Dieci anni con i tralicci, stesse emissioni a Maggiano



Nella settimana di incontri e dibattiti sulle tre nuove ipotesi progettuali presentate da Terna per il nuovo elettrodotto dell’Oltreserchio, i cittadini riuniti nel comitato 2005 che da anni si battono per i tralicci che esistono già sulla zona di Maggiano tornano a chiedere la messa in sicurezza dell’esistente, anche alla luce delle relazioni di Arpat sulle emissioni elettromagnetiche. Si tratta di un rapporto datato 2011 ma che ha messo a confronto i dati del monitoraggio rilevati nel 2005, in rapporto a quelli più attuali.
I cittadini, del resto, si battono da tempo perché Terna adegui la linea agli standard indicati dall’Oms e che ha fissato il limite massimo delle emissioni a 0,4 microtesla. Ma secondo i dati Arpat a Maggiano quei valori vengono puntualmente scavalcati. Anzi già dal 2005 Arpat ha evidenziato la presenza “di due località” lungo la linea La Spezia-Acciaiolo – “nelle quali – sottolinea Arpat – si sono raggiunti livelli vicini al limite di 10 microtesla” e in particolare a San Carlo Terme, in provincia di Massa Carrara, ed a Maggiano.
I dati del 2011 sono ugualmente allarmanti secondo Arpat. “Dai risultati emersi dalla prima fase del monitoraggio – si sottolinea nella relazione – emerge che il carico di corrente attuale è del tutto simile a quello registrato in passato (2005-2010) e, quindi, non è stato riscontrato un carico maggiore di corrente. Pertanto – conclude Arpat – anche il livello di esposizione della popolazione è analogo a quello già rilevato a partire dal 2005”.
Ma il comitato 2005 punta il dito anche sullo scempio dell’ambiente e ieri al termine della commissione lavori pubblici di Palazzo Santini, il presidente Claudio Villani ha presentato ai consiglieri un dossier fotografico che verrà sottoposto all’attenzione anche della commissione regionale in cui appare in tutta evidenza l’impatto dei tralicci sulle colline di questa zona dell’Oltreserchio.