Elettrodotto, i Comuni dicono no alle tre alternative

26 gennaio 2016 | 07:53
Share0
Elettrodotto, i Comuni dicono no alle tre alternative
Elettrodotto, i Comuni dicono no alle tre alternative
Elettrodotto, i Comuni dicono no alle tre alternative
Elettrodotto, i Comuni dicono no alle tre alternative
Elettrodotto, i Comuni dicono no alle tre alternative
Elettrodotto, i Comuni dicono no alle tre alternative

L’Oltreserchio respinge compatto le tre alternative all’elettrodotto, presentate a fine dicembre da Terna al ministero dell’ambiente. Una voluminosa integrazione che fornisce tre strade alternative al tracciato che è ancora in fase di autorizzazione, ma che – dopo il ricorso straordinario della società al presidente della Repubblica contro i lacci del piano paesaggistico che lo rendono irrealizzabile – è in una evidente fase di stallo. L’ultima mossa di Terna non piace ai cittadini riuniti nel comitato Starc e non piace agli amministratori.

Lo ha detto senza girarci troppo intorno il sindaco di Lucca, Alessandro Tambellini, intervenendo alla assemblea pubblica ieri sera (25 gennaio): “Le tre alternative di Terna sono tutte da respingere: le prime due perché ripropongono sostanzialmente le stesse problematiche, la terza perché non dà garanzie sulla messa in sicurezza dell’elettrodotto che esiste già”. Una tesi abbracciata da tutti gli altri amministratori presenti, dal comune di Vecchiano, a Camaiore, a Massarosa e Calci. E anche il presidente della commissione regionale ambiente e infrastrutture, Stefano Baccelli osserva: “Terna ha dato dimostrazione di debolezza e non solo: con le tre alternative dimostra che l’esigenza del nuovo elettrodotto non è mai stato un problema di fabbisogno energetico ma una questione commerciale che sebbene legittima da parte di Terna ha bisogno ora di trovare una sintesi”.
La riunione a Nozzano è stata organizzata in vista degli appuntamenti dei prossimi giorni per discutere delle tre alternative al tracciato originario depositate come integrazione al progetto di riassetto della linea al ministero dell’ambiente il 22 dicembre scorso.
L’ARTICOLO – Ecco le tre alternative proposte da Terna
Le nuove ipotesi progettuali offrono una riduzione del percorso dei tralicci fino, in un caso, ad una nuova sede per la stazione di trasformazione, indicata alla cava Batano di Balbano nel progetto originario e contestato dal comitato dei cittadini.
Ma le prime due proposte all’esame del ministero – quelle che conservano la stazione di trasformazione a cava Batano – non soddisfano nessuno perché secondo cittadini e amministratori non riducono l’impatto su ambiente e salute. Tra l’altro, come ha fatto notare Baccelli, queste ipotesi dovranno sicuramente fare i conti con i lacci introdotti dal piano paesaggistico approvato dalla Regione Toscana e contro cui Terna ha presentato ricorso straordinario al presidente della Repubblica. Un atto che, impugnato dalla Regione, è già stato trasporto al Tar della Toscana, dove si è costituito contro Terna anche il comune di Lucca e, con esso, il comitato Starc. Anche la terza ipotesi con stazione di trasformazione più piccola (detta blindata) trasferita a Filettole non piace, perché mantiene l’elettrodotto esistente che pende già sulle teste dei cittadini nella zona di Maggiano.
Ieri sera abitanti e amministratori si sono confrontati sulle tre ipotesi in vista della giornata informativa organizzata da Terna per giovedì (28 gennaio) all’impianto sportivo di Nozzano: dalle 10 alle 19 i tecnici dell’azienda illustreranno nel dettaglio i tre progetti per i quali la procedura inizia da capo, con la richiesta di Vas e Via e quindi, entro 60 giorni, dovranno essere inviate le nuove osservazioni degli enti coinvolti e dei cittadini. Al confronto oltre al sindaco di Lucca e all’assessore Raspini, era presente il consigliere regionale Stefano Baccelli, il presidente del consiglio comunale di Lucca, Matteo Garzella, il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Alternativa Civica Centrodestra, Marco Martinelli, il sindaco di Vecchiano e i rappresentanti di Massarosa, Camaiore e Calci.
