





di Paolo Lazzari
“Lucca dice: sì, lo voglio”. E’ questo lo slogan con cui si è aperta in città la giornata di manifestazioni per le unioni civili: una doppia iniziativa che coinvolge il centro storico cittadino, alla vigilia di una settimana cruciale in Parlamento, dove arriva il ddl Cirinnà. Un corteo o un presidio è la formula scelta dalle associazioni oggi in prima linea nella battaglia per i diritti civili e non solo degli omosessuali ma anche di tutte quelle coppie che vogliono veder riconosciuto il loro status di famiglia. Alle 15 in piazza del Giglio hanno cominciato a raccogliersi circa 250 persone, soprattutto giovani e studenti ma c’erano anche tanti adulti, coppie gay, lesbiche e eterosessuali. Ma poi, quando il corteo è partito, si sono aggiunti nuovi manifestanti, fino a oltre 500 persone: famiglie, alcune con i loro bambini; ragazzi, accompagnati da qualche genitore e tutti uniti da un appello: #svegliatitalia.
FOTO – Striscioni, slogan e baci per #svegliatitalia (di Giuseppe Cortopassi)
La piazza cittadina è stata scelta come nastro di partenza del corteo per i diritti organizzato dal Centro Gay Lucca a cui hanno aderito anche altre associazioni e realtà impegnate sul fronte dei diritti civili e delle pari opportunità. Qui è arrivata anche il vicesindaco Ilaria Vietina che ha raccolto l’invito a partecipare degli organizzatori: “E’ importante che in piazza ci sia la voce della società civile a difendere diritti civili che appartengono a tutti e a tutte – ha affermato – perché è assolutamente necessario prendere parola sul tema scuotendo un Paese che è pronto per delle innovazioni importanti. Mi riferisco alla necessità di nuove leggi che tutelino e sostengano le nuove forme di famiglia. C’è una affluenza superiore a quella che ci aspettavamo – ha proseguito l’assessore -: sono venuta qua a confermare l’attenzione dell’amministrazione comunale. Andrò anche al presidio di LuccAut, realtà con la quale come Comune abbiamo già collaborato, insieme a Capannori”.
VIDEO – Vietina: “Pronti a sostenere nuove forme di famiglia”
LuccAut, infatti, ha organizzato una giornata di sensibilizzazione e informazione sotto il loggiato di palazzo Pretorio.
FOTO – Il presidio di LuccAut
In piazza del Giglio il vicesindaco Vietina è stata tra le prime a prendere la parola: “Il nostro – ha detto davanti ai manifestanti – è un paese pronto per le leggi che sostengano le nuove forme di famiglia”. Quindi il corteo si muove, coloratissimo, rumoroso ed affollato da striscioni e cartelli che recitano frasi come Alcune persone sono gay, fattene una ragione o Lo stesso amore, gli stessi diritti. Nessun problema di ordine pubblico: la manifestazione percorre via Beccheria per poi sfociare in piazza San Michele e dunque dirigersi verso piazza San Frediano, da dove viene poi raggiunto l’Anfiteatro.
“Lucca oggi è la città dei gay, delle lesbiche e dei trans – affermano dal megafono collocato su un’ape che fa da apripista, mentre le casse pompano musica disco – ma vorremmo che fosse così tutti i giorni.
No all’omofobia, all’ignoranza e alla paura dunque: sì, invece, ad una legge che riconosca diritti civili alle coppie dello stesso sesso, troppo a lungo abbandonate a sé stesse. “E’ l’amore che crea una famiglia – è la testimonianza dei tanti intervenuti alla manifestazione di LuccAut – per questo oggi dobbiamo far suonare la sveglia in tutto il Paese, perché il tempo ormai è scaduto”.
Il matrimonio egualitario è dunque il primo traguardo auspicato dai manifestanti: un tema che ne sottende diversi altri, particolarmente cari ai protagonisti della giornata. “Ma lo Stato non lo capisce – spiegano – anche se l’amore è lo stesso. Anche sul tema dei figli di coppie omosex c’è molta confusione: ci sono infatti centinaia di studi scientifici che dimostrano come crescano bene, senza alcuna forma di disagio”.
Il popolo gay attende adesso le prossime evoluzioni in Parlamento: il disegno di legge Cirinnà è infatti volto a tutelare tutte le coppie di fatto, omosessuali e eterosessuali, garantendo il diritto all’assistenza sanitaria, morale e materiale, come anche i diritti alla reversibilità della pensione e all’eredità.
FOTO/2 – Corteo e presidio in città per le unioni civili
Esulta il Centro Gay Lucca per i numeri della giornata. “Siamo soddisfatti e orgogliosi della riuscita dell’evento – spiega il fondatore del Centro Gay Lucca, Paolo Andrea Boncristiano – È stata un’iniziativa partita dal basso, da quei giovani che spesso vengono descritti come insensibili alle tematiche nazionali. Senza aiuti economici e organizzativi, abbiamo organizzato una manifestazione pacifica”.
“Siamo solo all’inizio. Abbiamo intenzione – spiega ancora Paolo Andrea Boncristiano – di continuare a promuovere una coscienza dei diritti, e lo faremo con numerose iniziative che stiamo organizzando e che presto promuoveremo attraverso i nostri canali social. Il prossimo step? Istituire il centro Gay di Lucca come associazione e richiedere una sede al Comune. Dopo i numeri di oggi non può essere negato. Il nostro sogno? Il Lucca Pride 2016 questa estate”.