dei vertici della Cri, la volontà di fare politica. Tralasciando gli attacchi personali, che qualificano il soggetto in questione per quello che è, e soprassedendo sul livore e la strana agitazione che fanno da cornice alla replica mi pare alquanto singolare la motivazione sull’argomento in questione: le mele gettate nei cassonetti. Se realmente la causa fosse quella della contaminazione dal gas refrigerante a causa del malfunzionamento del frigo, la domanda logica è: all’interno del frigo vi erano solo mele? Strano. Se così non fosse, ovvero se all’interno del frigo vi fossero presenti anche altri alimenti, qual è stata la loro sorte? Sicuri che la fuoriuscita di un gas refrigerante possa contaminare un alimento tra l’altro rivestito da buccia? Inoltre, per dimostrare la tossicità del gas refrigerante e l’avvenuta contaminazione, vi sarà sicuramente una relazione di un tecnico, e vi sarà l’avvenuta riparazione. Tutte cose dimostrabili, che siamo certi verranno rese pubbliche”.

“Se Fasano dimostrerà queste cose al di là delle chiacchiere ad effetto – continua Barsanti – sarò ben lieto di leggerle. Visto che usa toni commoventi e nega qualunque spreco, ricordo allo smemorato presidente di andare a leggersi un articolo de “Il Sole 24ore” del 2013 dal titolo Tutti gli sprechi della Croce Rossa italiana, mega-stipendificio di Stato. Visto che in maniera scorretta il presidente tira in ballo i semplici volontari – che il sottoscritto non ha assolutamente accusato ma che invita semmai a proseguire la loro stimabile attività in un’altra associazione che non faccia politica e non lucri sull’immigrazione – ricordo a Fasano come non molti mesi fa si sia trovato costretto a ‘bacchettare’ i suoi volontari, incolpandoli di essersi lasciati andare ad insulti ‘razzisti’ via Facebook e a critiche molto dure circa il sistema di accoglienza dei clandestini e alle condizioni nelle quali si trovano costretti ad operare. Segno evidente di come non siano tutte rose e fiori. La verità è che la Cri ha mutato la propria missione, che oggi è divenuta quella di assistere un’invasione pianificata di presunti profughi, e ha costretto i propri volontari a subire questo cambiamento ed adeguarsi.”
“Informo inoltre il signor Fasano, che si arroga il diritto di esclusiva sul volontariato – prosegue Barsanti – che il sottoscritto fa parte di un’associazione che fa del volontariato il suo modo di fare politica; che ha gestito campi di protezione civile in Abruzzo e in Emilia per il terremoto, o in Lunigiana per l’alluvione; che ha una propria associazione di protezione civile; che opera all’estero in missioni umanitarie tramite una propria Onlus. Desidero mettere al corrente il presidente che a Lucca l’associazione della quale faccio parte consegna ogni mese generi alimentari di prima necessità a dieci famiglie italiane. Tutto autofinanziato, senza alcun contributo pubblico, a differenza di altri, come per esempio la Cri. Il signor Fasano, sa di cosa sta parlando?”.
“Egli, come molti altri dirigenti nel settore del volontariato e dell’accoglienza – conclude Barsanti – ha dimostrato più volte di fare politica, rientrando a pieno titolo tra coloro che appoggiano a prescindere l’immigrazione incontrollata, anche quando i cosiddetti profughi non provengono da guerre o carestie, ma sono semplicemente migranti economici che l’Italia non può più accogliere. Invito il presidente Fasano a farsi un giro nelle periferie italiane e tra i connazionali messi in ginocchio dalla crisi, e a riflettere su quanto ci stia costando mantenere l’immigrazione e i carrozzoni che la gestiscono. Lo invito, infine, nuovamente a fornire alla cittadinanza tutte le rendicontazioni precise, voce per voce, delle spese e delle entrate necessarie alla gestione dell’immigrazione”.