Dopo una breve illustrazione dei progetti fatta dal presidente del comitato Starc, Simone Lena, è stato il primo cittadino di Lucca a mettere i puntini sulle i e a spiegare nuovamente la posizione del Comune.
“Terna – ha detto il sindaco stasera in assemblea – ha proposto questo nuovo elettrodotto sostenendone la necessità per la messa in sicurezza dal punto di vista dell’approvvigionamento elettrico della città. Questo è stato fin dall’inizio il suo ragionamento. Poi al Comune hanno proposto un tracciato nuovo centrato soprattutto per l’introduzione della nuova stazione di trasformazione. E più di recente la novità delle alternative. Le tre soluzioni presentate sono d’obbligo e Terna se ne è resa conto, in quanto alternative all’unica presentata. La legge prevede questo e ritengo che Terna si sia adeguata. Sono soluzioni tuttavia insoddisfacenti perché le prime due ipotesi che mantengono la stazione di trasformazione a Balbano sono in sostanza la riproposizione della vecchia situazione, e non risolvono le note questioni sul fronte dell’impatto paesaggistico. La terza, che lascia quasi tutto intatto, con una bretella di raccordo nel passaggio per Lucca tra le linee esistenti, non risolve i problemi sull’elettrodotto che attualmente è esistente. Non fornisce cioè alcuna garanzia sulla messa in sicurezza del vecchio elettrodotto. Dal nostro punto di vista, sono tre alternative da respingere, perché non forniscono alcuna soluzione alle questioni sollevate”.
E’ d’accordo anche il sindaco di Vecchiano Giancarlo Lunardi è intervenuto per esporre la sua opinione: “L’alternativa che dà Terna alle prime due ipotesi – sottolinea – non ci sembra una strada percorribile. Sulle prime due c’è da dire che non risolvono i problemi di impatto paesaggistico e le perplessità che già abbiamo espresso sul fronte della salute”.
Il vicesindaco di Massarosa, Damasco Rosi, rincara la dose: “Con Lucca e Vecchiano e gli altri Comuni coinvolti il percorso è ormai condiviso e porteremo avanti una linea comune – dice -: le scadenze per i comuni sono comunque stringenti sia per la nuova Vas e la Via che viene richiesta anche per le alternative all’elettrodotto e nei prossimi giorni saremo al lavoro per analizzarle nel dettaglio e opporsi”.
Stefano Baccelli, consigliere regionale del Pd e presidente della commissione regionale ambiente e infrastrutture ricorda che “è in corso un contenzioso con Terna – dice – e la presentazione di queste tre alternative sembra una strategia da guerra fredda. Sarebbe stato più garbato che Terna si mettesse ad un tavolo nelle sedi istituzionali e presentasse le alternative tempo fa. Non so poi dire se la proposizione in questo momento delle tre alternative sia un merito o un vulnus per la società, visto che, questi sì, debbono sottostare al piano paesaggistico regionale. Mi pare comunque nel complesso che Terna sia in una posizione più debole. L’idea che mi sono fatto è che Terna non abbia dei problemi rispetto alla produzione energetica su Lucca. Ho avuto modo di confrontarmi con Enel su altre questioni e ho appurato che generalmente le centrali elettriche vengono chiuse piuttosto che aperte, perché siamo in una fase di sovrapproduzione di energia più che di carenza. Credo che ci sia piuttosto una questione commerciale alla base dell’iniziativa di Terna, un atteggiamento assolutamente legittima ma credo che adesso sia necessario trovare una sintesi”. Simone Lena, presidente del comitato Starc, è stato chiaro: “Abbiamo fin dall’inizio chiesto l’opzione per il nuovo elettrodotto nell’Oltreserchio e la messa in sicurezza dell’esistente – ricorda -: le alternative presentate recentemente da Terna non forniscono alcuna garanzia in questo senso”.

Roberto Salotti

FOTO – L’assemblea nell’Oltreserchio